Immagine descrivente il debunking di una presunta impronta di uno Yeti.

Debunking

La pratica di mettere in dubbio o smentire, basandosi su metodologie scientifiche, affermazioni false, esagerate, antiscientifiche; l'attività di un debunker[1]. Un debunker (in italiano: demistificatore o disingannatore) è un individuo che mette in dubbio e smaschera ciarlatanerie, bufale, affermazioni false, esagerate, anti-scientifiche, dubbie o pretenziose[2].

Debunk

Ambito di intervento

I debunker spesso focalizzano la loro attenzione su disinformazione, fenomeni ufologici, teorie del complotto, affermazioni sul paranormale, religione, medicina alternativa, eventi miracolistici o presunti tali, ricerche compiute al di fuori del metodo scientifico o solamente pseudoscientifiche[3].

Il termine debunker è attribuito a chi esplica la propria attività di "smascheratore" attraverso ricerche, scritti (articoli o libri), conferenze e seminari, o si cimenta comunque in attività con lo specifico intento di appurare la validità o falsità di affermazioni dubbie, strane o anomale.

Il debunking è l'atto del confutare, basandosi generalmente su metodi scientifici o storici, un'affermazione o ipotesi.

Etimologia

Il termine debunk è un neologismo inglese nato nel 1923, quando il romanziere statunitense William Woodward (1874-1950) usò tale termine con il significato di take the bunk out of things (dal sostantivo "bunk", ora desueto, che indicava assurdità o fandonie).

Spesso l'uso della parola debunkery non è limitata all'ambito della validità scientifica, ma è anche usata in senso più generale, come "tentativo di screditare un punto di vista opposto al proprio", ad esempio nel dibattito politico.

Debunkify è invece una variante di debunk, introdotta nel lessico inglese di recente dall'Ohio Tobacco Prevention Foundation, nel significato di smascherare quanto di "mitico" è associato al tabacco.[4]

Strumenti

Il progetto internazionale Verification Handbook[5] ha stilato un vademecum nel 2014, destinato ai giornalisti il cui obbiettivo era quello di imparare a distinguere una notizia potenzialmente falsa da una vera perfezionando l'arte del debunking. Nella guida, specifici strumenti, vengono indicati come utili ai fini dell'attività:

  • Google Image Search, su images.google.com. o TinEye, su tineye.com. per la verifica e la ricerca delle immagini;
  • FotoForensics, su fotoforensics.com. , FindExif, su findexif.com. o Flickr, su flickr.com. per risalire ai dati dello scatto ed al tipo di fotocamera usata (metadati Exif);
  • Google Traduttore per verificare contenuti in lingua straniera;
  • uso di siti video-sharing quali YouTube, su youtube.com. , Vimeo, su vimeo.com. Youku, su youku.com. per effettuare una ricerca basata sui tags interessati.

Critiche

Le critiche dei debunker a volte possono offendere coloro che credono in determinate teorie considerate pseudoscientifiche.

Alcuni studiosi, come Marcello Truzzi[6], sostengono che alcuni scettici vanno troppo oltre, facendo anche asserzioni negative. Secondo Truzzi, che definisce tale atteggiamento "pseudoscettico"[7], i veri scettici sono neutrali o agnostici, spesso critici verso affermazioni straordinarie e mai portati a fare critiche negative a priori. Piuttosto lo scettico, di fronte a tali affermazioni, deve richiedere prove fuori dal comune[8]. Questo assunto è spesso reso con la frase: "affermazioni straordinarie (fuori dal comune) richiedono prove straordinarie".

Esempi di debunker

In Italia vi sono:

Note

  1. ^ Fonte:Garzanti Linguistica [1]
  2. ^ «To expose or ridicule the falseness, sham, or exaggerated claims of». Estratto da Debunker - American Heritage Dictionary of the English Language. The Free Dictionary.
  3. ^ Marco Bella, Bufale e miti ‘scientifici': come sfatarli con il ‘debunker'. 17 novembre 2014. Il Fatto Quotidiano.
  4. ^ (EN) Ohio rolls out second phase of anti-smoking campain, in PR Week. URL consultato il 14 Novembre 2017.
  5. ^ Fonte Verification Handbook [2]
  6. ^ professore di sociologia alla Eastern Michigan University, che si definisce scettico
  7. ^ (EN) On Pseudo-Skepticism: A Commentary by Marcello Truzzi from Zetetic Scholar, #12-13, 1987
  8. ^ (EN) Marcello Truzzi: "And when such claims are extraordinary, that is, revolutionary in their implications for established scientific generalizations already accumulated and verified, we must demand extraordinary proof." Editorial in The Zetetic (Vol. 1, No.1, Fall/Winter 1976, p 4).

Voci correlate