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Traduzione di Israhel van Meckenem

1480-1490 ca., incisione.
Israhel van Meckenem, noto anche con lo pseudonimo di Israhel van Meckenem il Giovane (1440 ca.[1] – Bocholt, 10 novembre 1503), è stato un incisore e orafo olandese naturalizzato tedesco.
Biografia
É figlio di Israhel van Meckenem il Vecchio, che dai Paesi Bassi si trasferisce a Bocholt in Germania nel 1457. Il suo luogo di nascita è incerto; Joachim von Sandrart si riferisce a lui come Israhel di Mechelen[2] e Karel van Mander lo nomina come Israhel di Mainz[3].
La sua data di nascita deriva da una serie di supposizioni; recentemente è stato proposto il ventennio compreso fra il 1430 e il 1450. Anche suo padre è orafo, e qualche studioso ha suggerito di identificarlo con il "Maestro della Passione di Berlino"[4], un incisore, ma non vi sono prove sufficienti. Alcuni critici attribuiscono al padre opere tradizionalmente attribuite al figlio.
Il nome alquanto insolito "Israhel" suggerisce che la famiglia abbia origini ebraiche, ma Israhel il Giovane è stato sepolto in una chiesa cattolica; inoltre agli Ebrei all'epoca è vietato lavorare come orafi. La particella "van" suggerisce un'origine olandese della famiglia; diversi luoghi in Germania e nei Paesi Bassi sono stati identificati con "Meckenem", dal momento che all'epoca nessun luogo reca tale denominazione. Il "Maestro della Passione di Berlino" lavora probabilmente nei Paesi Bassi, pertanto la sua identificazione con Israhel Padre avrebbe conseguenze nell'origine della famiglia. Israhel van Meckenem inizialmente lavora forse come apprendista orafo e incisore del padre, prima di recarsi a collaborare con il Maestro E.S..
La sua prima stampa è datata 1465 e reca l’indicazione di Kleve, sul confine olandese con la Germania, dove la famiglia si era trasferita. Documenti attestano che nel 1470 lavora a Bamberg in Bavaria, ma intorno al 1480 torna a Bocholt, dove si stabilisce per il resto della vita, continuando a lavorare come orafo. Alcuni lavori tuttora conservati sono considerati di sua produzione e sono documentate molte commissioni dal consiglio comunale di Bocholt fra il 1480 e il 1498. Risulta evidente che gode di prestigio nella città.
Una delle sue stampe è un doppio ritratto di sé e della propria moglie Ida, sposata verso la fine degli anni Ottanta. Un’altra stampa è ritenuta da alcuni il ritratto del padre. Sono documentate diverse azioni legali intentate da Israhel contro i vicini, mentre la moglie viene multata per discorsi fuori luogo e per offese a pubblici ufficiali.
È probabile che Israhel sia stato l'apprendista del Maestro E.S. nella Germania meridionale, e sia rimasto con il maestro fino alla morte di questi, avvenuta intorno al 1467, poiché acquisisce e rielabora quarantuno delle sue lastre, oltre a produrre altre duecento copie delle stampe del Maestro E.S.; in totale, van Meckenem crea oltre seicento lastre, molte delle quali sono copie di altre stampe, e rappresentano circa il venti percento della produzione coeva di stampe artistiche dell'Europa settentrionale.[5] La carriera di Israhel è sufficientemente lunga per permettergli di produrre copie dalle stampe di Dürer, oltre che del Maestro del Libro di casa, Martin Schongauer e molti altri incisori tedeschi. La serie dell'ultimo periodo sulla vita della Vergine sembra sia basata sui disegni di Hans Holbein il Vecchio o della bottega di questi; con facilità Israhel può avere avuto una relazione commerciale con Holbein.[6]
Le sue prime opere sono piuttosto grossolane, ma negli anni Ottanta sviluppa uno stile personale d'effetto e completa opere man mano più grandi. Le proprie composizioni sono spesso animate e ritraggono di preferenza la vita mondana dell'epoca. Ad esempio nella stampa sulla vicenda di Salomè l'uccisione di Giovanni Battista, mentre in primo piano sono ritratti ballerini abbigliati alla moda del tempo di Israhel.[7]
Si presenta in modo raffinato, firmando le stampe del periodo più tardo con il nome e la città, e creando il primo autoritratto su stampa insieme alla moglie, che costituisce anche il primo ritratto su stampa di una persona identificabile. Alcune lastre sembrano rielaborazioni successive della sua bottega, o prodotte in più di una versione; molte tirature sono pervenute a testimonianza della sua abilità anche nella distribuzione e nella vendita. Van Meckenem è forse il primo ad avere inciso su metallo le indulgenze, versioni non sottoposte alla revisione papale: una di queste promette ventimila anni di riduzione della penitenza in Purgatorio, aumentati a quarantacinquemila in una seconda tiratura.[8]
Viene sepolto nella chiesa di St. Georg a Bocholt nel 1503.[9]
Nel libro delle ore di Charles d'Angoulême, un manoscritto che mostra il legame fra le stampe e le illustrazioni nel tardo XV secolo, Robinet Testard include sedici stampe di van Meckenem.[10]
Il primo catalogo ragionato delle opere di van Meckenem con notizie biografiche viene iniziato nel 1839 da Georg Kaspar Nagler.[11]
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Note
- ^ L'anno di nascita è incerto.
- ^ Cfr. (EN, DE) Sandrart.net.
- ^ Nel Libro della Pittura.
- ^ Janson, p. 264; cfr. anche Sapere.it.
- ^ Hyatt Mayor.
- ^ Landau & Parshall, p. 57 della ristampa 1996.
- ^ Cfr. la riproduzione.
- ^ Landau & Parshall, p. 58 della ristampa 1996.
- ^ St.-Georg-Kirche Bocholt, p. 11.
- ^ Matthews.
- ^ Nagler.
Bibliografia
- (DE) G.K. Nagler (a cura di), Neues allgemeines Künstler-Lexicon oder Nachrichten von dem Leben und Werken der Maler, Bildhauer, Baumeister, Kupferstecher, Formschneider, Lithographen, Zeichner, Medailleure, Elfenbeinarbeiter, etc., München, Fleischmann, 1835-, OCLC 257685811, SBN IT\ICCU\MIL\0622973 Controllare il valore del parametro
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(aiuto). URL consultato il 2 dicembre 2018. - (EN) H. W. Janson, Apes and ape lore in the Middle Ages and the Renaissance, collana Studies of the Warburg institute, vol. 20, ristampa anastatica, Nendeln, Kraus reprint, 1976 [1952], LCCN 52003147, OCLC 799645281, SBN IT\ICCU\FER\0169415 Controllare il valore del parametro
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- (FR) Jacques Foucart, VAN MECKENEM ISRAËL (av. 1450-apr. 1517), in Encyclopaedia universalis, Paris, Encyclopaedia universalis France, ISBN 2-85229-287-4, LCCN 98155834, OCLC 1040093092, SBN IT\ICCU\RAV\0062886 Controllare il valore del parametro
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(aiuto). URL consultato il 5 dicembre 2018.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Israhel van Meckenem, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 novembre 2018.
- (DE) Alcune opere di Israhel van Meckenem alla Deutsche Fotothek, su deutschefotothek.de. URL consultato il 2 dicembre 2018.
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