Utente:Yerul/Sandbox
questa è la mia pagina della prove. --Yerul 17:36, 30 dic 2006 (CET)
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Jabba the Hutt nella cultura popolare
Con la prima uscita nei cinema di Il ritorno dello Jedi nel 1983 e con la conseguente campagna di merchandising, Jabba the Hutt divenne un'icona nella cultura popolare statunitense. Il personaggio è stato oggetto di una serie di action figure, prodotte e distribuite dalla Kenner e poi dalla Hasbro, dal 1983 al 2004.[1] Negli anni novanta Jabba divenne il protagonista di una propria serie a fumetti, raccolti poi nell'antologia Jabba the Hutt: L'arte del commercio.[2]
Il ruolo di Jabba nella cultura popolare si estende oltre l'universo di Guerre Stellari e i suoi fan. Nella parodia di Mel Brooks Balle spaziali, Jabba the Hutt viene parodiato da "Pizza the Hutt" (nella versione italiana chiamato "Pizza Margherita"), una massa gigantesca e invadente fatta interamente di pizza, il cui nome cita sia jabba the Hutt che la catena francese di ristoranti Pizza Hut. Come Jabba, Pizza the Hutt è un usuraio e un gangster. Il personaggio va incontro alla morte verso la fine del film, quando rimane chiuso nella sua auto e mangia sé stesso fino a morire.[3] Il National Air and Space Museum dello Smithsonian Institution a Washington, D.C., includeva un'esposizione su Jabba the Hutt nella mostra temporanea Star Wars: The Myth of Magic, che ha chiuso nel 1999. Il settore della mostra dedicato a Jabba era intitolato "The Hero's Return" ("Il ritorno dell'eroe").[4]
Jabba the Hutt nei mass media
Fin dall'uscita nei cinema di Il ritorno dello Jedi, il nome Jabba the Hutt è diventato sinonimo di obesità e corruzione nei mass media soprattutto statunitensi. Il nome è utilizzato frequentemente come espediente letterario per evidenziare i difetti dei personaggi, come peso, gola, obesità ecc.
Nel suo libro umoristico The Darma of Star Wars (2005), lo scrittore Matthew Bortolin tenta di mostrare similitudini fra gli insegnamenti buddisti e Guerre Stellari. Bortolin sottolinea che, se una persona prende le decisioni volute da Jabba, questa persona non ha compreso il corretto concetto spirituale del Dharma. Il libro di Bortolin rinforza l'idea che il nome di Jabba sia sinonimo di negatività:
Al di fuori della letteratura, il nome del personaggio è diventato un termine dispregiativo. Dire che qualcuno "assomiglia a Jabba the Hutt" è solitamente interpretato come un insulto riferito al peso e/o all'aspetto della persona.[6] Il termine viene a volte usato dai media per attaccare importanti personalità. In un episodio della serie televisiva South Park, l'attrice statunitense Sally Struthers viene ritratta nei panni di Jabba the Hutt.
In un altro significato del termine, Jabba the Hutt rappresenta l'avarizia e l'anarchia, soprattutto nel mondo economico.[7] Per esempio, il biografo di Michael Jordan, Mitchell Krugel, ha usato il termine per screditare il general manager dei Chicago Bulls Jerry Krause, dopo che Krause aveva fatto un commento su Jordan e i contratti multi-milionari di altri giocatori.[8]
Jabba the Hutt è diventato ugualmente un popolare mezzo di caricatura nella politica statunitense. Per esempio, gli oppositori del legislatore democratico della California Jackie Goldberg la rappresentano come il personaggio di Guerre Stellari. Il Los Angeles Daily News l'ha caricaturata come una grottesca figura sovrappeso simile a Jabba, mentre il New Times LA ha definito la Goldberg come "un Jabba the Hutt umano che consuma il bene mentre produce il male."[9] Il professore William Ouchi ha usato il termine per descrivere come vede la burocrazia inefficiente del sistema scolastico pubblico degli Stati Uniti: "Con tutti questi livelli non necessari di grasso organizzativo, i distretti scolastici sono arrivati ad assomigliare a Jabba the Hutt — il capo pirata in Guerre Stellari".[10]
Anche nella politica irlandese, il Ministro della Salute Mary Harney è stata chiamata "Jabba da Harney" nello show satirico Gift Grup.
- ^ Una serie completa di action figure su Jabba the Hutt venduta dalla Kenner nel 1983 è stata valutata sui 70 dollari nel 2003 dai collezionisti se in buone condizioni e con la confezione originale. Vedi Geoffrey T Carlton, Star Wars Super Collector's Wish Book: Identification & Values (Paducah, Ky.: Collector Books, 2003), p. 13, ISBN 1-57432-334-2.
- ^ Richard von Busack, "Jabba the Hutt slimes his way through a new graphic novel," recensione di Jabba the Hutt: L'arte del commercio su Metroactive Books.
- ^ Mel Brooks, Balle spaziali (MGM, 1987).
- ^ "The Hero's Return", Star Wars: The Myth of Magic al National Air and Space Museum.
- ^ Matthew Bortolin, The Dharma of Star Wars (Somerville, Mass.: Wisdom Publications, 2005), p. 139, ISBN 0-86171-497-0.
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- ^ Mitchell Krugel, One Last Shot: The Story of Michael Jordan's Comeback (New York: St. Martin's Press, 2003), p. 55, ISBN 0-312-99223-8.
- ^ Patrick Mallon, California Dictatorship (Philadelphia: Xlibris, 2004), p. 235, ISBN 1-4134-6797-0.
- ^ William G. Ouchi, Making Schools Work: A Revolutionary Plan to Get Your Children the Education They Need (New York: Simon and Schuster, 2003), p. 96, ISBN 0-7432-4630-6.