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The Onion (lett. "La Cipolla") è un sito satirico statunitense che pubblica false notizie di scala internazionale, nazionale o locale. La società, con sede a Chicago, è stata fondata a Madison nel Wisconsin il 29 agosto 1988. Viene attualmente riconosciuto come il primo e più significativo caso di satira giornalistica online,<refname=smh> The Onion: inside the biggest 'fake news' outlet in the world, su smh.com.au, 23 agosto 2017. URL consultato il 21 maggio 2019.</ref> dopo la sua trasposizione dal cartaceo al Web nel 1996.

Contenuti

Sottotitolato America’s Finest News Source (trad. La Migliore Fonte di Notizie in America), The Onion si presenta come un qualunque giornale o fonte giornalistica. Gli articoli imitano lo stile immediato e fattuale dei quotidiani classici, spesso presentando la battuta (punch-line) già nel titolo. In particolare, con lo svilupparsi del giornalismo online, The Onion si è adattato allo stile click-bait dei titoli di siti di informazione e intrattenimento come BuzzFeed e HuffPost.

Ci sono dei format ricorrenti, che includono:

  • "American Voices", un falso sondaggio d'opinione popolare riguardante un qualsiasi argomento contemporaneo. Solitamente vengono "intervistate" tre persone con nomi e professioni diverse ogni volta, ma rappresentati sempre dalle stesse tre foto.[1]
  • Oroscopi parodici settimanali.
  • Brevi video, di lunghezza variabile approssimabile al minuto, divisi in diverse categorie come "5 Things", "Onion Info Clips" e "Onion Film Standard".
  • "'No Way To Prevent This', Says Only Nation Where This Regularly Happens" (trad. "'Non C'è Alcun Modo Per Prevenirlo', Dichiara L'Unica Nazione Dove Accade Regolarmente") è un articolo che viene ripubblicato ogni volta che negli Stati Uniti d'America si verifica una strage da arma da fuoco (mass shooting). L'articolo viene pubblicato sempre con gli stessi contenuti, cambiando solo le indicazioni spazio-temporali dell'incidente.[2]

In particolare, la compagnia tiene a precisare la differenza tra scrivere fake news e fare satira. Con l'incrementare degli utenti che entrano a contatto con notizie e articoli ogni giorno, la diffusione di notizie false è diventata una questione non solo urgente ma anche di spessore politico. The Onion ha dichiarato di non avere mai avuto intenzioni di diffondere bufale o fake news con lo scopo di disinformare, bensì ha sempre voluto far satira. "Non vogliamo ingannare i nostri lettori nel credere ai nostri titoli", ha dichiarato Marnie Shurie, direttrice editoriale, "noi li addestriamo con un format riconoscibile, così che quando leggono un titolo, non possono essere ingannati, sanno già che si tratta di The Onion".[3]

Storia

La fondazione

The Onion è stata inizialmente concepita come la parodia di un quotidiano dagli studenti allora ventenni Tim Keck e Christoper Johnson. Il primo numero viene pubblicato nel 1988 presso il campus dell'università del Wisconsin a Madison, ma inizialmente non ebbe alcun successo. L'anno successivo, infatti, i due fondatori venderono il giornale al fumettista Scott Dikkers e all'editore Peter Haise per 16 000 dollari.

In mano a Dikkers e Haise, The Onion riuscì ad espandersi oltre la città di Madison, raggiungendo centri come Milwaukee, Chicago, Boulder e la zona di Champaign-Urbana.[4]

L'approdo sul Web

La particolarità del giornale fu l'approdo precoce sul Web. La scalata verso il successo nazionale di The Onion comincia proprio nel 1996, quando viene lanciato il sito Web.

Nel 1995, quando The Onion era ancora solo un settimanale stampato, un articolo titolato Clinton Deploys Vowels to Bosnia (tr. "Clinton Sgancia Vocali sulla Bosnia"[5]) diventò virale online, venendo più volte pubblicato su diversi forum senza attribuzione all'originale su carta.[6] Per questo motivo l'anno seguente venne deciso di creare il sito ufficiale del giornale, theonion.com, così che gli autori potessero reclamare i diritti dei loro contenuti originali.

