questa è la mia pagina della prove. --Yerul 17:36, 30 dic 2006 (CET)



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Ideazione e creazione

L'aspetto di Jabba the Hutt subì diverse modifiche fra le differenti versioni dei film. Il cambiamento nella sua ideazione da una creatura pelosa a una lumaca e da un pupazzo alla computer grafica rappresentano due dei cambiamenti più notevoli del personaggio nel processo d'ideazione e creazione.

Episodio IV: Una nuova speranza

La sceneggiatura originale di Una nuova speranza descrive Jabba come una "creatura grassa, simile ad una lumaca, con occhi su antenne estensibili ed una bocca brutta ed enorme",[1] ma Lucas ha dichiarato in un'intervista che il personaggio iniziale che aveva in mente era più peloso ed assomigliava ad un Wookiee. Quando nel 1976 filmarono la scena fra Han Solo e Jabba, Lucas uso l'attore nord irlandese Declan Mulholland come controfigura e gli fece leggere le battute di Jabba vestendo un abito marrone. Lucas voleva rimpiazzare Mulholland in post-produzione con una creatura in stop-motion. La scena avrebbe collegato Una nuova speranza a Il ritorno dello Jedi e spiegato perché Han Solo era stato imprigionato alla fine di L'Impero colpisce ancora.[2] Tuttavia Lucas decise di tagliare la scena per limiti di budget e di tempo e perché non accresceva la trama del film.[3] La scena rimase nella novelizzazione, negli adattamenti a fumetti e per la radio del film.

Lucas riprese in considerazione la scena nell'Edizione Speciale del 1997 di Una nuova speranza, reinserendo la sequenza e sostituendo Mulholland con una versione CGI di Jabba the Hutt e i dialoghi in inglese con l'huttese, una lingua artificiale inventata dal sound designer Ben Burtt. Joseph Letteri, il supervisore degli effetti visivi per l'Edizione Speciale, ha spiegato che il fine ultimo della scena era di farla sembrare come se Jabba the Hutt fosse veramente sul set parlando e recitando con Harrison Ford e che i tecnici lo avessero semplicemente fotografato. Letteri ha dichiarato che la nuova scena consiste in cinque riprese che ebbero bisogno di oltre un anno per essere completate.[4][5] La scena fu perfezionata ulteriormente per la pubblicazione del 2004 in DVD, migliorando l'aspetto di Jabba con miglioramenti nelle tecniche CGI, anche se neppure questa versione sembra perfettamente uguale al pupazzo originale di Jabba the Hutt.[6]

Ad un certo punto della scena originale Ford cammina dietro Mulholland. Questo divenne un problema quando aggiunsero il Jabba in CGI, dal momento che la sua coda interferiva con il tragitto di Han. Il problema fu risolto facendo salire Han sulla coda, provocando all'Hutt un gemito di dolore.

Lucas ha confessato che alcune persone rimasero turbate dall'aspetto di Jabba in CGI, lamentandosi che il personaggio "sembrava finto". Lucas respinse questa accusa, sostenendo che il personaggio, sia come pupazzo che come computer grafica, sembrerà sempre "finto" dal momento che il personaggio non è reale. Inoltre ha detto che non vede differenza fra un pupazzo in latex e uno generato al computer.[7] Il personaggio in CGI ha interpretato azioni che il pupazzo non avrebbe potuto, come camminare. L'aspetto di Jabba in La minaccia fantasma era sempre una CGI, basata sul personaggio in Una nuova speranza.

Episodio VI: Il ritorno dello Jedi

Lucas ha basato il CGI su come il personaggio è originariamente apparso in Il ritorno dello Jedi. In questo film Jabba the Hutt è un'immensa, sedentaria creatura simile ad una lumaca, disegnata dal "Reparto Creature" della Industrial Light & Magic di Lucas. Il consulente di design Ralph McQuarrie ha dichiarato: "Nei miei disegni Jabba era enorme, agile, una sorta di figura simile ad una scimmia. Ma poi il design andò verso un'altra direzione e Jabba divenne una creatura più simile ad un verme."[8] Secondo il documentario del 1985 From Star Wars to Jedi, Lucas respinse i bozzetti iniziali del personaggio. In uno Jabba sembrava troppo umano — quasi come Fu Manchu — mentre in un altro troppo simile ad una lumaca. Lucas alla fine scelse un design che fosse un ibrido fra i due.[9] Il costumista di Il ritorno dello Jedi Nilo Rodis-Jamero ha commentato:

«La mia visione di Jabba era letteralmente Orson Welles quando era anziano. L'ho visto come un uomo molto raffinato. La maggior parte dei cattivi che preferiamo sono persone molto intelligenti. Ma Phil Tippett continuava ad immaginarlo come un qualche tipo di lumaca, quasi come in Alice nel Paese delle Meraviglie. Allo stesso momento scolpiva una creatura che assomigliava ad una lumaca che fuma. Io continuavo a pensare che dovevo proprio andare via, ma alla fine ha portato a questo.[10]»

Disegnato dall'artista degli effetti visivi Phil Tippett,[11] Jabba the Hutt è stato ispirato dall'anatomia di diverse specie animali. La struttura del suo corpo e i processi riproduttivi sono basati sui vermi Anellidi, animali privi di peli, di scheletro e ermafroditi. La testa di Jabba fu modellata basandosi su quella di un serpente, completa di occhi a patata con le pupille a fessura e una bocca che si apre larga abbastanza da ingoiare una grossa preda. La sua pelle era umida, una caratteristica tipica degli anfibi. Il design di Jabba rimase lo stesso per quasi tutti i membri della specie Hutt nelle successive storie di Guerre Stellari.[12]

