Castelvenere
Castelvenere ("R' Viennr" in dialetto castelvenerese) è un comune italiano di 2 601 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Castelvenere comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mario Scetta (lista civica Veneri Futura e Solidale) dal 5-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 41°14′N 14°33′E |
Altitudine | 119 m m s.l.m. |
Superficie | 15,44 km² |
Abitanti | 2 601[1] (30-6-2017) |
Densità | 168,46 ab./km² |
Frazioni | Parito |
Comuni confinanti | Guardia Sanframondi, San Lorenzello, San Salvatore Telesino, Solopaca, Telese Terme |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82030 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062019 |
Cod. catastale | C280 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 287 GG[3] |
Nome abitanti | castelveneresi, vienneresi |
Patrono | San Barbato di Benevento |
Giorno festivo | 19 febbraio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Castelvenere dista circa 34 km da Benevento, 30 km da Caserta, 60 km da Napoli, 195 km da Roma, 80 km da Ariano Irpino.
Si trova in Valle Telesina, sorge a 119 m sul lm ed è diviso in quattro contrade:
- Foresta.
- Marraioli.
- Tore.
- Petrara.
Confina a Nord-Est con Guardia Sanframondi; ad Ovest con Telese Terme e San Salvatore Telesino; a Sud con Solopaca; a Nord-Ovest con San Lorenzello.
E' attraversato dalla SS 87 Sannitica Napoli - Campobasso - Termoli; dalla superstrada Caianello - Telese - BN; dal fiume Calore e dal torrente Seneta; e dalla linea ferroviaria Napoli - Foggia.
Storia
Il nome originario del comune era Véneri forse perché nella zona vi era un tempio dedicato alla dea Venere.[4]
Nel XIV secolo era citata con il nome di Castrum Veneris.[5]
Dal 1151 al 1460 fu feudo della famiglia Sanframondo, di origine normanna.
Successivamente fu possedimento dei Monsorio.
Nel 1532 contava trentasei famiglie che divennero settanta alla fine del Cinquecento.[6]
Nel 1638, dopo un'attenta valutazione del feudo, fu acquistato dal dott. Lelio Carfora, governatore di Cerreto Sannita, per conto della famiglia Carafa.
Nella valutazione o "apprezzo" del feudo del 1638 si viene a sapere che Castelvenere "sta edificato su luogo piano, fortissimo di muraglia, con fossi attorno, di maniera che dalla parte di tramontana sta eminente, per esservi un vallone sotto, per dove scorrono le acque del paese; s'entra per una porta con ponte levatoio dalla parte occidentale, dove si trova una bella strada dritta, di conveniente larghezza, spartita in vichi da una parte e dall'altra." Il feudo fu valutato 10.520 ducati.[7]
Il terremoto del 5 giugno 1688 danneggiò il paese.
Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Nel 1898 vengono fatti degli scavi che portano alla luce un insediamento palafittico[8].
Il 18 febbraio 1999 si gemella col paese di Cicciano (Napoli)[9].
Monumenti e luoghi d'interesse
Torre Venere
Torre di età normanna (ma c'è chi dice sia angioina) del X-XI secolo, viene considerata monumento di identità del Borgo Medievale, famoso anche per le Cantine Tufacee.
"Torre Venere" rappresenta un luogo di culto dedicato alla dea Venere (in memoria di un antichissimo Fanum di età romana) ed è la più significativa delle tre torri superstiti del sito storico dove vennero costruiti il Castello ed il villaggio medievali (Castrum Veneris)[10].
Crollata nel maggio 2006, la Torre è stata ricostruita e riconsegnata ai cittadini e ai turisti nel 2016[11].
- Chiesa di San Nicola
Ricostruita nel XX secolo, sorge in Piazza San Barbato, dove dal 2011 è collocata anche la statua dedicata a San Barbato, protettore di Castelvenere.
- Chiesa di Santa Maria della Foresta
Considerata di origine bizantina (VI secolo d.C) e appartenuta ai conti Carafa, secondo gli storici la struttura risulta da un Tempio Basiliano.