Joe Garden, al tempo uno degli scrittori ufficiali del settimanale, ha dichiarato in un'intervista che inizialmente era molto scettico del Web. Egli riteneva The Onion fosse una parodia in sé, in quanto era stampato su carta come tutti gli altri giornali, ma riportava notizie false e satiriche.[4] Si dovette ricredere quando il sito iniziò a guadagnare sempre più trazione, fino a permettere un salario stabile a tutti i suoi dipendenti. Nel 1997, infatti, il salario medio degli scrittori raggiungeva i 25 000 dollari all'anno, mentre le cifre dei lettori toccavano i 4 milioni, divisi tra 90 000 visite al giorno sulla pagina Web, 92 000 copie del giornale vendute e 1 500 iscritti regolari. [7]

Il 23 marzo 1999 viene pubblicato il libro Our Dumb Century: The Onion Presents 100 Years of Headlines from America's Finest News Source. Si trattava di un libro completamente originale che riportava gli eventi più importanti del XX secolo e li interpretava in chiave satirica (e.g. August 15, 1945: "War Over! 50 Years of Nuclear Paranoia Begin Today", tr. "15 agosto 1945: La guerra è finita! Iniziano oggi 50 anni di paranoia nucleare"). Il libro fu decretato vincitore del Thurber Prize for American Humor, permettendo l'affermazione di The Onion nel mondo della satira statunitense.

New York

Visto il successo ricevuto fino a quel momento, tra l'autunno del 2000 e l'inizio del 2001 la sede del giornale venne trasferita dal Wisconsin a Manhattan, New York. L'intenzione del dirigente Robert Siegel era di innalzare The Onion da semplice settimanale umoristico a intera compagnia editoriale, in grado di spaziare su altri media come letteratura, televisione e cinema. In un'intervista al New York Times Siegel affermò: "Vendevamo storie e articoli di The Onion che sarebbero stati trasformati in film. Ci siamo detti che avremmo preferito essere noi stessi a creare quei film".[8]

Il 27 settembre 2001, The Onion pubblicò il suo primo numero su carta dopo il trasferimento, interamente dedicato agli attentati terroristici dell'11 settembre. Nonostante le controversie, il giornale riuscì a dare voce alla necessità di andare avanti, dimostrando che "il senso dell'umorismo degli americani non era morto". Questo numero del giornale divenne infatti un momento di svolta per The Onion, in quanto le visite al sito raddoppiarono nei giorni a seguire la pubblicazione.[9]

Nel 2003, The Onion, precedentemente di proprietà di Haise e Dikkers, viene acquistato dall'imprenditore David Schafer, dopo una contrattazione durata due anni.[10]

Nel 2006, The Onion approda su Youtube. Il canale era strutturato come una parodia dei programmi di notizie statunitensi. Il progetto fu poi ampliato nell'aprile del 2007, quando viene annunciato l'Onion News Network. Il programma andò in onda solo nel 2011, per due stagioni da dieci episodi l'una, sul canale televisivo Indipendent Film Channel. Il programma imitava lo stile di telegiornali come CNN, e comprendeva segmenti come Today Now!, War For The White House, The Onion Review e Onion Tips.

Il 3 novembre 2009 viene pubblicato il libro Our Front Pages: 21 Years of Greatness, Virtue, and Moral Rectitude From America's Finest News Source, che riuniva centinaia di "prime pagine" del giornale, mostrando l'evoluzione di The Onion, dagli inizi, con molti riferimenti a notizie locali e del college, alla fine degli anni '00.

Nel settembre 2011, The Onion annunciò il trasferimento dell'intera sezione editoriale da Manhattan a Chicago entro l'estate 2012. Il centro dirigente del giornale, infatti, era già stato trasferito a Chicago diversi anni prima. Questa notizia prese alla sprovvista gli scrittori, molti dei quali si erano già trasferiti dalla sede originale di Madison a New York nel 2000. Restava a loro la scelta di spostarsi insieme alla compagnia o abbandonare il loro lavoro di scrittori. Lo stesso caporedattore Joe Randazzo fu costretto a dimettersi.[11]

Chicago

Dopo il trasferimento, fu Cole Bolton a prendere le redini della compagnia nel marzo 2012. Laureato alla Università Brown di Providence in economia aziendale e assegnista di ricerca per l'Università di economia di Harvard, Bolton ammetteva di non essere uno scrittore né di aver mai studiato improvvisazione teatrale, ma avendo molto tempo libero nonostante il suo lavoro di economista, si era interessato a The Onion e al suo format.[12] Durante lo stesso periodo, l'ex redattore Scott Dikkers si era riavvicinato alla compagnia dopo il trasferimento a Chicago, dichiarando di essere stato favorevole al trasferimento in quanto lo vedeva fruttuoso per la ricerca di nuovi e più giovani scrittori.[13]

