Pozzoleone
Pozzoleone (Posoeon /posoe'oŋ, posole'oŋ/ in veneto) è un comune italiano di 2 775 abitanti[2] della provincia di Vicenza in Veneto.
| Pozzoleone comune | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | giada scusciato dal 26-5-2014 |
| Territorio | |
| Coordinate | 45°38′58″N 11°40′28″E |
| Altitudine | 56 m s.l.m. |
| Superficie | 11,26 km² |
| Abitanti | 2 776[2] (30-4-2018) |
| Densità | 246,54 ab./km² |
| Frazioni | Friola, Scaldaferro[1] |
| Comuni confinanti | Bressanvido, Carmignano di Brenta (PD), Cartigliano, Cittadella (PD), Nove, San Pietro in Gu (PD), Sandrigo, Schiavon, Tezze sul Brenta |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 36050 |
| Prefisso | 0444 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice ISTAT | 024082 |
| Cod. catastale | G957 |
| Targa | VI |
| Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
| Cl. climatica | zona E, 2 400 GG[4] |
| Nome abitanti | pozzoleonesi |
| Patrono | san Valentino |
| Giorno festivo | 14 febbraio |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Il comune originariamente si estendeva su un'area paludosa e malsana che, grazie alla paziente ma costante opera dei monaci benedettini, fu risanata e bonificata. Attualmente il terreno è particolarmente fertile e ben sfruttato in agricoltura, principalmente con prati stabili irrigui che consentono la produzione di foraggio, in funzione dell'allevamento bovino e la conseguente produzione di formaggio Grana Padano e Asiago.
Origini del nome
Il paese, dalle sue origini fino metà dell'Ottocento, si chiamava semplicemente "Pozzo", traduzione del latino "Putheum". Su richiesta del sindaco del tempo - che lo voleva distinguere da altre località con lo stesso nome - un regio decreto del 18 agosto 1867 decretò la trasformazione del nome in Pozzoleone. L'aggiunta prese spunto dal sigillo parrocchiale che, fin dal medioevo, raffigurava un leone accanto ad un pozzo[5].
Storia
L'abitato di Pozzo viene citato per la prima volta nel 1262 quando il comune di Vicenza, per recuperare i beni che erano stati incamerati da Ezzelino, fece un elenco dei villaggi nel suo distretto. Tra le 46 ville facenti parte del quartiere di Santo Stefano si trovava anche Putheum[6]. Verso la metà del Trecento il territorio di Pozzo fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Marostica e tale rimase, anche sotto la dominazione viscontea e veneziana, sino alla fine del XVIII secolo[7]. Per la Frazione di Friola ricca di storia e legata alle vicende storiche degli Ezzelini vedi pagina apposita.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Nel capoluogo, attualmente si trovano
- La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria e San Valentino. Al suo interno si trovano il pregevole organo costruito da Giovanni Battista De Lorenzi nel 1883, il tabernacolo e il fonte battesimale, entrambi in marmo e costruiti nel seicento, e tre tele settecentesche: la tela raffigurante S. Valentino è attribuibile al pittore veneziano Antonio Arrigoni; le altre due invece sono del pittore bassanese Francesco Trivellini raffiguranti la Risurrezione di Cristo e la Madonna Assunta.
- A distanza di circa un chilometro dalla parrocchiale si trova la chiesa, non più adibita al culto, dedicata a San Valentino, a suo tempo costruita dai monaci benedettini e attualmente interessata da un restauro conservativo.
Nella frazione Scaldaferro vi è il Santuario della Madonna Salute degli Infermi (Virgo Salus Infirmorum).
- La sua origine risale ad un piccolo affresco del 1665, dipinto sul muro esterno di una stalla, che raffigura la Vergine con il grembiule viola - come un'infermiera celeste - che copre il manto da regina. La devozione popolare fece sì che la nicchia con l'affresco venisse trasformata in una piccola edicola e successivamente, nel 1715, in un tempietto ottagonale edificato dalla famiglia veneziana dei nobili Venier, che avevano i loro possedimenti in queste terre.
- Tra il 1910 e il 1923, in seguito all'afflusso dei pellegrini richiamati dalla fama dei miracoli, la chiesa fu ingrandita. Nel 1954 fu eretta in parrocchia autonoma e dal 1993 affidata alla congregazione dei padri marianisti. Degni di rilievo sono il noto Presepio Biblico Don Giulio dall'Olmo ed il Mosaico di Padre Rupnik[8].
