Pre-dreadnought
Il termine pre-dreadnought o corazzata policalibro/pluricalibro viene utilizzato per riferirsi ai tipi di nave da battaglia immediatamente precedente il varo della britannica HMS Dreadnought, la prima "corazzata monocalibro" o dreadnought. Le pre-dreadnought o corazzate policalibro/pluricalibro furono diffuse tra il 1890 e il 1908.

Le origini
Le unità navali poi note come "pre-dreadnought" presero origine dalle navi corazzate o "ironclad" sviluppane nella seconda metà del XIX secolo. Le prime navi corazzate (la francese La Gloire e la britannica HMS Warrior), entrate in servizio all'inizio degli anni 1860, avevano l'aspetto di fregate a vela, con tre alti alberi e i cannoni installati lungo la fiancata su un unico ponte di batteria. Solo otto anni più tardi fece la sua comparsa il primo monitore a parapetto, il britannico HMVS Cerberus, dove i cannoni erano montanti in torrette rotanti, seguito dopo altri tre anni dalla HMS Devastation, una nave corazzata dotata di torrette che rassomigliava nella sua architettura più alle future pre-dreadnought che alle navi corazzate precedenti e contemporanee a essa; sia il Creberus che la Devastation erano privi di alberi per le vele ed erano armati con quattro cannoni di grosso calibro installati a due a due in torrette rotanti poste a prua e a poppa. La Devastation era tuttavia ancora concepita come un monitore, ideale per attaccare le coste e i porti nemici ma incapace di affrontare unità simili in un combattimento in mare aperto: a causa del suo basso bordo libero, in caso di navigazione in alto mare le onde e gli spruzzi di acqua si riversavano sul ponte della nave interferendo con l'operato dei cannoni[1]. Le varie marine militari in giro per il mondo continuarono quindi a costruire navi da battaglia dotate di alberi per le vele e di torrette rotanti per i cannoni, dotate di un bordo libero sufficientemente alto per poter navigare e combattere in alto mare.
La distinzione tra le navi corazzate ottimizzate per l'attacco alle coste e le navi da battaglia capacid i navigare in alto mare divenne più sfocata con le unità britanniche classe Admiral, impostate nel 1880. Queste navi riflettevano gli ultimi sviluppi nella progettazione delle navi corazzate, con la protezione garantita da una corazzatura composita in acciaio-ferro piuttosto che in ferro battuto; armate con cannoni a retrocarica di calibro compreso tra i 305 mm e i 413 mm, le Admiral continuarono il trend visto nelle ultime classi di navi corazzate verso l'installazione di pezzi d'artiglieria sempre più grandi. Il giudizio sulle Admiral è piuttosto vario: alcuni storici le considerano un passo importante e vitale verso la realizzazione delle pre-dreadnought, mentre altri le bollano come un progetto confuso e di scarso successo[2].
Le successive navi corazzate britanniche classe Royal Sovereign del 1889 conservarono l'armamento principale installato in barbette come sulle Admiral ma furono armate uniformemente con pezzi da 343/30 mm; le Royal Sovereign erano anche cosniderevolmente più grandi (con un dislocamento di 14.000 tonnellate) e più veloci (grazie a motori a vapore) delle Admiral, ma più importante ancora le Royal Sovereign disponevano di un alto bordo libero, rendendole inequivocabilmente capaci di affrontare il mare aperto e di assumere il ruolo di navi da battaglia[3][4].
Il design delle pre-dreadnought raggiunse la sua maturità con le unità britanniche classe Majestic del 1895[5]. Queste navi furono realizzate interamente in acciaio e con i cannoni principali montati in barbette interamente chiuse, inevitabilmente indicate come "torrette"; le navi furono inoltre armati con cannoni da 305 mm che, grazie agli avanzamenti tecnologici in materia di metallurgia e produzione delle cariche di lancio, erano più leggeri e più potenti dei precedenti pezzi di calibro maggiore. Le Majestic funsero da modello per le navi da battaglia costruite nel Regno Unito e in molte altri paesi negli anni a venire[6].
