Democrazia

governo del popolo
Versione del 31 lug 2005 alle 18:26 di LeonardoRob0t (discussione | contributi) (robot Modificare: fa)

Il termine democrazia deriva dal greco demos: popolo e cratos: potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.

La democrazia non è un concetto cristallizzato, ma può trovare una sua espressione storica nella ricerca continuata per dare al popolo la capacità di governare effettivamente.

Una prima classificazione della democrazia può essere tra democrazia diretta e democrazia indiretta.

  • Nella democrazia diretta il potere è amministrato direttamente dal popolo, come avveniva nell'antica Grecia, dove i cittadini si riunivano nell'agorà (piazza).
  • Nella democrazia indiretta il potere è amministrato da rappresentanti del popolo (vedi parlamento, sindaci etc.). L'Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa comunque strumenti di democrazia diretta (vedi referendum).

Evoluzione storica del concetto di Democrazia

Le prime definizioni di democrazia risalgono all'antica Grecia e sono alquanto diverse da quelle usuali oggi.

Un esempio è il principio aristotelico che distingue fra tre forme pure e tre forme corrotte di governo, in base a come detiene il potere colui che governa ovvero se sia un interesse generale o individuale, nel governo della maggioranza o della moltitudine, di uno solo o di pochi (rispettivamente monarchia e oligarchia). La democrazia fa parte delle forme corrotte essendo definita da lui come il "il governo a vantaggio dei poveri", cioè governo di una parte contro l'altra.

La democrazia è una forma di governo che si è diffusa nella storia moderna.

Nella millenaria evoluzione del concetto di democrazia ci sono stati notevoli affinamenti dell'idea.

Sul concetto di democrazia moderno hanno avuto grossa influenza le idee illuministe, le rivoluzioni del XIX secolo, in particolare la Rivoluzione francese con il suo motto di libertà, uguaglianza e fraternità. Sia la carta costituzionale americana del 1787 che quella francese del 1791 vertevano sul principio della separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario). Il suffragio universale, il primato della costituzione e la separazione dei poteri sono le basi della democrazia rappresentativa.

Un'altra importante caratteristica delle democrazie moderne è la separazione tra Stato e Chiesa, cioè l'indipendenza da tutte le religioni. Questo principio è strettamente connesso con quello della laicità dello stato.

In seguito si è diffuso il concetto che una democrazia moderna debba avere anche una stampa libera, evidenziando così un quarto potere.

Per molti oggi ai poteri esistenti bisogna aggiungere delle authority, come quella che garantisce la concorrenza e quella che si occupa della privacy (riservatezza) dei cittadini e dei loro dati personali.

Ma non bisogna dimenticare Sen, indiano il quale chiarisce che la democrazia non è un'invenzione dell'Occidente: "Quella che va corretta è la tesi, frutto solo d'ignoranza, dell'eccezionalismo occidentale in materia di tolleranza". A questo proposito Sen cita l'editto di Erragudi, emanato nel III secolo AC in India, un manifesto alla tolleranza.

In definitiva oggi il concetto di democrazia è visto in modo dinamico, come una necessità per la forma di governo di adattarsi agli sviluppi economici e sociali in modo da garantire al popolo i diritti fondamentali.

Voci correlate

Bibliografia

Sui legami tra privacy e democrazia nella società contemporanea:

Collegamenti esterni