Utente:Michele859/Sandbox12
Il Festival internazionale del cinema di Berlino è un festival cinematografico che si svolge ogni anno nel mese di febbraio nella città di Berlino, per la durata di undici giorni.[1] Noto anche come Berlinale, nome coniato dall'attrice tedesca Tatjana Sais,[2] ha come sede principale il Theater am Potsdamer Platz che nel periodo del festival assume il nome di Berlinale Palast.
Nato nel 1951, con gli anni il Festival di Berlino ha assunto sempre maggior prestigio raggiungendo l'importanza delle principali manifestazioni cinematografiche europee, come la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il Festival di Cannes e il Festival del film di Locarno. Ogni anno attira circa 500.000 visitatori da tutto il mondo e ospita in media oltre 20.000 addetti ai lavori provenienti da 120 nazioni, tra cui 4.000 giornalisti.[3]
Il premio principale della manifestazione è l'Orso d'oro (Goldener Bär), assegnato ogni anno al miglior film. Dal 1982 viene conferito anche l'Orso d'oro alla carriera e nel 1986 è stata introdotta la Berlinale Kamera, premio onorifico destinato a personalità e istituzioni cinematografiche che nel corso degli anni hanno dato un importante contributo al festival.
Storia
1951: la nascita della Berlinale
L'idea di istituire un festival del cinema a Berlino si deve a Oscar Martay, ufficiale dell'Alta commissione statunitense in Germania che nel 1950 propose all'amministrazione americana di finanziare una rassegna di film nella città tedesca.[4] Sei anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, la vita a Berlino non era ancora tornata alla normalità e la città cercava di rivitalizzare il suo ruolo di metropoli d'arte europea.[2] Un festival del cinema avrebbe appagato il desiderio di attenzione e allo stesso tempo sarebbe servito come "vetrina del mondo libero", una dichiarazione politica da parte di una città divisa.[4]
Dopo diversi colloqui con i rappresentanti dell'industria cinematografica e i responsabili del consiglio comunale della Grande Berlino, Oscar Martay riuscì a far istituire un comitato nel quale furono coinvolti membri del Senato di Berlino e dell'industria cinematografica tedesca e che iniziò a gettare le fondamenta del festival nell'autunno del 1950.[2][4] Nella prima riunione del 9 ottobre furono definite le date e venne scelto il premio da assegnare ai film in concorso, una statuetta in bronzo placcata d'oro rappresentante un orso, simbolo della città presente sullo stemma e sulla bandiera.[4]
Come Direttore del festival fu nominato lo storico del cinema Alfred Bauer, che negli anni quaranta aveva lavorato per la Reichsfilmkammer, la sezione che regolava l'industria cinematografica nella Germania nazista, e che dopo la fine della guerra era diventato consulente del governo militare britannico.[4] Bauer assunse l'incarico nel mese di novembre e uno dei primi problemi che dovette affrontare con il suo staff fu quello relativo al reperimento dei finanziamenti.[4] Dopo alcune revisioni del Dipartimento delle finanze, il bilancio fissato in 130.000 marchi per i proventi e 150.000 marchi per le spese venne approvato dalla Camera dei Rappresentanti.[5]
I fondi necessari vennero coperti in parte con una sovvenzione del Senato e con un prestito da parte della Kommandatura, il governo interalleato che amministrava l'area di Berlino e coordinava le politiche delle forze alleate.[6] Una donazione diretta di 35.000 marchi rese ancor più evidente l'interesse degli alleati affinché il festival si rivelasse un successo.[6] Nessun supporto arrivò invece dalla SPIO, l'Associazione generale dell'industria cinematografica tedesca che in una comunicazione del presidente Walter Koppel espresse nel gennaio 1951 le preoccupazioni per un settore che stava attraversando una profonda crisi «come risultato della politica cinematografica degli alleati, che ha messo la produzione tedesca in una posizione di grave svantaggio nei confronti di quelle straniere».[6] A Berlino quasi tutti gli impianti di produzione erano stati distrutti o danneggiati durante la guerra e se nel settore orientale, sotto la supervisione dei sovietici, era stata fondata la DEFA, in quelli occidentali i pochi studi sopravvissuti erano alquanto improvvisati.[7]
Un'altra complicazione fu quella relativa all'atteggiamento della FIAPF, la Federazione internazionale delle associazioni di produzione cinematografica che aveva di fatto il monopolio sui festival. Temendo una saturazione del mercato e un calo dell'interesse generale, la federazione aveva da poco approvato una risoluzione secondo la quale le produzioni nazionali erano tenute a partecipare solo ai Festival di Cannes e Venezia.[6] Per questo motivo, Francia e Italia accettarono di partecipare solo alla condizione che il festival non fosse un vero concorso, che in realtà era esattamente quello che gli organizzatori e il Senato di Berlino volevano, soprattutto perché ciò riguardava in linea di principio la questione del cosiddetto "Status A", quello di festival competitivo che per il momento alla Berlinale veniva negato.[8] Un compromesso venne raggiunto creando una giuria tedesca anziché una internazionale e utilizzando per i premi categorie diverse da quelle di Venezia e Cannes. Francia e Italia rifiutarono di parteciparne ufficialmente ma le associazioni dei produttori di entrambi i Paesi permisero ai loro membri di inviare film a Berlino.[8] Australia, Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Spagna e Stati Uniti accettarono spontaneamente l'invito e entro marzo si unirono altri dodici Paesi.[8]
