• Inferno
    • « Qui con più di mille giaccio:
      qua dentro è 'l secondo Federico,
      e 'l cardinale …. »

      (Divina Commedia, Inf. X (eretici ed epicurei) 119-120, Farinata degli Uberti)

      Il poeta, accogliendo le voci sull'ateismo di Federico, assegna all'imperatore la pena che egli attribuisce agli eretici (gli epicurei): trascorrere l'eternità in bare infuocate.

      «Io son colui che tenni ambo le chiavi
      del cor di Federigo, e che le volsi,
      serrando e disserrando, sì soavi
      ……
      e l'infiammati infiammar sì Augusto,
      che' lieti onor tornaro in tristi lutti.»

      Qui a parlare è l'anima di Pier delle Vigne, segretario e uomo di fiducia dell'imperatore; si suicidò dopo esser stato accusato di aver tramato contro Federico.

      «...ma dentro tutte piombo e gravi tanto,
      che Federico le mettea di paglia.»

      Dante riprende una leggenda secondo la quale Federico II sottoponeva a tortura i rei di lesa maestà coprendoli di piombo e facendoglielo fondere addosso.

      • Purgatorio
      «In sul paese ch'Adige e Po riga,
      solea valore e cortesia trovarsi
      prima che Federigo avesse briga:»
      • Paradiso
      «Quest'è la luce della gran Costanza
      che del secondo vento di Soave
      generò il terzo e l'ultima possanza.»

      Dante si riferisce al fatto che Federico fu il terzo e ultimo imperatore appartenente alla Casa di Svevia.

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