Mario Madiai


pittore italiano


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"Il mare a Livorno"-Galleria Chiellini, Livorno


Mario Madiai (Siena, 14 maggio 1944) è un pittore italiano,considerato dalla critica più autorevole uno degli esponenti più attenti e sensibili alle tematiche contemporanee, vive ed opera principalmente a Livorno, spostandosi tra Venezia, Firenze, Siena, Barga dove trova gli spunti più congeniali al suo temperamento.

Biografia

Nato a Siena nel 1944, si trasferisce nei primi anni di vita a Livorno, dove inizia il percorso scolastico alle scuole elementari De Amicis. Già in questi anni dimostra di possedere un talento artistico naturale e una predilezione per l' osservazione, non soltanto da un punto di vista puramente ottico.

Finite le elementari la madre, sotto espresso consiglio del maestro, lo iscrive all' Istituto d' Arte Passaglia di Lucca. Qui dal 1957 al 1963, sotto lo sguardo attento e critico del professor Palagi, riesce ad esprimere la propria creatività e conseguire ottimi risultati.

Nel 1961 infatti, a soli 17 anni, vince il premio "Spalletta", prestigiosa rassegna pittorica del contesto Labronico, sbaragliando la concorrenza di numerosi partecipanti e attirando l'attenzione di noti pittori livornesi dell' epoca, tra i quali Giovanni March e Gino Romiti.

Terminati gli studi al "Passaglia", torna a Livorno ed entra in contatto con una piccola galleria d'arte che non ha difficoltà a piazzare i suoi dipinti, sempre più richiesti ed apprezzati.I temi sono quelli delle vedute livornesi e di altri soggetti abilmente individuati, nei quali l'artista segue la tradizione dei pittori postmacchiaioli.Tuttavia, in altre produzioni si delineano i tratti di una personalità più libera e moderna, non legata ai tradizionali stereotipi ritenuti troppo costrittivi, produzioni con cui Madiai intende definirsi meglio e capire le proprie ragioni espressive.

La ricerca dell'equilibrio e della composizione, il senso dei colori, l'amore per le cose e la costante sete di verità, gli stati d'animo , il modo di vivere, queste sono sin dall'inizio le peculiarità che distinguono e costituiscono l'attività artistica del pittore livornese.

Anni 70-80

Dai primi anni 70 in poi i quadri vengono presentati in mostre sia personali che collettive e rassegne rilevanti, ottenendo frequenti riconoscimenti.Cominciano, inoltre, i primi sodalizi con gallerie importanti, quali la Galleria Menghelli di Firenze, il cui proprietario Silvano Menghelli, conosciuto in occasione di una rassegna pittorica toscana, diventerà suo prodigo consigliere ma allo stesso tempo critico severo sugli aspetti espressivi e sulla tecnica.

Sempre negli stessi anni, più precisamente nel 1972, complice un viaggio in Persia, comincia ad individuare nuovi soggetti e tematiche con le quali liberarsi definitivamente dalla tradizione labronica ed individuare decisamente la propria strada.Rimanendo affascinato dai dettagli, dalla ricchezza dei colori, dai riflessi sulle cupole delle moschee, dai costumi e le vesti variopinte, produce la serie dei"quadri persiani", che testimoniano una piena maturazione artistica e la padronanza di una tecnica nuova per quel periodo.

Nomi eccellenti della critica italiana degli anni 70-80, quali Elio Mercuri , Pier Carlo Santini e Tommaso Paloscia cominciano ad interessarsi vivamente alle opere del Madiai, cogliendone gli aspetti espressivi originali, le doti pittoriche e la tecnica, completate anche da una metodologia ed applicazione costanti, sempre alla ricerca di nuovi stimoli emotivi e di nuove tematiche da esporre.

«Madiai è il professionista che non lascia niente al caso, è l'artista che, quando ha qualcosa nella testa, si organizza ponendo in essere tutti gli accorgimenti utili e validi per la realizzazione dell'idea.Sceglie sul territorio i punti di osservazione con una metodologia di lavoro collaudata, fatta di ricerca, di tecnica, di cuore, elementi questi che contribuiscono a render viva la sua opera.»
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"Venezia da Casa Frollo"-Galleria Chiellini

Si sposta frequentemente da Livorno, soggiornando a Barga, Siena, Venezia e Firenze. Dai paesaggi, dagli oggetti, dai giardini, dalle vedute di questi luoghi trova gli spunti più importanti della sua produzione. Notevoli oltre che numerosi sono i dipinti di questo periodo, dagli interni fiorentini, alla serie delle "Serre", ai "giardini di Barga". Dei primi anni 80 fa parte anche la serie dei quadri Veneziani. Nella città veneta, in cui torna periodicamente da diversi anni, stabilisce lo studio in "Casa Frollo", nome della locanda che lo ospita. Le finestre della stanza si aprono sul panorama forse più famoso al mondo.L' occhio dell'artista è pronto ed abile nel cogliere ogni luce, il passaggio dei battelli, l' incresparsi delle onde, la penombra al calare del sole ed altrettanto abile è la mano che li riproduce sulla tela, trasferendo su di essa anche lo stato emotivo.

