Genesis

gruppo musicale britannico
Versione del 11 ago 2005 alle 15:30 di Cruccone (discussione | contributi) (Disambigua LP)

Simbolo mancante (man) I Genesis sono probabilmente la band più popolare del cosiddetto filone "rock progressive". Nel corso della loro lunga carriera hanno avuto un riscontro assai superiore a quello ottenuto dai altri gruppi dello stesso filone musicale.

I Genesis sono legati a filo doppio alla madrepatria Inghilterra della classe medio-alta. Tutti, ad eccezione di Phil Collins e Steve Hackett, si formarono in un college della buona borghesia britannica, la Charterhouse School di Godalming, Surrey e quelle radici non sono mai state rinnegate.

Per quanto appassionati anche di black music (in particolare Peter Gabriel aveva una passione sconfinata per Otis Redding e Nina Simone) e investiti da qualche spruzzo di psichedelia, hanno sempre ricercato una musica educata, tranquilla, intellettuale: basti pensare che il loro primo album From Genesis to Revelation aveva l'intetno di narrare in quaranta minuti "l'evoluzione dell'umanità". Era il 1969.
Seguirono album meno velleitari ma sempre ambiziosi nei quali i testi di Peter Gabriel portavano ad immaginare una fantastica Swingin' London governata da J.R. Tolkien o uomini costretti a ridurre la propria statura per adeguarla a quelle di abitazioni sempre più anguste.

Il gruppo fu fondato da Tony Banks (pianista e tastierista), Peter Gabriel (cantante e polistrumentista), Anthony Phillips (chitarrista) e Mike Rutherford (bassista). Il loro esordio discografico risale al 1969 con l'album "From Genesis to Revelation". Le liriche un po' pretenziose e la struttura musicale ancora incerta non ne fecero un album degno di nota,
ed infatti gli autori stessi lo sconfessarono, anche se oggi è comunque immancabile nelle discoteche degli appassionati del genere

. Di ben diverso spessore fu il successivo "Trespass" (1970) nel quale lo stile musicale dei Genesis cominciò a delinearsi in modo marcato lasciando ampio spazio alla teatralità di Peter Gabriel; in quel periodo una serie di concerti rese noti i Genesis ad appassionati di musica belgi e italiani prima ancora che a quelli britannici. Sarà che all'ingegno musicale non si accompagnava ancora un'adeguata disponibiltà finanziaria, sta di fatto che anche Trespass, pur grondando di idee innovative e felicissime intuizioni compositive (Stagnation su tutte), non potè godere di un'incisione che ne mettesse in risalto la piena essenza.

E' comunque grazie a Trespass che il gruppo comincia ad affermarsi nell'Europa del Nord ed in particolare in Belgio e Olanda. Nel 1971 fu pubblicato "Nursery Cryme" il giudizio della critica e del pubblico sancì la definitiva consacrazione del gruppo nel quale erano intanto entrati Phil Collins (batterista) e Steve Hackett ([[chitarrista]) subentrato a Phillips.
Il titolo dell'album prende spunto dal celebre libro di favole "Nursery Rhymes"; in esso favole e leggende vengono narrate da Gabriel e compagni in un bellissimo affresco musicale che rappresenta - forse - la massima espressione artistica del Gruppo. Da segnalare "The Musical Box", "For Absent Friends"; "Harold the Barrell"; "The fountain of Salmacis". Nursery Cryme fissa l'inizio dello splendido rapporto dei Genesis con l'Italia, che li spinge ad un successo imprevedibile per dimensioni e intensità. Si esibiscono in memorabili concerti lasciando agli spettatori emozioni nuove ed indimenticabili.

Gabriel è sempre più padrone del palcoscenico e comincia a prendere una dimestichezza sempre maggiore con il ruolo di front man. The Return of the Giant Hogweed è uno dei numeri in cui il suo istrionismo e la sua capacità incantatoria trovano maggior vigore espressivo.

Anche tenendo conto del costume del periodo, i Genesis sono ormai una macchina inarrestabile e per il terzo anno consecutivo non mancano all'appuntamento con un nuoco LP: Foxtrot.

Pubblicato nel 1972 "Foxtrot" ricalca a tratti l'album precedente gettando uno sguardo su un futuro prossimo angosciante (Get'em out by friday). I temi biblici tornano prepotentemente nella monumentale suite "Supper's Ready" e ancora ci presenta Gabriel come baricentro, focus del gruppo.

Sovente, nel distinguere i Genesis dal resto della compagine del rock progressive, si suole evidenziare che se altrove dominano manierismo, virtuosismo e l'abilità estrema nel padroneggiare uno strumento, i Genesis sono "song-oriented": tutto è subordinato alla produzione di una canzone che colpisca nel suo insieme invece di essere un semplice veicolo per dar modo al virtuoso di turno di mostrare tutta la sua bravura. Non a caso, nei Genesis non ci sono virtuosi a tutti i costi, gli unici pezzi strumentali sono morbidi riarrangiamenti di musica classica (Horizons) o acquerelli tenui e gentili (After the Ordeal) ma mai pezzi ad effetto come quelli cui tanti gruppi dell'epoca si appigliavano per colpire gli ascoltatori.

Affermatisi ormai a livello europeo i Genesis possono permettersi di incidere un disco con più mezzi a disposizione. E un anno dopo Foxtrot, esce Selling England by the Pound. E' l'album della maturazione. Anche l'aspetto tecnico è più curato, a tutto vantaggio dell'ascoltatore.