Architetture civili
Sotto il profilo artistico nel capoluogo è ancora oggi possibile vedere, in via Vittorio Emanuele, la villa seicentesca dei conti Capra, la quale per trapassi ereditari fu divisa in due blocchi già nel Settecento ed è ora di proprietà delle famiglie Carli e Dalla Via. In via Vegra di sopra si trova Villa Gonzato, interessante dal punto di vista storico e artistico in quanto è ancora ben visibile la ex torre ghibellina della seconda metà del '300, modificata nella seconda metà del '500 per trasformarla da uso difensivo ad uso abitativo; da notare che sono ancora ben visibili le merlature ghibelline, inglobate nella struttura attuale e coperte da un tetto; interessanti gli affreschi interni[9].
In Località Belvedere degna di nota è la villa Condestaule.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[10]

Cultura
Istruzione
Nella frazione di Friola vi è una scuola dell'infanzia (privata), nel capolugo una primaria e una secondaria inferiore[11].
Nel capoluogo vi è anche la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine.
Eventi
Fiera di San Valentino
Importante per il paese di Pozzoleone è la Fiera di San Valentino, molto nota anche nella provincia.
La festa è già citata in un documento del 1517 quando l'allora parroco don Gianantonio Priante, tra le sue carte notarili lasciò anche una specie di rendiconto delle entrate e uscite di quell'anno e in una delle voci compare anche la conta dei soldi spesi per la festa, tra i quali spiccano 2 troni e 10 marchetti per il pesse per la festa de S. Valentin e 3 troni per il pan per dita festa.
La fiera fino al 1955 si svolgeva attorno all'antica chiesetta di San Valentino situata a nord del paese, mentre dal 1956 si è trasferita nel centro del paese e si svolge in febbraio nella due domeniche a cavallo del giorno di San Valentino. Nei secoli scorsi, venditori ambulanti convenivano qui per vendere cibarie e rudimentali attrezzi agricoli ai pellegrini che qui giungevano per pregare davanti al quadro del santo. Altri vendevano oggetti di vimini e c'era perfino chi, partendo con la carriola dalla Bassa Padovana, giungeva fin qui per vendere fave cotte. Sulle bancarelle si potevano trovare anche i lacci di ramo di salice per legare le viti giacché, proprio in questi giorni iniziava la potatura.
Attualmente questa manifestazione è una grande mostra mercato di attrezzi e macchine agricole, auto, animali, attrezzature campionarie, attrezzi d'epoca e con oltre 300 bancarelle da far cornice. Non mancano inoltre gli ormai abituali spettacoli di contorno come il ballo liscio e numerosi stand gastronomici.
Sagre e altre manifestazioni
- Marcia "La Brentana", si svolge in aprile.
- Sagra paesana di Friola, si svolge a fine maggio.
- Festa Paesana di Pozzoleone, si svolge nella terza settimana di giugno.
Geografia antropica
Frazioni
- Scaldaferro è nota per il presepio che rappresenta fedelmente la scenografia della Palestina nel periodo della nascita di Gesù. Il presepio viene allestito nel locale santuario mariano dedicato a "Maria salute degli infermi".[12]
- Scaldaferro è situata nella parte ovest del territorio comunale e una piccola parte del paese si trova in territorio dei confinanti comuni di Sandrigo e Bressanvido.
- Friola si trova nella parte settentrionale del territorio, al confine con i comuni di Nove, Tezze sul Brenta e Cartigliano. Con quest'ultimo comune non c'è un collegamento stradale diretto e il confine corre lungo il fiume Brenta.
- Belvedere è una piccola località tra Friola e Pozzoleone, nella quale si trova la Villa Condestaule, restaurata da poco, un interessante edificio appartenuto ai Benedettini e ora tornato a nuovo splendore.
Amministrazione
| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| 2014 | in carica | Giada Scuccato | Sindaco | ||
Gemellaggi
Note
- ^ Comune di Pozzoleone - Statuto.
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
- ^ Il Regestum possessionum del Comune di Vicenza del 1262.
- ^ Antonio Canova e Giovanni Mantese, op. cit., pp. 24-25
- ^ Sito del Santuario di Scaldaferro
- ^ D.C. Creagh, D.A. Bradley, Radiation in Art and Archeometry, 2000, pag.123.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Scuole dei Comuni italiani
- ^ Santuario Mariano di Scaldaferro
Bibliografia
- AA.VV., Pozzoleone: briciole di storia di paese, i due conflitti mondiali, Vicenza, La serenissima, 2007
- Antonio Canova e Giovanni Mantese, I castelli medievali del vicentino, Accademia Olimpica, Vicenza, 1979
- Salvatore Santacroce (a cura di), Santuario Madonna di Scaldaferro: fede arte storia, Cartigliano, 2009
- Giordano Dellai, Pozzo la Friola e la contrada degli Scaldaferro, Amministrazione comunale di Pozzoleone, 2008
- Alberto Golin, Ghiaia Brenta nel territorio della Friola, Carmignano di Brenta, Artegrafica Munari, 2000
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pozzoleone
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