L'ultimo ciclo di questo ventennio è quello che ha per tema le "Campagne", motivato in parte dall'esperienza del "Viaggio pittorico in Toscana" del 1984 , rassegna itinerante in alcune città italiane.Si tratta delle campagne senesi, luogo molto amato dall'artista, in cui soggiorna spesso in quegli anni e in cui riesce grazie alla sua creatività a cogliere i particolari dei luoghi, dell'equilibrio tra natura e artificio, dei fiori, delle coltivazioni, dei poderi.

Non sono mancati comunque, nel ventennio che va dal 1970 alla fine degli anni 80, radicali cambiamenti di prospettiva sui temi, cambiamenti che hanno portato l'artista a produrre opere che si discostano totalmente dalla consueta visione, cambiamenti che gli studiosi definiscono parentesi o più tradizionalmente momenti di riflessione.A questi periodi di "riflessione" appartengono,ad esempio, i dipinti appartenenti alla serie"Incontenibile Energia" degli anni 1974-75 presentati ad una mostra livornese, nei quali l'autore rappresenta tubi esplosi, deformati, cavi elettrici tranciati che trasmettono tensione e drammaticità non usuali per un temperamento come il suo.Altre variazioni tematiche nascono alla fine degli anni 80.Del 1987 sono infatti le "Tavole della memoria" ed altri quadri come "La Valigia di Talete", "Il cappello nero" o "Tavola imbandita".

Degno di menzione risulta anche il capitolo dedicato alla "Vespa" il veicolo a 2 ruote della Piaggio, che a partire dagli anni '50 è stato per molte generazioni simbolo di libertà ed ha "fatto epoca" nel vero senso della parola. Madiai la fissa nelle sue tele a partire dagli anni '70 ed a più riprese negli anni che seguono fino ai più recenti, rendendole omaggio al pari di grandi opere d'arte, omaggio che peraltro valse al pittore l'affidamento da parte dell'azienda della campagna pubblicitaria.

Nella seconda metà degli anni 80 il nome di Madiai è ormai conosciuto su tutto il territorio nazionale e le sue opere cominciano a varcare i confini italiani.Nel 1986 espone a Londra , Madrid, Parigi inaugurando un ciclo di mostre che negli anni seguenti lo porterà ad essere molto apprezzato anche nel continente asiatico e negli Stati Uniti.

Anni 90-00

La continua e sistematica ricerca di nuovi stimoli e il costruttivo bisogno di rinnovamento,accompagnati da una consapevolezza e maturazione artistica sempre più evidenti, accompagnano la produzione di Madiai anche nel ventennio che va dagli anni 90 a quelli attuali del nuovo millennio.

Rimangono comunque "I paesaggi", temi tanto cari al pittore e omaggiati nel ventennio precedente dal già citato studioso lucchese Pier Carlo Santini, studioso che lo seguirà fedelmente nelle sue uscite nelle campagne toscane e che nel 1988 realizzerà una importante monografia.Anche la critica più autorevole degli anni 90 si interessa al lavoro dell'artista.La storica dell'arte Martina Corgnati si occuperà della stesura di vari testi riguardanti le nuove tematiche affrontate dal pittore in questi anni.

Nel 1996, infatti, viene pubblicato "I fiori, le foglie e l'acqua", titolo che si riferisce chiaramente alle produzioni del pittore in questo periodo.Dedicandosi alla rappresentazione della natura morta, l'autore mostra l'altra metà della sua personalità.Il lavoro è svolto prevalentemente nel suo studio livornese, dove l'artista nel silenzio, senza testimoni, senza pubblico, da solo con la tela e il colore riesce a cogliere i particolari di oggetti quotidiani, apparentemente privi di significato, ai quali, con la consueta creatività e genuinità, riesce a conferire valenze artistiche oggettive e ben visibili anche allo sguardo di chi non si occupa di arte a livello professionale.

 
I Girasoli-Galleria Chiellini, Livorno

Agli inizi del nuovo millennio il continuo stimolo di rinnovamento e la capacità di esplorare la realtà sotto i propri punti di vista, porteranno Madiai a compiere lavori che desteranno curiosità oltre che negli ambienti della critica artistica anche negli ambienti intellettuali contemporanei, che ne analizzeranno le valenze simboliche anche dal punto di vista sociologico. Nasce, infatti, nei primi anni 2000 "Il Pinocchio di Madiai", rivisitazione in chiave moderna e originale della favola di Carlo Lorenzini meglio conosciuto come Collodi, favola che è e rimane patrimonio culturale nazionale.L'interesse per Pinocchio si risveglia, oltre che in concomitanza con la nascita del primo nipotino, anche grazie ad un importante iniziativa della Fondazione Nazionale Carlo Collodi in collaborazione con il comune di Pescia, che nel 2001 bandiscono un concorso chiedendo a 26 artisti, scelti tra i nomi più eccellenti, di presentare lavori personali aventi quali soggetto il famoso burattino di legno.Valutate attentamente le proposte presentate, affidano a 6 di questi artisti il compito di realizzare altrettante opere da esporre permanentemente nelle vie e nella Piazza principale del Paese.Tra quegli artisti c'è anche Madiai, al quale viene assegnato un grande pannello di 370X290 cm. su cui realizzare l'opera.Si tratta di un Pinocchio che tiene nella mano destra il "Grillo Parlante" sullo sfondo di un cielo stellato, i due discutono sembra quasi a voler cambiare gli eventi della fiaba.Il lavoro su Pinocchio continua anche negli anni successivi, portando il pittore a realizzare le opere su ogni tipo di superficie sia esso cartone riciclato, tele di qualità o semplici pezzi di legno,lavoro tanto interessante per la critica da portare alla pubblicazione di un volume illustrato dal titolo