Nell'agosto 2012, un gruppo di ex dipendenti di The Onion, tra cui lo stesso Randazzo, iniziarono a collaborare con Adult Swim ad un nuovo progetto chiamato Thing X. Si trattava anch'esso di un sito di commedia e parodia, ma non ispirato all'originale The Onion. Il 13 giugno 2013 venne annunciato il suo trasferimento da ThingX.com a adultswim.com, il nuovo sito del canale televisivo.[14]

Nel novembre 2013, in un'intervista ad un giornale locale di Chicago, The Onion annuncia la decisione di dedicarsi completamente al suo sito online e di abbandonare del tutto la stampa. L'ultimo numero del giornale è stato pubblicato il 12 dicembre nelle città di Chicago, Milwaukee e Providence.[15]

L'origine del nome

Esistono diverse storie e teorie riguardo l'origine del nome scelto per il giornale. L'ex presidente Sean Mills racconta in un'intervista per Wikinews: "Le persone si chiedono sempre da dove venga il nome The Onion, e recentemente anche io l'ho chiesto ad uno dei fondatori, Tim Keck. Egli mi ha risposto che fu suo zio a suggerirlo, casualmente, vedendolo mangiare un panino alla cipolla insieme all'altro fondatore, Chris Johnson". Mills lascia così intendere che inizialmente le vendite erano "talmente basse da potersi permettere di mangiare solo pane e cipolle".[16] Secondo l'editore Cole Bolton, invece, è molto più probabile che il titolo fosse semplicemente un gioco di parole creato per farsi beffa del giornalino del college, chiamato The Union. [17]

Collegamenti esterni

[18]

Note

  1. ^ American Voices, su theonion.com. URL consultato il 20 maggio 2019.
  2. ^ How Many Times Will The Onion Have To Repost This Article?, su huffpost.com, 12 marzo 2015. URL consultato il 21 maggio 2019.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore smh
  4. ^ a b Onion Nation, su washingtonpost.com, 16 novembre 2008. URL consultato il 20 maggio 2019.
  5. ^ Clinton Deploys Vowels to Bosnia, su theonion.com. URL consultato il 20 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2000).
  6. ^ Clinton Deploys Vowels to Bosnia, su harts.net. URL consultato il 20 maggio 2019.
  7. ^ Peeling The Onion, su citypages.com, 19 marzo 1997. URL consultato il 20 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2015).
  8. ^ MEDIA; The Onion Makes Its New Home in an Old Target, su nytimes.com, 22 gennaio 2001. URL consultato il 21 maggio 2019.
  9. ^ 'The Onion' Makes it OK to Laugh Again, su zimbio.com. URL consultato il 21 maggio 2019.
  10. ^ The Onion: Funny site is no joke, su edition.cnn.com, 29 agosto 2003. URL consultato il 22 maggio 2019.
  11. ^ The Onion moving to Chicago, leaves writers ‘blindsided’, su digitaljournal.com, 22 settembre 2011. URL consultato il 22 maggio 2019.
  12. ^ Funny Money: From Fed Economist to Editor of The Onion, su blogs.wsj.com, 5 maggio 2014. URL consultato il 22 maggio 2019.
  13. ^ Can Chicago create a sustainable professional comedy industry to rival the coasts?, su wbez.org, 5 aprile 2012. URL consultato il 22 maggio 2019.
  14. ^ "ADULTSWIM.COM", su thingx.tv, 13 giugno 2013. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2013).
  15. ^ Area men agree print is dead, su chicagobusiness.com, 12 novembre 2013. URL consultato il 22 maggio 2019.
  16. ^ The Onion: An interview with 'America's Finest News Source', su en.wikinews.org, 25 novembre 2007. URL consultato il 20 maggio 2019.
  17. ^ IOP-Mocking the Man:How Satire Helps Deepen Our Understanding of the World Featuring Cole Bolton, su youtube.com, 20 aprile 2015. URL consultato il 20 maggio 2019.
  18. ^