Enzo Colacino

Biografia
Autore di celebri commedie in dialetto calabrese, vanta all'attivo più di seicento esibizioni nei vari teatri calabresi.
Fa della satira pungente e della "calabresità" il suo marchio di fabbrica, toccando temi anche molto delicati con ironia e tanta umanità.
In alcune esibizioni si diletta a recitare versi di poeti catanzaresi tra i quali Achille Curcio di cui è grande amico e Giovanni Patari, che fu anche autore di una rivista satirica a Catanzaro nei primi del novecento e che in un certo senso potrebbe considerarsi come il predecessore ed il mentore.
Enzo Colacino é autore di due libri in dialetto calabrese :“E cchi ni manca?” e “Parrandu parrandu”.[1] [2] [3]
Nel Giugno del 2002 è stato ospite della Comunità Calabrese di Toronto, in Canada, per un tour di due settimane, terminato con uno spettacolo di beneficienza conclusivo al Verdi Convention Center, alla presenza di 500 partecipanti alla cena di gala per la raccolta fondi.
Ha collaborato con una rubrica dal titolo “Secundu mia” al mensile “Il Catanzaro” quando la squadra ha militato nell’ultimo campionato di serie B. Da settembre 2007 ad agosto 2008 è stato presente sulla prima pagina del “Il Domani” ogni domenica con una rubrica di satira politica, ed attualmente scrive settimanalmente per la testata il “Quotidiano della Calabria” ovviamente in dialetto Catanzarese.
Nel 2007 cura la Direzione Artistica della prima edizione del "Festival del Vernacolo[4]", la rassegna dedicata alle compagnie catanzaresi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro.
Grande plauso a Enzo Colacino lo si deve per aver ridato vita all'antica maschera catanzarese di Giangurgolo riportandolo in auge in alcune manifestazioni e spettacoli in giro per l'Italia.[5]
Televisione
Le prime apparizioni in tv dell'artista risalgono agli anni ’80 quando interveniva come presidente dell’ABC ( Associazione Bidelli Calabresi) nel programma Scopri il Mondo sulle reti di Telespazio Calabria. di grande successo e ascolti le puntate andate in onda anche sul satellite di Non solo cabaret come cabarettista e poi nell’ultimo anno come conduttore.
Su Rai 2 ha recitato nella trasmissione Misteri per la ricostruzione del “Giallo del Cavalcavia” legato ad un fatto realmente accaduto negli anni ’30 e che ebbe come scenario il Ponte di Siano, a Catanzaro.
Viene spesso invitato in trasmissioni di intrattenimento e sportive sulle reti locali catanzaresi.
Ha partecipato ad un episodio del programma televisivo Unti e Bisunti andata in onda il 25 Settembre del 2015, sul canale tv digitale DMax.
Nell'episodio, girato in Calabria e dedicato alla cucina calabrese, Colacino interpreta il ruolo di uno degli "Uomini col Morzello", nella realtà i soci della "Antica Congrega Tre Colli" di Catanzaro.
Teatrografia
Attore Teatrale
- 1989: Turuzzu e Luvicia
- 1990: Setta ottu nova e decia
- 1990: Bongiornu e aguri
- 1992: Cui sìmina amuri..meta cuntentizza
- 1992: Basta abbasta e suverchja
- 1993: A vucca è na ricchizza
- 1993: Dui càmbari e serbizzi
- 1995: Candida
- 1995: Virus
- 1996: I funghi però
- 1997: Giangurgolo
Regista e Attore Teatrale
- 1998: Ccu i sordi s’acconza tuttu
- 1999: Fama amura e malatia
- 2001: Clinica privata
- 2009: Titina a la quarantina
Libri
- E cchi ni manca?, Catanzaro, Vip Comunicazione, 1994.
- Parrandu Parrandu, Catanzaro, Autoproduzione, 2000.
Curiosità
- Su Rai 2 ha recitato nella trasmissione “Misteri” per la ricostruzione del “Giallo del Cavalcavia” legato ad un fatto realmente accaduto negli anni ’30 e che ebbe come scenario il Ponte di Siano, a Catanzaro.
- Ha collaborato periodicamente con giornali cittadini scrivendo rubriche di satira in dialetto catanzarese.
- In occasione delle riprese girate a Catanzaro, della trasmissione Unti e Bisunti, Colacino è stato proclamato Primo Socio Onorario della "Antica Congrega Tre Colli" di Catanzaro, associazione culturale per la promulgazione e conservazione dell'Illustrissimo Morzello piatto tipico catanzarese e delle tradizioni locali.[6]
- Una sua commedia “Fama amura e malatia” è stata tradotta in dialetto napoletano e portata in scena in Campania dalla compagnia "Il Carro di Picchipò" di Lamberto Lamberti. Questi, un catanzarese da trent’anni a Napoli ha interpretato la parte di Colacino mantenendo in scena il dialetto Catanzarese.[7]
Note
- ^ Enzo Colacino commuove e diverte a Catanzaro, su ildispaccio.it:81.
- ^ L’anno ch’è già arrivato, secondo Enzo Colacino
- ^ Sito personale, su enzocolacino.it.
- ^ Programma del primo "Festival del Vernacolo" di Catanzaro, su uscatanzaro.net.
- ^ Giangurgolo interpretato da Colacino tra le Maschere d'italia
- ^ Enzo Colacino viene proclamato Primo Socio Onorario della "Antica Congrega Tre Colli" di Catanzaro, su facebook.com.
- ^ La Compagnia "Il Carro di Picchipò" porta in scena Fama Amura e Malatia di Enzo Colacino, su carrodipicchipo.it.