In Il ritorno dello Jedi Jabba è interpretato da un pupazzo di una tonnellata che richiese tre mesi e mezzo milione di dollari per essere costruito. Durante le riprese, il pupazzo aveva un truccatore a propria disposizione. Il pupazzo necessitò di tre burattinai per essere manovrato, facendone uno dei più grandi mai usati nella storia del cinema.[9] Stuart Freeborn disegnò il pupazzo, mentre John Coppinger scolpì i suoi pezzi in latex, argilla e polistirolo. I burattinai erano David Alan Barclay, Toby Philpott e Mike Edmonds, che facevano parte del gruppo che creava e manovrava i Muppet. Barclay muoveva il braccio cestro e la bocca e leggeva i dialoghi in inglese del personaggio, mentre Philpott controllava il braccio sinistro, la testa e la lingua. Edmonds, il più basso dei tre (ha interpretato anche l'Ewok Logray in altre scene) era responsabile dei movimenti della coda di Jabba. Gli occhi e le espressioni facciali erano manovrati tramite radiocomando.[9][7][1]

Lucas espresse la sua scontentezza dell'aspetto e dell'immobilità del pupazzo, lamentandosi che il pupazzo doveva essere spostato in giro per il set per filmare diverse scene. Nel commento alla Edizione Speciale in DVD di Il ritorno dello Jedi, Lucas fa notare che se la tecnologia fosse stata disponibile nel 1983, Jabba the Hutt sarebbe stato un personaggio in CGI simile a quello che appare nella scena dell'Edizione Speciale di Una nuova speranza.[7]

Jabba the Hutt parla solo Huttese nel film, ma le sue battute sono sottotitolate in inglese. La sua voce e i dialoghi in Huttese sono interpretati dall'attore Larry Ward.[9][13] La sua voce fu resa più pesante ed espansa abassandola di un'ottava e facendola passare attraverso un generatore sub-armonico.[14] Fu registrata una traccia audio per accompagnare il movimento delle braccia e della bocca. Gli effetti sonori furono creati passando una mano in un piatto di formaggio e raschiando con uno straccio sporco di fango l'interno di un bidone della spazzatura.[15]

Il tema musicale di Jabba, composto da John Williams, è suonato da una tuba. Un recensore della colonna sonora di Il ritorno dello Jedi commenta: "Fra le nuove idee tematiche [della colonna sonora c'è] il bel brano di tuba di Jabba the Hutt (suonato lungo le linee politicamente scorrette della tuba, che rappresenta l'obesità)..."[16] Il tema è molto simile ad un altro, scritto da Williams per un personaggio possente in Fitzwilly, anche se questo tema non appare nell'album della colonna sonora del film. Successivamente Williams trasformò il tema in un pezzo sinfonico eseguito dalla Boston Pops Orchestra, con un assolo di tuba di Chester Schmitz. Il ruolo del pezzo nel film e nella cultura popolare è diventato obiettivo di studi di musicologi come Gerald Sloan, che dice che il pezzo di Williams "amalgama il mostruoso e il lirico".[17]

Secondo lo storico cinematografico Laurent Bourzereau, la morte di Jabba the Hutt è stata suggerita dallo sceneggiatore Lawrence Kasdan. Lucas decise che Leia lo avrebbe strangolato con le proprie catene. Si ispirò ad una scena de Il Padrino, dove un personaggio obeso chamato Luca Brasi viene garrotato da un assassino.[18]

  1. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore DatabankBTS
  2. ^ Intervista a George Lucas, Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza, Edizione Speciale (VHS, 20th Century-Fox, 1997).
  3. ^ Commento di George Lucas, Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza, Edizione Speciale (DVD, 20th Century-Fox, 2004).
  4. ^ Intervista a Joseph Letteri, Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza, Edizione Speciale (VHS, 20th Century-Fox, 1997).
  5. ^ "Una nuova speranza: Edizione Speciale - Cosa è cambiato?: Jabba the Hutt", 15 gennaio 1997, su StarWars.com.
  6. ^ "Star Wars: The Changes - Part One" su DVDActic.com.
  7. ^ a b c Commento di George Lucas, Star Wars Episodio VI: Il ritorno dello Jedi, Edizione Speciale (DVD, 20th Century-Fox, 2004).
  8. ^ Ralph McQuarrie, citato in Laurent Bouzereau, Star Wars: The Annotated Screenplays (New York, Del Rey, 1997), p. 239, ISBN 0-345-40981-7.
  9. ^ a b c d From Star Wars to Jedi: The Making of a Saga, narrato da Mark Hamill (1985; VHS, CBS Fox Video, 1992).
  10. ^ Nilo Rodis-Jamero, citato in Bouzereau, Annotated Screenplays, p. 239.
  11. ^ Biografia di Phil Tippett su StarWars.com.
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore HuttSansweet
  13. ^ Template:Imdb nome.
  14. ^ Tomlinson Holman, Sound for Film and Television (Burlington, Mass.: Focal Press, 2002), p. 11, ISBN 0-240-80453-8.
  15. ^ Commento di Ben Burtt, Star Wars Episodio VI: Il ritorno dello Jedi, Edizione Speciale (DVD, 20th Century-Fox, 2004).
  16. ^ Recensione della colonna sonora di Il ritorno dello Jedi su Filmtracks.com.
  17. ^ Gerald Sloan, "Yuba Meets Jabba: The Expanding Role of Tuba in Film Music", TUBA Journal, citato in "Evening The Score: UA Professor Explores Tuba Music In Film", 27 giugno 2000, sul Daily Digest dell'Università dell'Arkansas.
  18. ^ Bourezeau, Annoted Screenplays, p. 259.