Cyber-dissidente

Versione del 31 lug 2007 alle 21:24 di ZeroBot (discussione | contributi) (Bot: Sostituzione automatica fix vari)

Un cyber-dissidente è un giornalista professionista o un giornalista partecipativo che pubblica notizie, informazioni o commenti su internet critici verso un governo o un regime.

Almeno due Organizzazioni non profit stanno lavorando per diffondere la conoscenza sul contributo dei cyber-dissidenti e difenderli contro le violazioni dei diritti umani di cui sono vittima: Global Voices Online e Reporters Without Borders. Quest'ultima ha pubblicato una Guida per Blogger e Cyber-Dissidenti e cura un elenco di cyber-dissidenti attualmente in prigione. È stato anche creato The Committee to Protect Bloggers [1].

In regioni dove Stampa, radio e televisione sono sotto controllo, pubblicazioni on line anonime di cyber-dissidenti possono essere l'unica fonte di informazioni sulla sorte, sui sentimenti e sulle opinioni della gente comune. In questo caso occorre comunque stare in guardia per la difficoltà di verificare la buona fede e l'accuratezza delle notizie riferite dalle fonti anonime.

Persecuzioni di Cyber-Dissidenti

Iran

Mohamad Reza Nasab Abdolahi è stato imprigionato per aver pubblicato una lettera aperta rivolta all'Ayatollah Ali Khamenei; la moglie incinta di Mohamad ed altri blogger che hanno osato commentare le misure prese contro Mohamad sono stati a loro volta imprigionati. [1]

Egitto

Diversi blogger sono stati arrestati con l'accusa di aver diffamato il presidente Hosni Mubarak ed aver criticato l'Islam [2]

Russia

Quando il presidente Vladimir Putin chiese alle donne del suo paese più bambini, il giornalista Vladimir Rakhmankov pubblicò un articolo satirico su internet definendo Putin "il simbolo fallico della nazione". Rakhmankov fu portato in giudizio e condannato ad una pena pecuniaria. [2] [3] [4] [5]

Si sospetta che l'FSB, il servizio per la sicurezza del governo Russo e principale successore del KGB, abbia creato una squadra speciale che contribuisce su diversi blog con azioni di disturbo oltre che per intimidire i blogger politici ed impedire la libera discussione su argomenti non desiderati[6], tecnica nota in Russia come "misure attive".

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni