Alexander Selkirk
Alexander Selkirk nato Alexander Selcraig (Lower Largo, 1676 – Oceano Atlantico, 13 dicembre 1721) è stato un corsaro scozzese.

Ufficiale della Royal Navy, visse da naufrago per quattro anni e quattro mesi, dall'ottobre 1704 al 2 febbraio 1709, dopo essere stato abbandonato dal suo capitano su un'isola deserta nei mari del sud dell'Oceano Pacifico, facente parte dell'arcipelago Juan Fernández. Sopravvissuto a questa prova, si arrese ad una malattia tropicale una decina di anni più tardi, mentre serviva a bordo della HMS Weymouth, al largo dell'Africa occidentale.
Selkirk era una giovane indisciplinato e si unì a i bucanieri che incrociavano verso il Pacifico del Sud durante la guerra di successione spagnola. Una di queste spedizioni era imbarcata sulla Cinque Ports, una delle navi corsare agli ordini di William Dampier. Quando la nave approdò per approvigionamenti presso le isole Juan Fernández, Selkirk giudicò giustamente che l'imbarcazione fosse ormai inadeguata al servizio e chiese di essere lasciato nell'arcipelago.
Quando fu finalmente salvato dal pirata inglese Woodes Rogers, Selkirk era ormai diventato esperto nella caccia e nell'uso delle scarse risorse che aveva trovato sull'isola. Dopo il suo ritorno in Inghilterra, la storia della sua sopravvivenza fu ampiamente pubblicizzata, ed è probabile che la sua figura abbia fornito l'ispirazione per il personaggio immaginario Robinson Crusoe di Daniel Defoe.
La giovinezza e la carriera nella pirateria
Nato nel 1676 da un calzolaio e conciatore di pelli di Lower Largo, della regione di Fife, in Scozia[1], Selkirk dimostrò fin da giovane un carattere litigioso e indisciplinato. Nel mese di agosto 1693 fu convocato una prima volta dal locale consiglio ecclesiastico dei presbiteri anziani per il suo "indecente comportamento in chiesa", ma fu giudicato "non sembrare adatto a essere mandato per mare"[2]. Ritornato a Largo nel 1701, tornò nuovamente all'attenzione delle autorità della chiesa per aver picchiato i suoi fratelli[3].
Molto presto si imbarcò come corsaro nelle spedizioni verso i Mari del Sud[4] e nel 1703 prese parte alla spedizione del famoso corsaro ed esploratore William Dampier, che salpò da Kinsale in Irlanda l'11 settembre[5]. Dampier era capitano del galeone St. George, mentre Selkirk era imbarcato sul Cinque Ports, agli ordini del capitano Thomas Stradling. Da questo momento si pensa che Selkirk comincerà ad acquisire una notevole esperienza in mare[6]. Le navi avevano a bordo lettere di corsa del Lord grand'ammiraglio che autorizzavano le loro navi mercantili armate ad attaccare i nemici della Gran Bretagna nella guerra di successione in quel momento in corso contro la Spagna[7].
Nel febbraio del 1704, dopo un tempestoso doppiaggio di Capo Horn, i corsari combatterono una lunga battaglia contro il St Joseph, un vascello francese ben armato, solo per lasciarselo sfuggire e permettergli di avvertire i suoi alleati spagnoli del loro arrivo nel Pacifico[8]. Anche un raid sulla città mineraria d'oro panamense di Santa María non riuscì perché la loro forza da sbarco cadde vittima di un'imboscata[9]. La facile cattura della Asunción, una nave mercantile pesantemente stipata, rinfrancò le speranze di saccheggio dell'equipaggio, e Selkirk fu incaricato di spartire il bottino e di gestire il diritto di preda sul vascello catturato. Dampier si impadronì delle necessarie provviste di vino, brandy, zucchero e di farina; poi improvvisamente lasciò la nave libera, sostenendo che il guadagno non valeva lo sforzo di trattenerla. Nel maggio del 1704 Stradling decise di abbandonare Dampier e di veleggiare da solo[10].
L'abbandono sull'isola deserta
Nell'ottobre seguente, dopo che le due navi si erano separate per il diverbio fra Stradling e Dampier[11], il Cinque Ports fece una sosta sull'isola di Más a Tierra, nell'arcipelago disabitato di Juan Fernández, 670 km al largo delle coste cilene, per fare scorta di viveri e acqua[12]. A quel punto Selkirk manifestò al capitano le sue preoccupazioni circa le capacità di navigazione del galeone e probabilmente avrebbe voluto fare le riparazioni necessarie prima di riprendere il mare, spingendosi a dichiarare che avrebbe preferito rimanere a Juan Fernández piuttosto che continuare a navigare su una nave pericolosa e che imbarcava acqua[13] e provò a convincere alcuni compagni a disertare con lui e a restare sull'isola, confidando nell'imminente arrivo di un'altra nave. Nessuno però fu d'accordo e Stradling, stanco dei continui problemi che Selkirk causava e ben lieto di liberarsi di un piantagrane, lo prese alla lettera e lo sbarcò sull'isola con un moschetto con della polvere da sparo, un accetta e alcuni strumenti da falegname, un coltello, un piatto da cucina, una bibbia, un materasso e alcuni vestiti[14]. Selkirk quasi immediatamente ritrattò la sua posizione, ma non venne ascoltato e il Cinque Ports salpò, lasciandolo solo sull'isola di Más a Tierra. Vi sarebbe rimasto per quattro anni e quattro mesi.
Il Cinque Ports, come paventato da Selkirk, fece poi effettivamente naufragio, affondando al largo dell'odierna Colombia. Stradling e alcuni uomini del suo equipaggio sopravvissero alla perdita della nave ma furono costretti a consegnarsi agli spagnoli. I sopravvissuti furono deportati a Lima, in Perù, dove subirono una dura prigionia[15].
Vita sull'isola
Selkirk rimase inizialmente sulla spiaggia, per paura dei suoni dell'interno dell'isola, che pensava provenissero da bestie feroci. In questo primo periodo si riparò in una piccola caverna, cibandosi di molluschi e scrutando ogni giorno l'orizzonte nella speranza di avvistare una nave che potesse soccorrerlo. Soffrì di profonda solitudine, depressione e rimorso per il suo comportamento. Alla fine fu spinto a rifugiarsi all'interno dal sopraggiungere sulla spiaggia di una colonia di rumorosi leoni marini.
Qui la sua vita migliorò radicalmente perché riuscì a procacciarsi una grande varietà di nuovi cibi: carne e latte dalle capre selvatiche introdotte da navigatori precedenti; rape, cavoli e pepe selvatici gli offrirono una dieta meno monotona e più speziata. I topi, anch'essi sbarcati con precedenti navigatori, furono all'inizio un problema perché mordevano Selkirk durante la notte. Tuttavia Selkirk riuscì ad addomesticare dei gatti selvatici che posero fine a questa difficile situazione.
Selkirk fece un uso straordinario dell'equipaggiamento che aveva preso dalla nave e di quello che riuscì a realizzare sull'isola. Ricavò due capanne dagli alberi di pimento e impiegò il moschetto e il coltello per cacciare e tosare le pecore. Tuttavia, una volta terminata la polvere da sparo, fu costretto ad inseguire le sue prede a piedi. Fu così che precipitò da un dirupo, perdendo conoscenza per circa 24 ore. Dedicò molto tempo alla lettura della Bibbia, ricevendone benefici per il suo umore e per la conoscenza dell'inglese.
Quando i vestiti di Selkirk si logorarono definitivamente, ne confezionò di nuovi con pelli di capra, servendosi di un chiodo per cucire. In questa occasione si rivelarono utilissime le lezioni apprese quando era bambino dal padre conciatore. I piedi di Selkirk divennero così callosi che quando le sue scarpe divennero inutilizzabili le reputò inutili. Riuscì anche a ricavare un coltello dagli anelli di ferro recuperati da alcune botti abbandonate sull'isola da altre navi.
