Scanner intraorale
Lo scanner intraorale è uno Scanner 3D in grado di rilevare, attraverso prima l'acquisizione di un gran numero d'immagini e poi la successiva rielaborazione mediante software dedicati, le impronte dentali.
Cenni storici
La possibilità di acquisire un'impronta ottica fu ipotizzata negli anni '70 dal dott. François Duret, il quale può senza dubbio essere considerato il padre della moderna odontoiatria digitale; infatti, lui per primo riuscì a produrre una corona dentale con un software Cad (1983) [1] .
Da quel momento, la presenza della tecnologia nel settore odontoiatrico è progressivamente cresciuta fino a raggiungere un'importante influenza generale; la rapida crescita di questa branca del settore è dovuta anche alla commercializzazione, a partire dagli anni '90, di nuovi macchinari quali scanner da banco, fresatori e stampanti 3D, che hanno reso il workflow digitale sempre meno indaginoso. Ad esempio, nel 2016 circa il 60% dei laboratori odontotecnici presenti in territorio italiano e francese aveva già adottati tecnologie CAD/CAM per le proprie produzioni. [1]
Caratteristiche
Lo scanner digitale, in quanto strumento atto alla riproduzione di elementi reali, deve mantenere una coerenza certa e riproducibile all'infinito[2], con un margine di errore minimo; nel settore, molti studi sono stati dedicati alla precisione di questi macchinari [3][4][5], al fine d'individuare di quanto questi strumenti si discostassero dalla realtà; questi lavori hanno evidenziato la scrupolosità degli gli scanner intraorali, che riescono a riprodurre la realtà con un errore veramente basso.
Uno dei vantaggi più evidenti che reca l'utilizzo di una macchina come questa è la riduzione drastica di disagi per i pazienti, molto spesso riluttanti all'idea della presa dell'impronta coi metodi tradizionali (cucchiai portaimpronta con alginati, silicone, polietere); inoltre, col progresso tecnologico si è riusciti ad eliminare la fase di opacizzazione degli elementi da scansire, agevolando ancora la condizione del paziente. [2]
La lavorazione delle impronte ottiche ottenute dalla scansione risulta essere molto più rapida che per quanto riguarda le classiche impronte analogiche, con la fattibilità per il team medico/tecnico di evidenziare da subito eventuali problemi e/o difetti, e con la possibilità di mostrare da subito al paziente i risultati finali alla fine del trattamento (mock- up digitale) [6]. L'eliminazione della fase di sviluppo dell'impronta analogica è anch'essa un' enorme facilitazione alla digitalizzazione del processo, accelerandolo in modo significativo. [7]
Bibliografia
- ^ a b Francois Duret, padre della tecnologia CAD-CAM in odontoiatria, su it.dental-tribune.com. URL consultato il 18 marzo 2019.
- ^ a b Gli scanner intraorali- Dr. Francesco Mangano – Infodent 3|2017 . (PDF), su infodent.it.
- ^ Andreas Ender, Moritz Zimmermann e Albert Mehl, Accuracy of complete- and partial-arch impressions of actual intraoral scanning systems in vitro, in International Journal of Computerized Dentistry, vol. 22, n. 1, 2019, pp. 11–19. URL consultato il 18 marzo 2019.
- ^ Joshua C. Treesh, Peter C. Liacouras e Robert M. Taft, Complete-arch accuracy of intraoral scanners, in The Journal of Prosthetic Dentistry, vol. 120, n. 3, 2018-9, pp. 382–388, DOI:10.1016/j.prosdent.2018.01.005. URL consultato il 18 marzo 2019.
- ^ Walter Renne, Mark Ludlow e John Fryml, Evaluation of the accuracy of 7 digital scanners: An in vitro analysis based on 3-dimensional comparisons, in The Journal of Prosthetic Dentistry, vol. 118, n. 1, 2017-7, pp. 36–42, DOI:10.1016/j.prosdent.2016.09.024. URL consultato il 18 marzo 2019.
- ^ redazione, Trasformare la ceratura diagnostica in mock-up ed infine in provvisorio - DM Il Dentista Moderno, su ildentistamoderno.com. URL consultato il 18 marzo 2019.
- ^ Odt. Francesco Iorio - La digitalizzazione dell'odontotecnica, croce e delizia - Salute33 n°4|feb2019, su salute33.net.