Ariane 6

razzo
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Ariane 6 è un lanciatore in fase di sviluppo autorizzato dell'Agenzia Spaziale Europea[1] il cui lancio inaugurale è previsto per il 2020. Il nuovo vettore sarà sviluppato da Airbus Safran Launchers[2], una joint venture paritetica tra le due aziende francesi Airbus e Safran e quando verrà completato sarà il più nuovo membro della famiglia di lanciatori Ariane.

Ariane 6
Illustrazione delle due varianti dell'Ariane 6 in fase di sviluppo, A62 (sinistra), A64 (destra)
Informazioni
FunzioneVeicolo di lancio orbitale (LEO, GEO, GTO, SSO, MEO)
ProduttoreAirbus Safran Launchers
Nazione di origineUnione europea (bandiera) Unione europea
Costo per lancio75-90 milioni di euro (2014)
Dimensioni
AltezzaErrore in {{M}}: parametro 3 non è un numero valido.
DiametroErrore in {{M}}: parametro 3 non è un numero valido.
MassaErrore in {{M}}: parametro 1 non è un numero valido.
Stadi2
Capacità
Carico utile verso orbita terrestre bassaA62: 6,5-8 t
A64: 12-14,5 t
Carico utile verso
orbita di trasferimento geostazionaria
A62: 5 t
A64: 10,5 t
Carico utile verso
orbita terrestre alta
A62: 3 t
A64: 7 t
Cronologia dei lanci
StatoApprovato
Basi di lancioCentre spatial guyanais
Lanci totali0
Volo inauguralePrevisto per il 2020
Razzi ausiliari (stadio 0) - P120C
Nº razzi ausiliari2 (A62) o 4 (A64)
Propulsori1 razzo a propellente solido
PropellenteHTPB
1º stadio
Propulsori1 Vulcain 2
Spinta1.359 kN
Tempo di accensione650 s
PropellenteLOX/LH2
2º stadio
Propulsori1 Vinci
Spinta176,52 kN
PropellenteLOX/LH2

Gli stati partecipanti in ordine alfabetico sono: Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia e Svizzera.

Obiettivi

Con l'avvento dei lanci spaziali commerciali, l'ESA ha visto la necessità di aggiornare la flotta di lanciatori per fornire un'offerta più ampia e competitiva.

Uno degli obiettivi è la realizzazione di un lanciatore che consenta l'inserimento diretto in orbita geostazionaria, abbattendo i tempi di trasferimento orbitale, evitando orbite di trasferimento (GTO).

Tuttavia il lanciatore sarà in grado di coprire anche altri tipi di missioni: come il lancio di satelliti in orbita LEO, in orbita polare, quindi elio-sincrona (SSO), e orbita terrestre media (MEO), garantendo l'inserimento in orbita di un payload dalla massa che può spaziare tra le 4,5 tonnellate verso orbite GEO e le 20 tonnellate verso orbita LEO.[3]

Per garantire la competività, soprattutto nei confronti della SpaceX la cui filosofia volta al riutilizzo sta lentamente rivoluzionando il concetto di lanciatore e potrebbe nel futuro abbattere i costi di messa in orbita, l'ArianeGroup ha deciso di puntare a un design non riutilizzabile ma di tipo modulare[3] che permette di diminuire i costi operativi (basta pensare che il P120C oltre a essere il booster dell'Ariane 6, sarà anche il primo stadio del Vega C).

Descrizione

Ariane 6 vanterà due diverse configurazioni:

  • Ariane 64, con quattro boosters a propellente solido (P120), che avrà un peso al decollo di circa 860 tonnellate e permetterà di completare missioni con un carico utile di 11 tonnellate verso orbite GTO e 20 tonnellate verso orbite LEO.
  • Ariane 62, con due boosters a propellente solido (P120), avrà un peso al decollo di circa 530 tonnellate ed è inteso principalmente per missioni governative[4] o scientifiche. Sarà in grado di trasportare 4,5 tonnellate di payload verso GTO e 7 tonnellate verso LEO.

