Villa Arconati
Villa Arconati, detta anche il Castellazzo, è una delle ville storiche del Parco delle Groane, situata a Bollate, nella frazione Castellazzo di Bollate. Si tratta di un esempio di barocchetto lombardo settecentesco ed è monumento nazionale.
Villa Arconati | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Castellazzo di Bollate |
Indirizzo | via Fametta, 1 |
Coordinate | 45°33′21.6″N 9°05′46.68″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | in uso |
Costruzione | 1600-1700 |
Stile | barocchetto lombardo |
Uso | civile |
Piani | 2 |
Realizzazione | |
Architetto | Galeazzo Arconati, Giuseppe Antonio Arconati Visconti, IV conte di Lomazzo, Giovanni Ruggeri e Francesco Arconati |
Committente | Galeazzo Arconati |
Collocazione
La villa si trova all'interno del Parco delle Groane, su un vertice di un ampio giardino quadrangolare, a fianco delle corti e della chiesetta del borgo agricolo di Castellazzo. Il complesso è circondato da boschi, brughiere e terreni coltivati per circa 200 ettari. Presso la Strada statale 233 Varesina, tra Bollate e Garbagnate, fra due statue feline su piedistalli e due obelischi, si diparte la via dei Leoni, che tra due file di carpini bianchi conduce al cancello principale d'ingresso della villa.
Storia
Il complesso di Villa Arconati si sviluppò intorno a un nucleo precedente a partire dal XVII secolo, raggiungendo il suo massimo splendore nel XVIII. Il principale artefice della villa fu il conte Galeazzo Arconati, celebre collezionista, il quale vantava tra le proprie raccolte il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e la statua romana di Tiberio, tradizionalmente detta di Pompeo Magno. Gli Arconati, proprietari storici della villa, investirono molto sul Castellazzo, che divenne una delle più prestigiose e rinomate "ville di delizie" del milanese.
Il disegno attuale della villa si deve al conte Giuseppe Antonio Arconati che iniziò i lavori nel 1742. Furono aggiunte alla villa l'ala sud-ovest e modellate la facciata ovest e la nuova facciata sud in stile tardo-barocco lombardo. Il progetto, ispirato alle ville di Giovanni Ruggeri, è stato attribuito da molti storici a questo architetto. Questa tesi non è tuttavia suffragata da nessun documento d'archivio ed è anche cronologicamente errata in quanto il Ruggeri morì a Milano nel 1729, tredici anni prima dell'inizio dei lavori che conferirono alla villa l'aspetto attuale[secondo la Treccani Ruggeri mori' nel 1745, vedasi voce [http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-ruggeri/ giovanni-ruggeri]]. Anche i giardini furono rimodellati dal precedente stile italiano allo stile francese, costruendo un parterre davanti alla nuova facciata sud.
Nel 1772 la villa passò alla famiglia Busca e nel novecento ai Crivelli. Nel 1990 il complesso fu acquistato da una società immobiliare.
Nel gennaio 2015 nella legnaia della villa divampó un incendio, senza arrecare danno alla villa.
Opere d'arte
Per la sua importanza nel territorio del milanese, il Castellazzo ebbe una grande storia e si trovò a ospitare una grande quantità di opere d'arte, libri, manoscritti, spartiti, mobili d'arte. Fra gli oggetti più celebri che sono stati conservati nella villa ricordiamo il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci (donato da Galeazzo Arconati nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana, dove si trova tuttora) e i bassorilievi del Monumento funebre a Gaston de Foix, scolpiti da Agostino Busti detto il Bambaja (forse discepolo dello stesso Leonardo), ora ai Musei Civici del Castello Sforzesco di Milano.
Gran parte di questo patrimonio è andato disperso o è stato ceduto. Rimangono alcuni capolavori, tra cui la grande statua marmorea di Tiberio, alta, senza il basamento del XVII secolo, circa tre metri, e gli affreschi nel salone delle feste: Il carro del Sole, La caduta di Fetonte e l'Allegoria del Tempo. Questi dipinti di scene mitologiche, incorniciate da grandiose architetture trompe-l'œil, sono l'opera di maggior prestigio dei fratelli Galliari, pittori e scenografi del Teatro alla Scala di Milano.
Notevoli sono inoltre i giardini alla francese che si sviluppano a sud e a est dell'edificio, rarissimi in Italia, di elevato valore architettonico. La struttura dei giardini è molto formale, con tre assi prospettici principali da cui si dipartono assi diagonali minori. Vi si trovano carpinate, berceaux, statue, fontane, vasche, un laghetto, orangeries, voliere e i "teatri" (statue o gruppi scultorei messi in risalto da quinte in muratura o vegetali) di Diana, Pompeo, Ercole e Andromeda.
La villa oggi
Villa Arconati ha sofferto un lungo periodo di abbandono. Necessita di urgenti restauri e fino a pochi anni fa era chiusa al pubblico per tutto l'anno. Nel 2004 Villa Arconati ha ricevuto il maggior numero di segnalazioni nella seconda edizione de I luoghi del cuore - Censimento dei luoghi di natura da non dimenticare, promosso dal Fondo per l'Ambiente Italiano. L'evento ha portato a due giornate di "porte aperte" nel 2005, un'occasione in cui il pubblico ha potuto visitare molte sale della Villa, oltre ai giardini.
Nel 2003 fu presentato e discusso un progetto integrato di restauro della Villa e di realizzazione di immobili residenziali di lusso nelle aree all'esterno del suo parco. Il progetto prevedeva la costruzione di fabbricati a forma di corte e un campo da golf. L'utilità del progetto stava nel destinare il ricavato al restauro della Villa e al riordino dei boschi circostanti il parco della Villa, creando anche un indotto di discreta importanza. Ma non fu approvato dall'amministrazione comunale.