Principali mostre personali e collettive

  • 1971- Cisternino dei Poccianti(Casa della Cultura)-Livorno
  • 1972- Galleria "Fante di Picche"- Livorno
  • 1976- Galleria d'arte Bergamini - Milano
  • 1977- XXIII premio del Fiorino, Biennale Internazionale d'Arte-Firenze
    - XI Edizione Rassegna Nazionale di Pittura,"Il Morazzone"-Morazzone (Varese)
  • 1979- Galleria Menghelli Firenze.
    -Accademia Pontano, Napoli.
  • 1981- Rassegna di pittura contemporanea Regione Toscana, Prato.
    -Galleria La Bussola, Torino.
    -Expoarte, Bari.
  • 1982- 1° Settimana senese di arti figurative, Siena.
    -Galleria "Il nuovo Fuso ", Parma.
    -Pittura oggi in Toscana, Galleria Comunale d'Arte contemporanea, Arezzo.
    - 20 pittori in Toscana oggi, Centro studi sull'arte.
  • 1983- Galleria Menghelli, Firenze.
    -Galleria L'Arcadia, Livorno.
    -Artefiera, Bologna.
  • 1984-Viaggio pittorico in Toscana, Galleria comunale d'Arte Contemporanea, Arezzo.
  • 1985-Artefiera, Bologna.
    -Galleria Ippocastano, Roma.
  • 1986-The Solomon Gallery, Londra.
    -Arco Fiera Internacional, Madrid.
    -ExpoArte Fiac, Parigi.
    -Galleria Menghelli, Firenze.
    -Arte fair, Londra.
  • 1987-Arco Fiera Internacional, Madrid.
    -Galleria Narciso, Roma.
    -Stockolm Art Fair, Stoccolma.
    -Expo Arte Fiera, Milano.
    -Contemporary Art Fair, Los Angeles.
    -Museo La Foret, Tokyo.
    -Hanson Art Gallery, La Jolla, CA. USA.
  • 1988-Galleria Il Segno Contemporaneo, Brescia.
    -Inter Arte, Valencia.
    -Galleria Forni,Tokyo.
    -Gallerie Prom, Monaco di Baviera.
  • 1989-Galleria Menghelli, Firenze.
    -Art Fair, Londra.
    -Galleria Forni, Bologna.
  • 1990-Galleria Forni, Tokyo.
    -Gallerie Prom,Monaco di Baviera.
  • 1991-Galleria Davico, Torino.
    -Galleria Il Cenacolo, Piacenza.
  • 1992-Auditorium 2 Pini, Roma.
    -Gallerie Prom,Monaco di Baviera.
    -Graphis Arte, Livorno.
    -Forni Tendenze, Bologna.
  • 1993-Galleria Forni, Bologna.
    Galleria L'Incontro, Ancona.
    -Expoarte, Bari.
    -Artest, Udine.
  • 1994-Gallerie Prom, Monaco di Baviera.
    -Premio Ginestra d'oro, Portonovo.
    -Galleria Rotta, Genova.
    -Expoarte, Bari.
  • 1995-Artefiera, Bologna.
    -Expoarte, Bari.
    -Gallerie Prom, Monaco di Baviera.
    -Galleria Il Quadrifoglio, Siracusa.
  • 1996-MIART, Milano
    -Galleria Signoretti, Pesaro.
  • 1997-

Bibliografia

-"Madiai"-Pier Carlo Santini- Livorno 1988

-"Mario Madiai-i fiori le foglie e l'acqua"-Martina Corgnati-Edizioni Mazzotta 1996

-"Mario Madiai/testo di Martina Corgnati"-Martina Corgnati- Pontedera-Bandecchi e Vivaldi 2001

-"Mario Madiai- Dalla A alla Z"-Renato Valerio-Galleria Armanti Varese 2001

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Collegamenti esterni

-https://www.lagazzettadilucca.it/l-evento/2015/09/mario-madiai-un-post-macchiaiolo-cresciuto-al-passaglia

-http://www.umbriadomani.it/umbria-in-pillole/perugia-vernissage-del-pittore-mario-madiai-143705/

http://www.danielesquaglia.it/biografie-pittori-e-artisti/madiai-mario

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