Oltre a star locali come l'attore Viktor de Kowa, il regista Victor Janson e le attrici Dorothea Wieck, Hilde Körber e Olga Tschechowa, alla cerimonia di apertura del 6 luglio presenziarono l'attrice americana Joan Fontaine, l'attore francese Bernard Blier e il regista britannico Anthony Asquith.[9] Un altro ospite fu il giornalista e scrittore Curzio Malaparte, in concorso con il film Il Cristo proibito.[9]
I film tedeschi furono accolti negativamente mentre le pellicole straniere furono applaudite dal pubblico e ottennero buone recensioni da parte della critica.[10] La prima Berlinale si rivelò un grande successo e la risposta internazionale fu positiva. Le uniche critiche arrivarono da Berlino Est, dove la decisione di escludere i film provenienti dal blocco orientale fu vista come prova del fatto che il festival non fosse un evento "internazionale" come si voleva far credere.[4]
Gli anni cinquanta
Gli anni sessanta
Gli anni settanta
Gli anni ottanta
Gli anni novanta
Gli anni duemila
Gli anni dieci
Programma e sezioni
Il programma del festival è composto attualmente da undici sezioni principali.[11] Dal 2010 il festival celebra inoltre i cosiddetti "KiezKinos", i cinema di quartiere di Berlino, con l'evento Berlinale Goes Kiez che prevede la proiezione di una selezione di film inclusi nel programma. In ogni cinema vengono proiettati due film introdotti dai relativi "film team", che al termine si intrattengono con il pubblico discutendo la propria opera e raccontando il lavoro di produzione e i dietro le quinte. Inoltre, ogni KiezKino ha come madrina o padrino una personalità di spicco dello showbusines.[12]
Concorso: comprende lungometraggi inediti al di fuori dei Paesi di origine, selezionati dal Direttore del festival e proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese e tedesco. Ai film in concorso vengono assegnati i premi della giuria internazionale.[13]
Berlinale Shorts: comprende cortometraggi nazionali e internazionali inediti al di fuori dei Paesi di origine, in particolare quelli che dimostrano un approccio innovativo alla produzione cinematografica. Ai cortometraggi, invitati dal Direttore del festival e dal curatore della sezione e proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese, vengono assegnati i premi della specifica giuria.[14]
Since 1955, the Berlinale awards the Golden and the Silver Bear for short films, since 2003 with a dedicated international jury. In 2006 the short film programmes of Competition and Panorama were merged into a single section.
Panorama: comprende film d'autore, pellicole indipendenti e documentari inediti che trattano soggetti controversi o stili estetici non convenzionali. I film della categoria sono destinati a provocare discussioni e hanno storicamente coinvolto temi come i problemi LGBT.
All films in Panorama celebrate their world or European premiere. The Panorama presents its films in three series with different profiles: Panorama main programme (around 18 feature films for a broad art house audience), Panorama Dokumente (a series of about 16 documentary films from around the world on social and current issues, in-depth reportage, music documentaries or artist portraits), Panorama Special (about 14 independent productions and films from the US majors).
The Panorama grew out of the “Info-Schau”, a programme that complimented the Berlinale Competition in the 1970s. In 1980, Manfred Salzgeber – one of the most important innovators in the Berlin art house cinema scene in the 1970s and co-initiator of the International Forum for New Cinema – was given the job of shaping the content. In 1982 Salzgeber added Wieland Speck to his team and developed a programme that addressed societal struggles and new aesthetic approaches and that never shied away from uncomfortable films. In 1986 the section was renamed Panorama. Since 1992, the section has been headed by Wieland Speck, who continues in the spirit of his predecessor with regards to the section content. His goal is to take quality independent film out of its niche into the spotlight of the international market. Panorama has been dedicated to gay, lesbian and transgender film since the 1980s. From the very beginning, Panorama has given short film a great deal of attention and presented roughly 25 shorts in its programme every year. Short films are often aesthetically challenging and are a way to discover fresh talents early on in their career. At the Berlinale 2007, the passionate Panorama short film work was moved to the new Berlinale Shorts section, which was created in cooperation with the Berlinale Competition.
