Coccarda
La coccarda è una decorazione o un distintivo di forma tondeggiante realizzata con nastro usata come insegna di stati sovrani. È anche usata come premio nelle competizioni sportive o come segno di appartenenza.

Descrizione
È costituita da una rosetta di nastro ripiegato, sovente con al centro un largo bottone che riporta le indicazioni della manifestazione o del premio. A completamento ci possono essere due o più strisce di nastro che scendono dalla rosetta attaccate al suo retro.
Il materiale che costituisce i nastri era storicamente la seta[senza fonte], anche se oggi le materie plastiche l'hanno quasi completamente soppiantata, infatti sono ormai usati nastri stampati, anche a imitazione del tessuto, come quelli impiegati per legare i pacchetti o per l'addobbo floreale.
Il colore è un elemento importante nelle coccarde, legato ad appartenenze e al valore del premio. Nelle competizioni equestri il colore è legato alla posizione nella classifica. Di solito, ad esempio, si usa la coccarda di colore blu come primo premio perché il blu rappresenta vittoria[senza fonte].
Storia
La coccarda fu introdotta nel XV dalle monarchie europee, che la utilizzavano per indicare le nazionalità dei loro militari[1][2][3]. La loro origine è legata alla fascia distintiva colorata e ainastri che si usavano nel tardo medioevo dai cavalieri, sia in guerra che nelle giostre. Ai cavalieri medievali le fasce e i nastri avevano lo scopo di far riconoscere gli amici oppure i nemici sul campo di battaglia. Le prime coccarde, aventi forma a nastro, furono indossate su elmi e sui cappelli a tesa larga. Sui caschi si usavano invece delle coccarde di metallo. Altre coccarde ancora, a forma di bottone, erano cucite sui chepì oppure sui berretti con visiera[4][5].
Le coccarde diventarono, dopo al Rivoluzione francese, il simbolo rivoluzionario per eccellenza, diventando protagonista dei moti che hanno caratterizzato il XIX secolo e venendo appuntata sulla giacca o sui cappelli da molti rivoluzionari dell'epoca.
Lo Statuto albertino prevedeva all'articolo 77 «La coccarda azzurra è la sola nazionale». In questo modo l'azzurro (Blu Savoia), colore storico del Regno di Sardegna e prima ancora del ducato di Savoia fu mantenuto a fianco del Tricolore italiano. Ancora oggi l'azzurro è il colore delle casacche della Nazionale italiana nelle competizioni sportive e compare anche nel vessillo del Presidente della Repubblica, mentre la Coccarda italiana tricolore è uno dei simboli dell'Aeronautica Militare Italiana, è la base del fregio da parata dei bersaglieri e una sua riproduzione in stoffa è cucita sulle maglie delle squadre sportive detentrici delle Coppe Italia che si organizzano in diversi sport di squadra nazionali.
In tempi moderni la coccarda è usata come distintivo ottico su veicoli militari, in particolar modo sugli aeromobili (aeroplani ed elicotteri). Solitamente può essere applicata sulle ali, dorso e ventre, ai lati della fusoliera e sulle derive, integrando o sostituendo i Fin Flash.
Note
- ^ (EN) R.W. Adye, The Little Bombardier, and Pocket Gunner. By Ralph Willett Adye, T. Egerton, 1802, p. 271. URL consultato il 5 marzo 2017.
- ^ (EN) D. Troiani, J.L. Kochan, J. Coates e J. Kochan, Don Troiani's Soldiers in America, 1754-1865, Stackpole Books, 1998, p. 99, ISBN 9780811705196. URL consultato il 5 marzo 2017.
- ^ (EN) A. Lockmiller, Teacher's Guide for Beau, Doctor of France, Lulu.com, 2012, p. 32, ISBN 9781105786174. URL consultato il 5 marzo 2017.
- ^ (EN) D. Stone, The Kaiser's Army: The German Army in World War One, Bloomsbury Publishing, 2015, ISBN 9781844862924. URL consultato il 5 marzo 2017.
- ^ R.S. Kidd, MILITARY UNIFORMS IN EUROPE 1900 - 2000 Volume One, LULU Press, 2013, p. 128, ISBN 9781291187441. URL consultato il 5 marzo 2017.
Voci correlate
Altri progetti
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