Caratteristiche
Le pre-dreadnought costituivano l'evoluzione rispetto alle prime navi dotate di torretta e barbetta. L'esempio classico di pre-dreadnought è costituito dalla classe Majestic della Royal Navy. Le caratteristiche generali delle pre-dreadnought si identificano nella batteria principale, tipicamente di 4 cannoni da 12 pollici (305 mm) o 11 pollici (280 mm), oppure, se di seconda classe, da 10 pollici (254 mm) disposti in due torrette, una a prora e l'altra a poppa, affiancate da e in un armamento, oggi chiamato in modo anacronistico "secondario" (perché si trattava di calibri minori rispetto alle batterie maggiori, ma costituivano insieme con esse l'armamento principale), costituito da un certo numero di cannoni tra i 4,7 (120 mm) e 10 pollici (254 mm), disposti generalmente sui fianchi delle navi, più raramente anche sulle sovrastrutture, nonché in un armamento antisilurante, costituito di cannoni di calibro molto piccolo, da 1 pollice (25 mm) a 3 pollici (76 mm), sistemati in affusti detti a candeliere e a crinolina, a puntamento pressoché immediato, sulle coffe, sovrastrutture e i cieli delle torrette, usate per la difesa contro le torpediniere in maniera non dissimile concettualmente dai cannoni e mitragliere antiaeree. Queste batterie miste era l'ideale per le battaglie entro i 2.000-4.000 metri per le quali le pre-dreadnought erano concepite. Difatti I cannoni di calibro minore, che oggi è chiamato secondario nella letteratura Navale, ma all'epoca in realtà erano una componente della batteria principale, erano usati contro le sovrastrutture, le estremità della nave, in generale le parti meno protette, con un grande numero di proietti esplosivi (granate), mentre i grossi calibri, a bassa cadenza di tiro, prendevano di mira le parti vitali della nave nemica (ponte di comando, apparato motore, artiglierie, depositi munizioni), penetrandone le spesse corazze a protezione di esse.
Le alberature proprie della navigazione a vela vennero abbandonate negli anni 1880, grazie al considerevole aumento del rendimento delle caldaie, che rendeva possibile navigazioni oceaniche col solo vapore, e alla maggiore sicurezza di esercizio, anche in virtù dell'adozione generalizzata di due assi motori, ma anche perché essa, a causa dell'ingombro del sartiame riduceva, anche drasticamente, l'arco di tiro dei cannoni, tutto questo in aggiunta alla già nota da sempre estrema vulnerabilità alle offese nemiche, esacerbata dal potere distruttivo delle granate esplosive. Le pre-dreadnought quindi in generale avevano apparato motore su due assi, propulsi da macchine alternative a vapore a triplice espansione, alimentate da un numero di caldaie a carbone variabile tra otto e venti, con potenze tra 8.000 e 24.000 cavalli e velocità tipicamente di 16-18 nodi a tutta forza, che comunque poteva essere mantenuta per poche ore, cioè nel corso dell'azione balistica.
Con l'introduzione dei siluri negli anni 1890 le battaglie ravvicinate divennero molto rischiose; di conseguenza vennero preferite le battaglie a lungo raggio condotte mediante un tiro lento a salve al fine di permettere le relative correzioni. Dato che era impossibile aggiustare il tiro in base a una gragnola di spruzzi provocata dai diversi calibri, i piccoli calibri tacevano (dato che non potevano penetrare le armature a quelle distanze) e i cannoni a tiro rapido dovevano aspettare l'impatto del proiettile (almeno 15-30 secondi) prima di sparare di nuovo (cosa che ne annullava il vantaggio). Tutto questo congiurò per un ripensamento dell'armamento verso i grandi cannoni monocalibro.
