Utente:Dapifer/Sandbox
Il disturbo disforico premestruale (in lingua inglese premenstrual dysphoric disorder, PMDD) è una grave forma di sindrome premestruale[1] che colpisce 3-8% delle donne con mestruazioni[2]. Il disturbo consiste in un "gruppo di sintomi affettivi, comportamentali e somatici" che si ripresentano mensilmente durante la fase luteale del ciclo mestruale[2]. Il PMDD è stato aggiunto nella categoria dei disturbi depressivi del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) nel 2013.
Segni e sintomi
Come la sindrome premestruale, il disturbo disforico premestruale segue un modello ciclico prevedibile. I sintomi iniziano nella tarda fase luteale del ciclo mestruale (dopo l'ovulazione) e terminano poco dopo l'inizio delle mestruazioni[3]. In media, i sintomi durano sei giorni ma possono iniziare fino a due settimane prima delle mestruazioni, quelli più intensi si verificano due giorni prima dell'inizio del ciclo mestruale. I sintomi dovrebbero cessare poco dopo l'inizio del periodo mestruale[2][4].
I sintomi nel PMDD possono essere sia fisici che emotivi, quelli legati all'umore sono comunque dominanti[3]. I sintomi emotivi più debilitanti comprendono "irritabilità, tristezza, labilità emotiva, ansia, sentimenti di perdita di controllo, difficoltà di concentrazione e affaticamento"[2]. I sintomi fisici includono "gonfiore addominale, dolore al seno, mal di testa e dolori diffusi"[2].
Eziologia
L'eziologia del PMDD è ancora oggetto di ricerca attiva. Sebbene i tempi dei sintomi suggeriscono che le fluttuazioni ormonali possano essere la causa del disturbo, non è stato ancora possibile dimostrare uno squilibrio ormonale nelle donne con PMDD. Infatti, i livelli ormonali tra donne affette e non dal disturbo sono indistinguibili[5]. Si è però ipotizzato che le donne con PMDD siano più sensibili ai normali livelli di fluttuazioni ormonali, in particolare di estrogeni e progesterone, ormoni che attivano eventi biochimici nel sistema nervoso responsabili dei sintomi premestruali[5]. Sintomi che sono più predominanti nelle persone che hanno una predisposizione al disturbo[3].
La maggior parte degli psicologi deduce che questo disturbo sia causato sia da reazioni ai livelli ormonali che da caratteristiche genetiche. Esistono prove di ereditarietà dei sintomi premestruali, che suggerisce una componente genetica del disturbo disforico premestruale; tuttavia, quali geni siano coinvolti è una domanda più ampia che è ancora in fase di studio. Anche lo stress ambientale ed eventi traumatici possono essere un fattore che contribuisce nella genesi del PMDD, dunque l'ambiente deve essere preso in considerazione come possibile causa[6].
Note
- ^ (FR) APA, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
- ^ a b c d e Rapkin Andrea J. & Lewis Erin I., Treatment of Premenstrual Dysphoric Disorder, in Women's Health, vol. 9, n. 6, 2013, pp. 537–56, DOI:10.2217/whe.13.62, PMID 24161307.
- ^ a b c Steiner M., Pearlstein T., & Cohen L. S., vol. 15, DOI:10.1089/jwh.2006.15.57, PMID 16417420.
- ^ Biggs W. S., & Demuth R. H., Premenstrual syndrome and premenstrual dysphoric disorder, in Am Fam Physician, vol. 84, n. 8, 2011, pp. 918–24, PMID 22010771.
- ^ a b Hantsoo Liisa, Epperson C. Neill, Premenstrual Dysphoric Disorder: Epidemiology and Treatment, in Current Psychiatry Reports, vol. 17, n. 11, 2015, pp. 87, DOI:10.1007/s11920-015-0628-3, PMC 4890701, PMID 26377947.
- ^ Epperson C. Neill & Hantsoo Liisa, Menstruation and Premenstrual Dysphoric Disorder: Its Impact on Mood, in Women's Reproductive Mental Health Across the Lifespan, 2014, pp. 49–72, DOI:10.1007/978-3-319-05116-1_3, ISBN 978-3-319-05115-4.