Crollo di via di Vigna Jacobini 65 a Roma

Incidente mortale nel 1998
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Il crollo del palazzo di Via di Vigna Jacobini 65 avvenne a Roma la notte del 16 dicembre 1998. Nel disastro morirono 27 delle 38 persone residenti nello stabile.

Crollo di via di Vigna Jacobini 65 a Roma
TipoCrollo
Data16 dicembre 1998
3:06
LuogoVia di Vigna Jacobini 65, Roma
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lazio
Coordinate41°51′44.76″N 12°27′19.14″E
Causascarsa qualità del calcestruzzo utilizzato durante la costruzione dell'edificio
Conseguenze
Morti27
Feriti2
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento

Il crollo

Lo stabile n. 65 di Via di Vigna Jacobini nel quartiere Portuense a Roma era un edificio di 5 piani costruito nel 1957 e ristrutturato tra il 1992 e il 1993.

Alle 3:06 di mercoledì 16 dicembre 1998 il palazzo crollò improvvisamente senza segni premonitori lasciando a terra vari cumuli di macerie. I soccorritori arrivano dopo circa mezz’ora, allertati dalle persone residenti nelle vicinanze. Fin da subito si venne a sapere che sotto il palazzo erano presenti quasi 40 persone e che c’erano anche dei bambini, per questo non furono usate scavastrici.

Alla fine furono estratti dalle macerie solo 2 superstiti che verranno ricoverati in ospedale in gravi condizioni mentre vi furono 27 morti.[1] I funerali di 13 vittime si svolsero in forma pubblica il 22 dicembre successivo alla presenza del presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro e dei presidenti di Camera e Senato. L'esequie delle restanti 14 vittime furono svolte in forma privata.[2]

L'indagine

Secondo i giudici d'appello il crollo dell'edificio sarebbe stato causato dalla scarsa qualità ed estrema disomogeneità del calcestruzzo usato per i pilastri dello stabile e dalle alte temperature prodotte dai macchinari della tipografia situata nei seminterrati dell'edificio.[3]

Conseguenze

Poco dopo il tragico evento Roma si dotò del Fascicolo di fabbricato, un documento che doveva servire a tenere sotto controllo lo stato di salute di tutti gli immobili della capitale. Un documento che poi venne fatto proprio anche da altri comuni e regioni, ma poi cancellato pochi anni dopo.

Note

Voci correlate