Eligible films for Panorama are feature films and documentaries of at least 70 minutes running time which have not been released in Europe other than in their country of origin. The curator of the Panorama is responsible to the Festival Director for the selection of films. Films offered to the Competition may be considered for the Panorama unless specifically stated otherwise. All films invited to the Festival are screened in their original version with English subtitles.
Forum: fondato alla fine degli anni sessanta da Ulrich e Erika Gregor come occasione di scambio culturale e contraltare alla Berlinale, il "Forum internazionale del nuovo cinema" è diventato parte integrante del Festival negli anni settanta. Ogni anno propone film sperimentali e documentari provenienti da tutto il mondo, con particolare attenzione alle opere dei giovani registi, oltre a dibattiti e workshop.[15]
Generation: inaugurata nel 1978, la sezione dedicata a bambini e ragazzi è attualmente suddivisa in due sotto-sezioni riservate agli adolescenti (Generation 14plus) e ai più giovani (Generation Kplus). I film e i cortometraggi sono giudicati da apposite giurie e concorrono per l'Orso di cristallo, il Grand Prix e lo Special Prize.[16]
Perspektive Deutsches Kino: inaugurata nel 2002, la sezione pone l'attenzione sui registi emergenti e sulle recenti produzioni della scena cinematografica tedesca, in particolare sulle nuove tendenze tematiche e artistiche. I film concorrono per diversi premi tra cui quello al miglior documentario, il Dialogue en Perspective e il Teddy Award.[17]
Berlinale Special: inaugurata nel 2004, la sezione è riservata alle ultime produzioni di grandi registi, oltre alla proiezione di opere cinematografiche del passato legate a particolari focus o argomenti di attualità e, dal 2015, di nuove serie televisive. Dal 2017 i film proiettati in questa sezione concorrono per il premio al miglior documentario.[18]
Retrospettiva: sin dalla prima edizione il festival ha sempre presentato una retrospettiva dedicata ad un regista, un attore o a specifici generi o temi affrontati dal cinema. Dal 1977 è organizzata in collaborazione con la Deutsche Kinemathek e dal 2013 includa la sezione Berlinale Classics, con film classici restaurati attraverso tecnologie digitali.[19]
Homage: inaugurata nel 1977 con una programma dedicato al documentarista tedesco Wilfried Basse, questa sezione è stata inclusa in modo regolare nella Berlinale solo a partire dal 1991. Dal 1993 in poi è sempre stata dedicata a uno dei vincitori dell'Orso d'oro alla carriera, tranne nel 2004, 2005 e 2006 in cui non è stata presentata.[20]
Culinary Cinema: inaugurata nel 2007 (con il titolo "Eat, Drink, See Movies"), la sezione esplora il rapporto creativo, edonistico e politico tra cinema e cibo con film e documentari che ne trattano i diversi aspetti, piacevoli o oscuri. Dal 2017 i film proiettati in questa sezione concorrono per il premio al miglior documentario.[21]
NATIVe - A Journey into Indigenous Cinema: inaugurata nel 2013, la sezione affronta temi e storie delle popolazioni indigene di tutto il mondo raccontate attraverso il cinema. Ogni due anni, i film e i documentari scelti dal curatore della sezione e da un team internazionale di consulenti accendono i riflettori su specifiche regioni geografiche.[22]
Premi e giurie
[[File:Golden Bear, Berlin film frestival 340387674 5ec4f68a7d.jpg|thumb|upright|Statuetta dell'Orso d'oro [[File:Die aktuelle PPP-Statue seit 2009..JPG|thumb|upright|Il premio assegnato dal pubblico Il premio principale è l'Orso d'oro assegnato al miglior film, una statuetta in bronzo placcata d'oro rappresentante il simbolo della città presente sullo stemma e sulla bandiera. Oltre ai riconoscimenti onorari, a quelli delle giurie indipendenti e del pubblico, altri premi vengono assegnati alla miglior opera prima, al miglior documentario, al miglior cortometraggio e ai film della sezione giovanile "Generation".