- Chiesa di Santa Maria della Seggiola
Sorge in Via Scavi, nei pressi del campo sportivo, dove nel 1898 fu rinvenuto il villaggio palafittico. Progettata nel 1899, è frequentata dai venneresi e dagli abitanti dei paesi limitrofi soprattutto durante il periodo della Pasqua.
- Casale Cerza, databile all'anno 1857.
- Casino Brizio, struttura di fine Settecento, usato come casino di caccia.
- Museo delle tradizioni contadine, ubicato in "Strada del Mulino"[12].
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[13]

Persone legate a Castelvenere
- San Barbato, vescovo di Benevento, che convertì il duca Romualdo e la duchessa Teodorata, e abbatté il culto ofitico e il Noce di Benevento.
Secondo alcune fonti, San Barbato è nato più precisamente "in contrada Vadari" e "discende da quel gruppo di famiglie di origine sassone e danubiana che, alla ricerca di terre fertili, occupò il suolo su cui sarebbe sorto Castelvenere"[14].
- Giovanni Salvatore, compositore, organista e insegnante del Seicento.
Economia
La produzione agricola è soprattutto incentrata sulla coltivazione dell'uva da cui si ricava del vino pregiato.
Fa parte insieme ad altri 40 comuni della regione Campania, dell'Associazione Nazionale Città del Vino.
Eventi ed altre manifestazioni
La "Festa del vino" (anche detta: "Sagra del vino") ha all'attivo 37 edizioni realizzate (la numero 37 si è svolta dal 24 al 27 agosto 2017[15]).
Amministrazione
Il 5 giugno 2016 viene rieletto sindaco Mario Scetta.
In precedenza i sindaci di Castelvenere[16] sono stati:
- Alessandro Di Santo (2011-2016).
- Mario Scetta (2006-2011).
- Mario Scetta (2001-2006).
- Alessandro Di Santo (1997-2001).
- Alessandro Di Santo (1993-1997).
Gemellaggi
Altre informazioni amministrative
Fa parte della Comunità montana del Titerno e dell'Unione dei comuni Città Telesina[17].
Note
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Touring, p. 282.
- ^ Marrocco, p. 39.
- ^ Pescitelli, p. 237.
- ^ Marrocco, p. 40.
- ^ Statuto Comune di Castelvenere (2012) (PDF), su incomune.interno.it.
- ^ Atti fatti e notizie su Cicciano e la sua gente, Francesco M Petillo. URL consultato l'8 aprile 2017.
- ^ LA TORRE VENERE , Castelvenere (BENEVENTO) - I Luoghi del Cuore, su iluoghidelcuore.it. URL consultato il 28 novembre 2017.
- ^ Castelvenere, domani l'apertura della Torre Angioina, in Ottopagine.it, 14 maggio 2016. URL consultato il 28 novembre 2017.
- ^ (EN) Anna Maria Baratelli, Sandra Becucci e Antonietta Caccia, Il patrimonio museale antropologico: Itinerari nelle regioni italiane. Riflessioni e prospettive, Gangemi Editore, 3 febbraio 2016, ISBN 9788849291759. URL consultato l'8 aprile 2017.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Salvatore M. Ruggiero, Di Streghe e di Janare, Lulu.com, 28 giugno 2015, ISBN 9781326332549. URL consultato il 28 novembre 2017.
- ^ Festa del Vino 2017 a Castelvenere, su napolike.it.
- ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Comunali, su elezionistorico.interno.it. URL consultato il 28 novembre 2017.
- ^ [1]
Bibliografia
- AA.VV., L'Italia: Campania, Milano, Touring Club Italiano, 2005.
- Dante B. Marrocco, Guida del Medio Volturno, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1986.
- Renato Pescitelli, Chiesa Telesina: luoghi di culto, di educazione e di assistenza nel XVI e XVII secolo, Auxiliatrix, 1977.
Altri progetti
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