Pietre d'inciampo in Liguria

lista di un progetto Wikimedia

La lista delle pietre d'inciampo in Liguria contiene l'elenco delle pietre d'inciampo poste in Liguria. Esse commemorano il destino delle vittime liguri della Shoah. Le pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono una iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig che ha già posato più di 61.000 pietre in tutta Europa.

Pietra d'inciampo nella Galleria Mazzini

La prima pietra d'inciampo in Liguria è stata collocata il 29 gennaio 2012 a Genova per Riccardo Reuven Pacifici.

Le tabelle sono parzialmente ordinabili; l'ordinamento avviene in ordine alfabetico seguendo il nome.

Gli ebrei di Genova, come in tutta Italia, vissero sotto le limitazioni alla loro libertà e le periodiche espulsioni. Il “ghetto” è stato spostato nella zona di piazza dei Tessitori nel 1674. Nel ‘700 si previde di spostarlo di nuovo ma un decreto espulsivo impedì il progetto. Però, nella storia recente gli ebrei italiani non dovevano temere per la loro vita – tranne durante il periodo corto e mortale in cui i Nazionalsocialisti tedeschi occupavano grande parti dell'Italia.[1]

La sinagoga di Genova fu costruita nel 1935 dall’architetto Francesco Morandi. Si trova in via Bertora, a due passi da via Assarotti. Fu lì che i tedeschi nel novembre del 1943 fecero convocare una riunione. L'intenzione dei nazisti era di prendere tutti gli ebrei Genovesi in un colpo solo. Cinquanta ebrei si presentarono, tra di loro vi erano anche il rabbino Riccardo Pacifici, la moglie e i figli di 2 e 4 anni. Tutti furono inviati il 3 novembre del 1943 al campo di concentramento di Auschwitz dove morirono.

Questa operazione vide collaborare anche molti italiani nei rastrellamenti e nelle delazioni. Molti altri italiani, invece, rischiavano la loro vita, salvando e nascondendo ebrei nelle case e nelle chiese.

Immagine Scritta Indirizzo Vita
 
QUI ABITAVA
ERCOLE DE ANGELIS
NATO 1882
CATTURATO 2.10.1944
DEPORTATO
FLOSSENBURG
ASSASSINATO 18.4.1945
Via Carlo Barabino, 26 Ercole De Angelis, nato il 6 febbraio 1882 a Casale Monferrato, è stato il figlio di Giuseppe De Angelis e Eleonora Segré. Era il marito di Fortunata Foà. Arrestato a Genova, perché ebreo, poi detenuto al Campo di transito di Bolzano, deportato nel Campo di concentramento di Flossenbürg in dicembre del 1944 dove morì al 18 aprile 1945, pochi giorni prima del crollo del regime nazista.[2]
 
GIORGIO LABÓ
NATO 1895
CADUTO PER LA LIBERTÀ
FUCILATO A ROMA
DAI NAZISTI
7 MARZO 1944
MEDAGLIA D'ORO AL
VALOR MILITARE
Via Roma, 1
44°24′31.1″N 8°56′06.36″E
Giorgio Labò, arruolato nel Genio minatori dove arrivò al grado di sergente, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entrò a far parte della resistenza. Venne fucilato – insieme a nove altri partigiani – da un plotone della Polizia dell'Africa italiana, senza aver subito alcun processo il 7 marzo del 1944.
 
QUI È STATO ARRESTATO
3.11.1943

REUVEN
RICCARDO PACIFICI
RABBINO CAPO
DI GENOVA
NATO 1904
ASSASSINATO 11.12.1943
AUSCHWITZ
Galleria Mazzini
44°24′30.31″N 8°56′06.25″E
Riccardo Reuven Pacifici, nato il 18 febbraio 1904 a Firenze, è stato un rabbino italiano. Assistette moralmente e spiritualmente i profughi del campo di raccolta di Ferramonti, (Cosenza), recandovisi a più riprese nel 1942 e nel 1943. Non avendo voluto abbandonare la Comunità di Genova fu catturato con l'inganno dai nazisti e deportato ad Auschwitz dove morì con la moglie Wanda Abenaim e molti altri membri della famiglia.

Finale Ligure

Il progetto di Finale Ligure fu iniziato dal regista Teo De Luigi. È basato sulla collaborazione del comune con le sezioni provinciali di ANPI ed ANED.

Immagine Scritta Indirizzo Vita
Via C. Colombo, 9 Antonio Arnaldi[3]
Via Pertica, 16 Giovanni Frattini

Nel 2015, una sala nel nuovo edificio della Croce Bianca è stata intitolata a Giovanni Frattini.[4]

Via Pertica, 16 Italo Frattini nacque il 26 ottobre 1914. È stato assassinato dal regime Nazista il 30 luglio 1944 a Gusen, in un sottocapo del campo di concentramento di Mauthausen.[5]

Suo nome si trova sulla targa dei Caduti nei lager 1943-1945 (aposta alla casa via Pertica 35 di Finale Ligure) ed anche su una lapite apposta sulla facciata del Palazzo Comunale.[6][7]

Vico Serra, 2 Goffredo Scacciotti nacque il 26 giugno 1894 a Rio Marina in provincia di Livorno. È stato assassinato dal regime Nazista il 10 Aprile 1944 al castello di Hartheim, un'istituzione assassina.[8]

Suo nome si trova sulla targa dei Caduti nei lager 1943-1945 (aposta alla casa via Pertica 35 di Finale Ligure) ed anche su una lapite apposta sulla facciata del Palazzo Comunale.

Date di collocazione

Le pietre d'inciampo in Liguria sono state collocate dall'artista tedesco Gunter Demnig personalmente:

  • il 29 gennaio 2012 per Riccardo Reuven Pacifici (Genova),
  • il 7 marzo 2013 per Giorgio Labò (Genova),
  • il 16 gennaio 2017 per Ercole de Angelis (Genova) e
  • il 21 gennaio 2018 in Finale Ligure.

Note

  1. ^ Genova Quotidiana: Breve storia del ghetto ebraico a Genova, 27 novembre 2015
  2. ^ Centro di documentazione ebraica contemporanea: De Angelis, Ercole, su digital-library.cdec.it. URL consultato il 2 maggio 2017.
  3. ^ Visit Finale Ligure: FINALE LIGURE: MEDAGLIA D’ARGENTO AD ANTONIO ARNALDI, EX DEPORTATO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO, consultato il 20 gennaio 2019
  4. ^ Finale Ligure sabato e domenica in festa per l'inaugurazione della nuova Croce Bianca, consultato il 20 gennaio 2019
  5. ^ Elenco dei deportati italiani morti a Mauthausen (Elenco parziale elaborato a Mauthausen dopo la liberazione in base a ricordi dei superstiti e registri del lager che sono stati salvati), tratto dal volume di Vincenzo Pappalettera Tu passerai per il camino, Mursia 1965, p. 284
  6. ^ Chi era costui?: Caduti nei lager 1943 - 1945, consultato il 20 gennaio 2019
  7. ^ FINALE LIGURE Partigiani caduti nella lotta di Liberazione, consultato il 20 gennaio 2019
  8. ^ Elenco dei deportati italiani morti a Mauthausen (Elenco parziale elaborato a Mauthausen dopo la liberazione in base a ricordi dei superstiti e registri del lager che sono stati salvati), tratto dal volume di Vincenzo Pappalettera Tu passerai per il camino, Mursia 1965, p. 312

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