Queste due varianti, che differiscono fondamentalmente per il numero di booster e sono facilmente riconoscibili anche dal numero che segue il 6, permetteranno di conseguire l'ampio ventaglio di missioni preposte come obiettivo dallo sviluppo del lanciatore.

Componenti

Le componenti propulsive di Ariane 6 sono:

  • i booster a propellente solido, 2 P120C per la versione A62 e 4 per la versione A64. I P120C saranno in comune con il vettore leggero Vega C[5].
  • lo stadio principale a combustibile criogenico (idrogeno e ossigeno liquidi) con un propulsore Vulcain 2 di Ariane 5;
  • lo stadio superiore a combustibile criogenico (idrogeno e ossigeno liquidi) con un propulsore Vinci avviabile più volte rispetto all'HM-7B di Ariane 5 ECA.

Tipico profilo di missione

Il tipico profilo di missione dell'Ariane 6 è suddiviso in tre fasi distinte[6]:

Fase di ascesa

Quando al decollo il Vulcain 2.1 viene accesso, i computer di bordo controllano lo stato del propulsore e autorizzano il decollo accendendo i due (o quattro) booster solidi.

La separazione dei razzi a propellente solido è attivata non appena il loro combustibile viene esaurito e la copertura del payload viene rilasciata approssimativamente un minuto dopo, quando il flusso aerotermico diventa sufficientemente basso, in modo da non danneggiare il carico utile.

Lo spegnimento del Vulcain 2.1 con la separazione del primo stadio segna la fine della prima fase.

Fase dello stadio superiore

Lo stadio superiore (ULPM) è riaccendibile diverse volte, offrendo una grande flessibilità e permettendo la possibilità di posizionare carichi utili su orbite differenti in caso di un lancio condiviso. Questa fase consiste tipicamente in una, due o più accensioni per raggiungere l'orbita obiettivo, dipendentemente dall'altitudine, eccentricità e inclinazione:

  • Per orbite equatoriali molto ellittiche, come GTO, avviene una singola spinta (profilo diretto)
  • Per orbite circolari, molto inclinate o GTO+ si usa una prima accensione per raggiungere un'orbita intermedia quindi, in seguito a una fase di coast la cui durata dipende dall'orbita obiettivo, si esegue una seconda accensione del Vinci per raggiungere l'orbita finale.
  • In caso di lanci con payload multipli possono essere effettuate diverse accensioni e spegnimenti del propulsore per garantire il raggiungimento di tutte le orbite prefisse dalla missione, anche se con diverse eccentricità e inclinazioni.

In seguito il carico utile viene separato.

Deorbitazione dello stadio superiore

Dopo la separazione del carico utile e in seguito a un tempo necessario per garantire una distanza di sicurezza tra lo stadio superiore e il carico pagante, lo stadio superiore tipicamente viene deorbitato oppure condotto verso un'orbita cimitero. Quest'ultima manovra può essere effettuata tramite i propulsori dell'ACS o in alcuni casi direttamente tramite il propulsore principale.

Note

  1. ^ Luce verde dell'Esa al lanciatore Ariane 6.
  2. ^ Alessandro Iacopini, Il futuro dei lanciatori europei, su Fly Orbit News, 12 maggio 2016. URL consultato il 21 luglio 2016.
  3. ^ a b (EN) esa, Ariane 6, in European Space Agency. URL consultato il 5 gennaio 2018.
  4. ^ ESA – AGENZIA SPAZIALE EUROPEA, su ricercainternazionale.miur.it. URL consultato l'8 novembre 2018.
  5. ^ Alessandro Iacopini, AVIO e Arianespace mettono in mostra il VEGA C, su Fly Orbit News, 8 luglio 2016. URL consultato il 21 luglio 2016.
  6. ^ Ariane 6 User Manual - February 2017 (PDF), su arianespace.com.

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Collegamenti esterni

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