- Premi della giuria internazionale:
- Orso d'oro per il miglior film
- Orso d'argento, gran premio della giuria
- Orso d'argento per il miglior regista
- Orso d'argento per il miglior attore
- Orso d'argento per la migliore attrice
- Orso d'argento per la migliore sceneggiatura
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico
- Premio Alfred Bauer
- Premi onorari:
- Premi della giuria "Opera prima":
- Premio alla migliore opera prima
- Premi della giuria "Documentari":
- Premio al miglior documentario
- Premi della giuria "Cortometraggi":
- Orso d'oro per il miglior cortometraggio
- Orso d'argento, premio della giuria per il miglior cortometraggio
- Berlin Short Film Nominee for the European Film Awards
- Audi Short Film Award
- Premi delle giurie "Generation":
- Orso di cristallo per il miglior film
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio
- Grand Prix per il miglior film
- Special Prize per il miglior cortometraggio
- Premi delle giurie indipendenti:
- Guild Film Prize (assegnato dal 1992 a film in concorso dalla AG Kino - Gilde)
- Peace Film Prize (assegnato dal 1986 a film di varie sezioni che combinano qualità estetiche e impegno sociale)
- Heiner Carow Prize (assegnato dal 2013 a film tedeschi della sezione Panorama che affrontano rilevanti questioni sociali e politiche)
- Label Europa Cinemas (assegnato dal 2005 a film europei della sezione Panorama)
- Caligari Film Prize (assegnato dal 1986 a film della sezione Forum che si distinguono per innovazione tematica o stilistica)
- Amnesty International Film Prize (assegnato dal 2005 a film di varie sezioni, in particolare a documentari che affrontano il tema dei diritti umani)
- Premio FIPRESCI (assegnato dal 1957 dalla Fédération Internationale de la Presse Cinématographique, attualmente a film in concorso e nelle sezioni Panorama e Forum)
- Premio C.I.C.A.E. (assegnato dal 1967 dalla Confédération Internationale des Cinémas d'Art et d'Essai, attualmente a film delle sezioni Panorama e Forum)
- Teddy Award (assegnato dal 1987 a film con tematiche LGBT di varie sezioni)
- Premio della giuria ecumenica (assegnato dal 1992 a film in concorso e nelle sezioni Panorama e Forum dalle organizzazioni cinematografiche internazionali delle Chiese protestanti e cattoliche)
- Premi del pubblico e dei lettori:
- Premio del pubblico al miglior film (sezione Panorama)
- Premio del pubblico al miglior documentario (sezione Panorama)
- Premio dei lettori del Berliner Mongerpost
- Premio dei lettori del Tagesspiegel
- Premio "Harvey" dei lettori di Männer
Premi delle passate edizioni
Direttori
- 1951-1976: Alfred Bauer
- 1977-1978: Wolf Donner
- 1979-2001: Moritz de Hadeln
- 2002-oggi: Dieter Kosslick
Galleria
<gallery mode="nolines" widths=170px heights=170px> Image:Wang Quan'an (Berlin Film Festival 2010).jpg|Quan'an Wang, Orso d'argento per la migliore sceneggiatura nel 2010 Image:Mike Leigh (Berlinale 2012) cropped.jpg|Mike Leigh, presidente di giuria nel 2012 Image:Liao Fan Berlinale 2014.jpg|Liao Fan, Orso d'argento come miglior attore nel 2014 Image:Jafar Panahi (Berlin Film Festival 2006) revised.jpg|Jafar Panahi, vincitore dell'Orso d'oro nel 2015 Image:Michael Ballhaus.JPG|Michael Ballhaus, Orso d'oro alla carriera nel 2016 Image:Ildikó Enyedi Golden Bear Berlinale 2017.jpg|Ildikó Enyedi, vincitrice dell'Orso d'oro nel 2017
Note
- ^ Welcome to the Berlinale, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 25 aprile 2017.
- ^ a b c Jacobsen (2000), p. 11
- ^ Facts and Figures of the Berlinale, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 25 aprile 2017.
- ^ a b c d e f g 1st Berlin International Film Festival - June 6 - 17, 1951, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Jacobsen (2000), p. 16
- ^ a b c d Jacobsen (2000), p. 18
- ^ Jacobsen (2000), p. 29
- ^ a b c Jacobsen (2000), p. 19
- ^ a b Jacobsen (2000), p. 22
- ^ Jacobsen (2000), p. 24
- ^ Berlinale Programme, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Berlinale Goes Kiez, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Competition, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Berlinale Shorts, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Forum, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Generation, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Perspektive Deutsches Kino, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Berlinale Special, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Retrospectives, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ The Guests of the Homage Since 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Culinary Cinema, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ NATIVe - A Journey into Indigenous Cinema, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 4 maggio 2017.
Bibliografia
- (EN) Wolfgang Jacobseb, 50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin, Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek, 2000, ISBN 9783875849066.
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