Chiesa di San Nicolò (Venezia, Lido)
La chiesa ed abbazia di San Nicolò (San Nicoletto) è un luogo di culto cattolico della città di Venezia, situato nella parte settentrionale del Lido di Venezia, non lontano dalla bocca di porto del Lido.
Chiesa di San Nicolò | |
---|---|
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | Venezia |
Coordinate | 45°25′40.51″N 12°22′50.66″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | San Nicola di Bari |
Patriarcato | Venezia |
Inizio costruzione | IX secolo |

Nella chiesa sono conservate alcune reliquie del celebre San Nicola di Bari, altrimenti noto come San Nicola da Myra o san Nicola Magno. La maggior parte di queste si trovano nella più famosa basilica di San Nicola a Bari.
Nicolò/Nicola è il santo patrono della Russia, della Grecia e della Puglia. La sua figura ha inoltre dato origine alla leggenda di Babbo Natale. Ai tempi della Repubblica di Venezia, qui veniva celebrata la messa solenne di ringraziamento al termine della celebre cerimonia dello sposalizio del Mare, durante la Festa della Sensa.
L'intero complesso è gestito dai frati francescani.
Storia
Il convento e la chiesa, già presenti alla nascita di Venezia, sorgevano in un punto strategico per la nascente potenza veneziana, in corrispondenza del principale accesso al mare.
Il monastero e la chiesa, secondo una leggenda fu fondata dalla famiglia Zancaruol.
Da qui, nel 996 e nel 998 salparono le prime spedizioni contro i pirati Narentani e Dalmati e sempre da qui, il 9 maggio dell'anno 1000, la flotta guidata dal doge Pietro II Orseolo prese il largo per l'impresa che portò alla sottomissione della Dalmazia, ricordata nella Sensa.
Nella chiesa fu eletto ed incoronato doge nel 1071 Domenico Selvo, poiché la Basilica di San Marco era in ricostruzione.
Nel 1099, sempre dal porto, partì per l'Oriente la partecipazione veneziana alla Prima Crociata, guidata dal vescovo di Olivolo e da Giovanni, figlio del doge Vitale I Michiel. Nel 1100 qui venne deposta parte del corpo di San Nicolò, patrono dei naviganti, cui già la chiesa era dedicata, trafugate da Myra di Licia e passate per Mira, sulle rive del Brenta, località ancor oggi a lui devota. A Bari buona parte delle reliquie era già giunto nel 1087, consacrate poi nel sepolcro da papa Urbano II in persona.
Nicolò fu proclamato protettore della flotta veneziana.
Nel 1101 rientrava infine al Lido la spedizione crociata. Nel 1202 da qui partirono le forze della quarta crociata. Nel 1245 venne sepolto qui Salinguerra II dei Torelli, nobiluomo di fazione ghibellina che resse la città di Ferrara per molti anni e che ne contese il primato alla stirpe Estense.
Verso la fine del 1100 La chiesa di S. Niccolò ebbe come rettori verso la fine del secolo Domenico Contarini, Domenico Baffo (o Basso), Giovanni Balbo e Giovanni Signolo. La chiesa era proprietaria di vasti appezzamenti di terra nel quartiere veneziano di Costantinopoli. [1]
Nel 1623 le reliquie di San Nicolò vennero traslate dalla chiesa al monastero per consentire la costruzione del nuovo edificio, prima di essere nuovamente collocate al disotto dell'altare maggiore.
Descrizione
La chiesa è a navata unica; il convento e il chiostro risalgono al XVI secolo, ma risultano di fondazione molto più antica. Il campanile è invece in stile barocco, eretto tra il 1626 e il 1629. Sulla facciata della basilica svetta, al di sopra del portale, la statua del doge Domenico Contarini, benefattore del convento. All'interno, opere di Palma il Vecchio (Madonna con il Putto) e di Palma il Giovane (San Giovannino).
Campane
Il campanile ospita un concerto di 3 campane in Sol3 ed un sonello in La4 e tutte insieme queste campane eseguono:
- la distesa del campanone
La campana minore per la messa feriale
- il plenum con tutte e 4 le campane (generalmente il sonello non suona mai nel plenum, però in questo campanile sì)
Le reliquie di San Nicola di Myra (Nicola da Bari)
Il possesso delle reliquie di San Nicola-San Nicolò è stato a lungo conteso tra Venezia e Bari.
Le prime ricognizioni dei sepolcri sono state effettuate in epoca recente: la prima in assoluto a Bari nel 1953, alla presenza di una commissione pontificia, ad opera del prof. Luigi Martino, professore di anatomia umana e normale all'Università di Bari. Un'ulteriore ricognizione è stata effettuata il 17 settembre del 1992, sempre ad opera di Martino, che ha affermato che le reliquie sono divise fra le due città: Bari possiede i frammenti ossei di maggiori dimensioni, mentre Venezia i frammenti più minuti.[2][3][4][5]
La presenza delle reliquie a Venezia è poco nota, quindi la chiesa non è, come quella di Bari, meta di pellegrinaggi, specie da parte di Russi Ortodossi, per i quali Nicolò ha un'importanza fondamentale (è fra l'altro, il santo patrono della Russia, oltre che della Grecia).
La figura del santo ha dato origine alla fiaba di Santa Claus (in italiano Babbo Natale), il cui nome è una chiara storpiatura di Sante Nicholas.
Note
- ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/eta-ducale-la-societa-e-gli-ordinamenti-veneziani-fuori-venezia_%28Storia-di-Venezia%29/
- ^ Prof. Luigi Martino Homepage, su web.tiscali.it. URL consultato il 14 ottobre 2017.
- ^ S. Nicola: la Grande Avventura, su web.tiscali.it. URL consultato il 14 ottobre 2017.
- ^ St. Nicholas Center ::: Relics in the Lido of Venice?, su www.stnicholascenter.org. URL consultato il 14 ottobre 2017.
- ^ Julio Loredo, San Nicola di Bari, su www.atfp.it. URL consultato il 10 settembre 2017.
Bibliografia
- Giulio Lorenzetti. Venezia e il suo estuario. Trieste, Edizioni Lint, 1963. ISBN 88-86179-24-3
Voci Correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Nicolò
Collegamenti esterni
Chiesa di San Nicolò o San Nicoletto (Associazione "Estuario Nostro")
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315523467 · LCCN (EN) no98077020 · GND (DE) 7705402-7 |
---|