La HMS Dreadnought introdusse il concetto di corazzata con solo grandi cannoni, montando fino a dodici (14, HMS Agincourt) cannoni di grosso calibro. Questo design rese improvvisamente obsolete tutte le corazzate precedenti - da cui il termine leggermente denigratorio "pre-dreadnought" per queste ultime, mentre tutti i nuovi modelli con "solo grandi cannoni" vennero denominati "dreadnought". La HMS Dreadnought introdusse anche la turbina a vapore nei progetti per le corazzate. A suo modo anche questa innovazione fu rivoluzionaria come la disposizione dei cannoni.
Poiché le dreadnought potevano ingaggiare efficacemente battaglia con un raggio due o tre volte superiore alle pre-dreadnought, queste navi più vecchie divennero presto obsolete. Anche le corazzate policalibro completate dopo la HMS Dreadnought vennero indicate come "pre-dreadnought", dato che questa definizione rifletteva accuratamente la loro capacità in battaglia. Questo avanzamento tecnologico portò all'effettiva negazione dell'ampia superiorità numerica della Royal Navy e permise alla marina tedesca di incominciare la costruzione di una moderna flotta da guerra a parità di condizioni con i britannici, anche se a causa del vantaggio iniziale ottenuto con la Dreadnought, e dato che le grosse dimensioni di questo tipo di navi richiesero alla Germania di ampliare e approfondire i suoi canali e le infrastrutture navali, il Regno Unito riuscì a ristabilire un piccolo vantaggio (esistono notevoli differenze di opinione tra gli storici militari, se la drammatica corsa ai vascelli in stile dreadnought fu un successo strategico o un fallimento).
Le corazzate pre-dreadnought furono impiegate nella guerra russo-giapponese del 1904-1905, in particolare nella battaglia di Tsushima. Durante la I guerra mondiale le pre-dreadnought restanti vennero usate in genere per compiti di seconda linea, come la scorta ai convogli e i bombardamenti della costa (soprattutto durante la campagna di Gallipoli, dove alcune andarono perse a causa di urti contro mine piazzate dai Turchi), anche se un piccolo squadrone tedesco di queste navi fu presente nella battaglia dello Jutland nel 1916; i marinai tedeschi le chiamavano "navi da cinque minuti", che era il tempo che ci si aspettava che durassero) [7]
Dopo la prima guerra mondiale la maggior parte delle pre-dreadnought vennero smantellate assieme a molte dreadnought. Alla Germania venne permesso di tenerne in servizio otto per compiti di difesa costiera, in base ai termini del Trattato di Versailles, e due arrivarono fino alla II guerra mondiale. Una di queste, la Schleswig-Holstein, bombardò la penisola polacca del Westerplatte fin dai primi minuti della guerra. Anche la Grecia aveva in servizio all'epoca un paio di pre-dreadnought, in precedenza appartenute alla marina statunitense; vennero affondate a tempo debito quando i tedeschi invasero la Grecia nel 1941.
L'unica pre-Dreadnought conservata ancor oggi è l'ammiraglia della marina giapponese a Tsushima, la Mikasa, che è una nave museo dal 1925.
Note
Bibliografia
- John Beeler, Birth of the Battleship: British Capital Ship Design 1870–1881, Londra, Caxton, 2003, ISBN 1-84067-534-9.
- Robert Gardiner, The Eclipse of the Big Gun: The Warship 1906–45, Londra, Conways, 1992, ISBN 0-85177-607-8.
- Robert Gardiner et al., Steam, Steel and Shellfire: The Steam Warship, 1815–1905, Londra, Conways, 2001, ISBN 0-7858-1413-2.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su pre-dreadnought
Collegamenti esterni
- (EN) Pre-Dreadnought Preservation, su oz.net.
- (EN) US Pre-Dreadnoughts, su hazegray.org.
- (EN) - Pre-Dreadnoughts nella seconda guerra mondiale, su bobhenneman.info.