Due vascelli arrivarono e ripartirono prima che Selkirk potesse abbandonare l'isola. Entrambi erano infatti spagnoli e Selkirk, in quanto corsaro scozzese, avrebbe dovuto subire tortura ed esecuzione, se catturato. Perciò si nascose.
Il salvataggio e il ritorno in patria
Il salvataggio tanto a lungo aspettato e sperato giunse il 2 febbraio 1709 con l'arrivo della nave corsara Duke, a bordo della quale si trovava quello stesso William Dampier che aveva guidato la spedizione nella quale Selkirk era stato abbandonato sull'isola. Selkirk venne scoperto dal comandante del Duke, Woodes Rogers, che lo nominò "Governatore dell'Isola". Selkirk era colmo di gioia per l'arrivo dei "liberatori" e riuscì a catturare un paio di capre al giorno, con grande gioia e ristoro degli uomini di Rogers.
Il libro di Rogers, A cruising voyage round the world: first to the South-Sea, thence to the East-Indies, and homewards by the Cape of Good Hopeworld, venne pubblicato nel 1712, con un resoconto dell'avventura di Selkirk.
Il giornalista Richard Steele intervistò Selkirk sulla sua solitaria permanenza, scrivendo poi un famoso articolo sulla sua storia apparso su The Englishman.
Nel 1717 Selkirk fece ritorno a Lower Largo, ma si fermò solo pochi mesi, imbarcandosi poi nuovamente. Secondo il giornale di bordo morì alle 20 del 13 dicembre 1721 mentre prestava servizio come ufficiale a bordo della Royal ship Weymouth, probabilmente a causa della febbre gialla che aveva flagellato quel viaggio. La sua salma venne gettata in mare sulla costa occidentale dell'Africa.
L'isola di Selkirk
L'isola su cui visse Selkirk, conosciuta come Isla Más a Tierra (l'isola più vicina alla costa continentale del Cile), dal 1º gennaio 1966 si chiama ufficialmente Robinson Crusoe. L'altra isola principale dell'arcipelago, detta Isla Más Afuera (l'isola più esterna), è stata chiamata in suo onore isola Alexander Selkirk.
Note
- ^ Howell, pp. 18-19.
- ^ (EN) Daisuke Takahashi, David H. Caldwell, Iván Cáceres, Mauricio Calderón, A. D. Morrison-Low, Miguel A. Saavedra e Jim Tate, Excavation at Aguas Buenas, Robinson Crusoe Island, Chile, of a Gunpowder Magazine and the Supposed Campsite of Alexander Selkirk, Together with an Account of Early Navigational Dividers, in Post-Medieval Archaeology, vol. 41, n. 2, 2007, pp. 270–304, DOI:10.1179/174581307X236157.
- ^ Howell, pp. 24-25.
- ^ Funnell, pp. 1-2.
- ^ Funnell, p. 3.
- ^ Howell, pp.24-25.
- ^ (EN) Letters of Marque and Reprisal for the St George, Declaration of William Dampier, su The National Archives, 13 ottobre 1702. URL consultato il 13 marzo 2016.
- ^ Funnell, p. 26.
- ^ Funnell, pp. 44–45.
- ^ Funnell, pp. 45–47
- ^ Funnell, pp. 46–47.
- ^ Lee, pp. 394–395.
- ^ Rogers, p. 125.
- ^ Rogers, p. 126.
- ^ Rogers, pp. 145, 333
Bibliografia
- (EN) William Funnell, A Voyage Round the World, Containing an Account of Captain Dampier's Expedition into the South Seas in the Ship St George in the Years 1703 and 1704, Londra, W. Botham, 1707.
- (EN) John Howell, The Life and Adventures of Alexander Selkirk, Edinburgo, Oliver & Boyd, 1829.
- (EN) C. D. Lee, Alexander Selkirk and the Last Voyage of the Cinque Ports Galley, in Mariner's Mirror, vol. 73, n. 4, 1987, pp. 385–399, DOI:10.1080/00253359.1987.10656168.
- (EN) Rogers, A Cruising Voyage Round the World: First to the South-Sea, Thence to the East-Indies, and Homewards by the Cape of Good Hope, Londra, A. Bell, 1712.
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