Attualmente è sede della Fondazione Augusto Rancilio, impegnata, oltre che nella promozione di attività culturali e didattiche, in un importante progetto di restauro e riconversione culturale. Si tengono inoltre varie iniziative aperte alla partecipazione della popolazione: a fine aprile la rassegna Una settimana tra le Groane volta alla riscoperta del patrimonio artistico e storico dei Comuni intorno al Parco delle Groane, a fine giugno le Conferenze a Villa Arconati, a luglio la manifestazione musicale Festival di Villa Arconati, a fine settembre Un giorno a Villa Arconati, grazie alla quale si può respirare l'atmosfera settecentesca della Villa con personaggi in costume d'epoca, oltre all'utilizzo della Villa per ricevimenti e manifestazioni private.
La Villa, che è apparsa nel corso degli anni in diversi film italiani[1], è stata anche set per le riprese della telenovela Felicità... dove sei[senza fonte] e più di recente la ___location di due stagioni del talent televisivo Bake Off Italia - Dolci in forno condotto da Benedetta Parodi[2]. Nel 2018 la Villa è stata utilizzata per la registrazione del video musicale "Torna a casa" dei Maneskin.
Note
- ^ * I film girati in Villa Arconati, su squadravolanteligera.com.
- ^ Bake Off a Villa Arconati
Bibliografia
- Marc'Antonio Dal Re, Ville di delizie o siano palagi camparecci nello Stato di Milano, Milano, 1726–27, e altri due volumi dallo stesso autore e titolo pubblicati nel 1743
- Domenico Felice Leonardi e Marc'Antonio Dal Re, Le delizie della Villa di Castellazzo descritte in verso, G. R. Malatesta, Milano, 1743
- Carlo Dones, La Villa Arconati in Castellazzo, tesi di laurea, Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1970-71 (relatore prof. Gian Alberto Dell'Acqua).
- Patrizia Ferrario "Per una storia della residenza aristocratica nel Milanese, secc. XV-XVIII: le dimore degli Arconati", tesi di laurea, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura, A.A. 1986-87 (relatore Prof. Alberto Grimoldi).
- Patrizia Ferrario-Antonio Bandera-Gruppo Ricerca Storica Dairago, "Gli Arconati negli archivi di Gaasbeek e di Milano", in Archivio Storico Lombardo 1987-88.
- Patrizia Ferrario, La "Regia villa": il Castellazzo degli Arconati fra Seicento e Settecento, prefazione di Alberto Grimoldi, Rotary Club Bollate Nirone, Bollate, 1996 (I edizione); Studio Archivolto, Dairago, 2000 (II edizione).
- Patrizia Ferrario, "Il restauro del Museo di Villa Arconati a Castellazzo di Bollate", tesi di specializzazione in Restauro dei Monumenti, Politecnico di Milano, A.A. 1996-97.
- Paola Barbara Conti, Patrizia Ferrario, Un giorno al Castellazzo degli Arconati. Guida storico-artistica alla villa e ai suoi giardini, Anthelios, Garbagnate Milanese, 2001.
- Matteo Cadario, “…Ad arricchire la Lombardia con uno de' più preziosi avanzi dell'antichità”: Il Tiberio colossale del Castellazzo degli Arconati, Archivio Storico Lombardo Anno CXXXIII, 2007 pp. 11–50
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Arconati
Collegamenti esterni
Arte e storia
- Polo Culturale Insieme Groane - Varie pagine dedicate a Villa Arconati e ai prossimi eventi
- Lombardia Beni Culturali - Scheda di Villa Arconati con descrizione, notizie storiche, fotografie e stampe antiche, su lombardiabeniculturali.it.
- Parchi di Lombardia - Villa Arconati e complesso del Castellazzo, su parchi.regione.lombardia.it (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2006).
- Storia architettonica della Villa e bibliografia, su studioarchivolto.it.
- Cenni storici su Villa Arconati (pag. 15-16, bibliografia a pag. 17) (PDF), su 012345.com.
- (EN) Contesto socio-economico e vita in Villa nel settecento; stampe tratte dai libri di Marc'Antonio Dal Re, su catena.bgc.bard.edu.
Immagini e visite virtuali
- (EN) Esplorazione aerea 3D di Villa, giardini e borgo di Castellazzo - Altro sito qui
- Visita virtuale del salone delle feste (è consigliabile provare la modalità a schermo intero e lo zoom)
- Fotografie di Villa Arconati negli anni ottanta, ancora completa degli arredi e delle opere d'arte ora dispersi, nell'archivio Le immagini e la memoria [collegamento interrotto], su immaginiememoria.it.
- Galleria fotografica Il giardino delle 'maraviglie' nell'archivio Le immagini e la memoria, su immaginiememoria.it. URL consultato il 30 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- (EN) Fotografie e stampe settecentesche di Marc'Antonio Dal Re e H. Inigo Triggs, su lunacommons.org.
- Video Villa Arconati e Borgo di Castellazzo, su youtube.com.
Problemi e prospettive
- Villa Arconati al primo posto nel secondo censimento FAI "I luoghi del cuore", su insiemegroane.it (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- Villa Arconati, il gioiello che vuol tornare a brillare, articolo sull'attuale degrado, su patrimoniosos.it.
- Perché Castellazzo abbia un futuro, articolo a cura degli Amici di Castellazzo pubblicato su insieme di novembre-dicembre 2005 (PDF), su sax.it.
- Castellazzo: proposte per un futuro migliore, articolo a cura degli Amici di Castellazzo pubblicato su insieme di gennaio-marzo 2006 (PDF), su sax.it.
- Sito web della Fondazione Augusto Rancilio, proprietaria della Villa, su villaarconati-far.it.
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