Bonarcado

comune italiano
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Bonarcado (Bonàrcado in sardo[3], IPA: /bo'narkado/), è un comune italiano di 1.588 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica del Montiferru; in precedenza faceva parte della curatoria "Campidano di Milis".

Bonarcado
comune
Bonarcado – Stemma
Bonarcado – Bandiera
Bonarcado – Veduta
Bonarcado – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Oristano
Amministrazione
SindacoFrancesco Pinna (lista civica) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate40°06′N 8°39′E
Altitudine284 m s.l.m.
Superficie28,41 km²
Abitanti1 588[1] (30-4-2017)
Densità55,9 ab./km²
Comuni confinantiBauladu, Milis, Paulilatino, Santu Lussurgiu, Seneghe
Altre informazioni
Cod. postale09070
Prefisso0783
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT095015
Cod. catastaleA960
TargaOR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) bonarcadesi
(SC) bonarcadesos
Patronosan Romualdo
Giorno festivo7 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bonarcado
Bonarcado
Bonarcado – Mappa
Bonarcado – Mappa
Posizione del comune di Bonarcado all'interno della provincia di Oristano
Sito istituzionale
Il moddizzosu, pane tradizionale di Bonarcado

Storia

Il fertile suolo vulcanico unito alla presenza dell'acqua hanno fatto sì che la zona attorno a Bonarcado venisse abitata sin da tempi remoti, come testimoniano i numerosi nuraghi. In particolare a Bonarcado si ha la più alta concentrazione in Sardegna del tipo di nuraghe a corridoio. La maggior parte dei nuraghi è sita nell'altopiano verso il vicino comune di Paulilatino: Tzilighertu, Serra Crastula, Iscova era, Campu Iscudu, Sas Losas e Livandru. Non mancano nel territorio le tombe dei giganti, rimaneggiate per vari scopi e in diversi periodi. La presenza romana è attestata dai ritrovamenti, durante i lavori di restauro del santuario di Bonacatu, di un tratto di pavimentazione a mosaico che anticiperebbe quindi la costruzione del santuario stesso di almeno due secoli, portandolo al 400 d.C..

Il paese ebbe una notevole importanza durante l'alto medioevo. Appartenne al giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Milis. Nel 1147 vi furono fondati per opera del giudice Barisone I un monastero di Camaldolesi e una chiesa, detta di Santa Maria. Alla consacrazione della chiesa, avvenuta lo stesso anno, presenziarono i quattro giudici isolani, l'arcivescovo di Pisa e i prelati della Sardegna. La chiesa ebbe molte donazioni da parte del giudice di Arborea e in essa nel 1237 il giudice Pietro II prestò giuramento di fedeltà e vassallaggio al Pontefice. Nel 1253 vi si tenne un sinodo, al quale parteciparono i vescovi sardi e l'abate di Saccargia, e nel 1302 un concilio di vescovi. Il paese andò poi decadendo per la peste che ne decimò la popolazione. Alla caduta del giudicato di Arborea fece parte del marchesato di Oristano, e sconfitti definitivamente gli arborensi (1478) divenne un feudo sotto gli aragonesi. Nel XVIII secolo fu incorporato nel marchesato di Arcais, feudo dei Flores Nurra, ai quali fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti

Bonarcado è un piccolo paese della regione Sardegna in cui, nella lingua parlata, prevale spesso l'uso della varietà locale del sardo sull'italiano. L'amministrazione comunale, sensibile alle questioni inerenti alla propria identità storico-culturale, ha aderito già dal 2004 a un progetto regionale che, facendo riferimento alla normativa per la tutela del sardo, si propone di creare nelle varie comunità aderenti uno strumento che andasse a incidere concretamente sulla controversa tematica della lingua sarda e sulla sua diffusione ai diversi livelli sociali e generazionali. La variante del sardo parlata a Bonarcado è riconducibile alla Limba de mesania.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 91.
  4. ^ Tesori d'Italia, Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, pag.58
  5. ^ (EN) Catholic.org Basilicas in Italy
  6. ^ Dati tratti da:

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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