Yi Sun-sin

Yi Sun-sin[1] (이순신, 李舜臣; Seul, 28 aprile 1545 – Noryang, 16 dicembre 1598) è stato un ammiraglio e grande tattico navale coreano della dinastia Yi, morto in combattimento durante la battaglia di Noryang. È considerato l'eroe nazionale coreano.
L'uomo
Asceso al grado di ammiraglio da quello di soldato semplice[2] , riuscì più volte a sconfiggere in battaglia la flotta giapponese[2], che aveva invaso la Corea grazie al dominio pressoché assoluto del mare, in condizioni di schiacciante inferiorità numerica grazie a tattiche innovative e significative evoluzioni tecnologiche. Puntò sulla costruzione di potenti navi in grado di distruggere i fragili vascelli nipponici, in numero soverchiante (oltre 700 in alcune fasi contro, al più, un centinaio di navi coreane), e spesso riuscì ad ingaggiare battaglia ponendo il nemico in condizione di non poter sfruttare questa preponderanza numerica.
La sua vita fu costellata di amarezze e tradimenti, ed anche suo padre fu condannato ingiustamente come traditore. Yi, dopo essere stato arruolato a fatica come soldato semplice, la prima volta non aveva superato le selezioni perché si era rotto una gamba durante la prova di equitazione, venne inviato per 10 anni nelle guarigioni a guardia delle frontiere del nord, dove diventò ufficiale ed imparò la tattica e la strategia militare sconfiggendo nel 1583 una tribù di predoni, gli Jurchen, restando anche ferito, vittoria che favori la sua carriera. Passato nella flotta nel 1590, dovendo contrastare l'invasione giapponese, iniziò con una vittoria nella battaglia di Okpo[2] mandando le sue navi da guerra ad assalire in primo luogo le navi da carico giapponesi, ed a questa ne fece seguire varie altre.
Accusato falsamente di diserzione, dopo la battaglia di Sacheon fu arrestato e torturato ma fu reintegrato dopo che la flotta venne pressoché distrutta dai giapponesi; il re, dietro le false informazioni di un agente doppio, Yoshira, aveva destituito Yi che fiutando la trappola si era rifiutato di guidare la flotta in combattimento, per poi affidare la flotta al comando di un ammiraglio incompetente, Won Gyun. Dalla successiva battaglia dello stretto di Chilcon si salvarono solo 12 navi delle 160 che avevano attaccato la flotta giapponese. Con quelle il 26 ottobre 1597 Yi sconfisse la preponderante flotta nipponica nella battaglia dello stretto di Myeongnyang. L'ammiraglio morì in combattimento il 16 dicembre 1598 nella battaglia di Noryang che si concluse comunque con la distruzione del grosso della flotta nipponica e la fuga delle restanti unità, e la notizia della sua morte fu data solo dopo la fine della battaglia per non dare un vantaggio tattico all'avversario.
Il tecnico
Egli ha la fama, tra l'altro, di aver inventato nel 1592 la kobukson (nave tartaruga). Spinta da remi e dotata di due alberi, aveva feritoie di tiro per archi, cannoni e mortai, poteva lanciare materiale infuocato da un lanciafiamme a forma di testa di drago posto sulla prua, in grado di emettere anche fumo e che poteva anche essere usato come feritoia di tiro per un cannone in caccia ed era dotata di un ponte con punte acuminate, come misura anti abbordaggio[3], oltre a dimensioni considerevolmente superiori alle sue avversarie nipponiche, peraltro sempre superiori in numero.
Note
- ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Yi" è il cognome.
- ^ a b c http://www.koreanhero.net/en/NationalHeroOfKorea.htm Sito dedicato all'ammiraglio Yi, eroe nazionale coreano
- ^ http://www.koreanhero.net/en/TurtleShip.htm The Turtle Ship su Koreanhero.net
Bibliografia
- (EN) Sito dedicato all'ammiraglio Yi, eroe nazionale coreano, su koreanhero.net. URL consultato il consultato il 22 ottobre 2010.
- (EN) Jadedragon Online, su jadedragon.com. URL consultato il consultato il 22 ottobre 2010.
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Collegamenti esterni
- (EN) Sito dedicato all'ammiraglio Yi, eroe nazionale coreano, su koreanhero.net.
- (EN) Jadedragon Online, su jadedragon.com.
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