In "Selling England" i Genesis, pur ripetendo un canone consolidato, riescono a spostare in alto l'equilibrio tra canzone, musica e libertà espressiva dei singoli componenti. E' l'album che rivela tutta la struggente capacità chitarristica di Hackett, in Firth of Fifth è la chitarra a suggellare il momento più alto e drammatico di tutto il rock romantico progressivo inglese. E' malinconica, tempestosa e furente nel disegnare il motivo che accompagna tutto il brano, introdotto dal pianoforte di Banks e poi ripreso nel cuore strumentale del brano. E se Hackett esplode in Firth of Fifth è Banks a spadroneggiare in The Cinema Show mentre Gabriel dipinge a modo suo lo scontro di balordi di The Battle of Epping Forest .
E' da notare, inoltre, che in Selling England Phil Collins fa la prima apparizione cone lead vocalist in More Fool Me con risultati che non fanno certo presagire ciò che gli riserverà il futuro.

Gabriel prende sempre più il sopravvento, nei teatri e nelle arene ormai lui è lo show. I suoi travestimenti sono quasi in grado di dominare la scena oltre la musica. E' però il momento in cui nella band ci si chiede se l'equilibrio non si stia perdendo privilegiando, a volte, la teatralità più che la musica.

Dopo tanta faoga teatrale, Gabriel e i Genesis si lanciano nell'opera più ambiziosa della loro storia. The Lamb Lies Down on Broadway. E' un concept album ambientato non nel passato o nelle favole ma nella New York del 1974. La storia narrata è quella di Rael, che lascia il proprio nome scritto con lo spray sui muri della città, quasi come unica possibilità di far emergere la propria personalità.

L'album concede grandi spazi a sperimentazioni sia nelle liriche che nell'impianto musicale che forse nessuno si aspettava dai "pacifici" Genesis, le critiche saranno contrastanti, ma l'opera entrerà a buon diritto nella lista dei migliori LP dell'epoca.

Dopo il Tour mondiale legato al nuovo disco, Peter Gabriel abbandona il gruppo.

Si suggueguono centinaia di audizioni per cercare un degno sostituto fino a quando si scopre che il nuovo vocalist potrebbe essere Phil, la sua voce è maturata e conosce a perfezione il materiale della band. Nulla di meglio che mettersi al lavoro e preparare il "post-Gabriel".

Vengono alla luce tre album in quartetto:

  • "A Trick of the Tail", nel quale Collins cantante ottiene risultati superiori ad ogni aspettativa; Ripples sugella il nuovo corso, la voce non bella ma incisiva del nuovo vocalist è abbastanza convincente, per il resto le composizioni di Banks e le invenzioni di Hackett e Rutherford fanno del disco un ottimo viatico per il futuro.
  • "Wind and Wuthering tenta - in maniera ambiziosa - di riprendere le musicalità dei primi tempi, il risultato è a tratti affascinante ma mai pienamente convincente. Pur con spunti apprezzabili (Eleventh Earl of Mar, One for the Vine, All in a mouse's night) è chiaro che l'album era troppo "dejà vù" in un'epoca che già dava spazio a fenomeni dirompenti; il Punk su tutti.
  • "Seconds Out" (doppio Live) con Phil Collins in veste di cantante e batterista e con ospiti di riguardo come Chester Thompson e Bill Bruford è quasi la somma del lavoro di quegli anni. Dal vivo i Genesis affascinano dalla prima all'ultima nota. E' forse il loro canto del cigno.

In seguito anche Hackett si separò dal gruppo ed i tre membri "superstiti" diedero alla luce un LP intitolato "And then there were three" (E quindi rimasero in tre) che segnò la definitiva rottura col passato e con temi e musicalità ormai inconfondibilmete "Genesis"; i singoli Follow you follow me e Many too many riscossero un gran successo di pubblico ma nonostante qualche gradevole intermezzo, l'album risultò piatto e inadeguato alla fama del gruppo.

Da lì in avanti, Collins divide la sua carriera fra produzioni soliste - più orientate ad un pop orecchiabile con qualche sfumatura jazz (anche col gruppo "Brand-X") - e uscite discografiche col gruppo, orientate ad uno stile più rockeggiante con qualche sorprendente concessione alla disco music ed alla sperimentazione. Anche Gabriel - nella sua carriera solistica - ha lasciato quasi del tutto alle spalle l'esperienza Genesis definendola "un'affermazione dell'ego" ed allontanandose in maniera sempre più netta.

Componenti

Partecipazioni:


Discografia

Album in studio

Registrazioni dal vivo, 45 giri e raccolte

  • 1973 Genesis Live
  • 1976 Genesis in Concert (film)
  • 1977 Seconds Out
  • 1978 Many too Many (45 rpm) include "The day the Light went out" e "Vancouver"
  • 1982 Three Sides Live
  • 1982 Three Sides Live (Video)
  • 1984 The Mama Tour (Video)
  • 1992 The Way We Walk — Live in Concert (Video)
  • 1992 The Way We Walk, Vol. 1: The Shorts
  • 1992 The Way We Walk, Vol. 2: The Longs
  • 1998 Genesis Archive — 1967-1975 (cofanetto di 4 CD con materiale dal vivo e raro)
  • 1999 Turn It On Again: The Hits
  • 2000 Archive #2 — 1976-1992 (cofanetto di 3 CD con materiale dal vivo e raro)
  • 2003 Live at Wembley Stadium (DVD)

Collegamenti esterni