Ida (Idas)
Ida rapisce Marpessa
Nome orig.Ἴδας
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaMessene
ProfessionePrincipe di Messene ed Argonauta

Idas (in greco antico: Ἴδας?, Ídas) è un personaggio della mitologia greca. Fu un principe di Messene, un Argonauta[1] e partecipò alla caccia al cinghiale calidonio[2].

Genealogia

Figlio di Afareo[3] (o di Poseidone[3]) ed Arene[3], sposò Marpessa[2] da cui ebbe la figlia Cleopatra Alcione[2].

Mitologia

Appassionato e vivace[4], contese Marpessa ad Apollo[5] ed assieme al fratello gemello Linceo fu un Argonauta[1], partecipò alla caccia al cinghiale calidonio[2] e fu rivale dei Dioscuri nella contesa di di una mandria[6] e delle promesse spose Febe ed Ileria[7][8] (dette Leucippidi poichè figlie di Leucippo).

Apollo e Marpessa

Idas si recò in Etolia per chiedere la mano di Marpessa al padre Eveno

Apollo corteggiava Marpessa, ma Idas la portò via usando un carro alato che ricevette da Poseidone.124 Perseguendolo su un carro, Eveno arrivò al fiume Lycormas, ma quando non riuscì a catturare lui ha massacrato i suoi cavalli e si è gettato nel fiume, e il fiume si chiama anche lui dopo di lui.

La rivalità con i Dioscuri

La rivalità con i Dioscuri è raccontata in due versioni diverse:

Apollodoro scrive che Castore e Polluce (i Dioscuri), dopo aver razziato del bestiame con la complicità di Idas e Linceo, ebbero una lite sulla spartizione del bottino poichè proprio Idas usò nei confronti dei Dioscuri uno stratagemma scorretto.
Idas tagliò un mucca in quattro parti e mangiò la sua parte per primo e poi disse che gli altri tre avrebbero scelto la loro parte di bestiame solo dopo che avessero terminato di mangiare il loro quarto ma aiutò il fratello a mangiare la sua parte e così, finendo la loro metà per primi, scelsero gli animali migliori e li portarono con loro.
Per ritorsione i Dioscuri marciarono contro la città di Messene e dapprima si ripresero i bestiame e molto altro ancora ed in seguito tesero un'imboscata ad Idas e Linceo, che però fallì poichè Castore fu scorto da Linceo ed Idas lo uccise. Polluce li inseguì e vendicò il fratello uccidendo Linceo con la sua lancia ma fu da questo colpito alla testa con un sasso e cadde a terra.
Per vendicarsi, il padre divino di Polluce (Zeus), colpì Idas con un fulmine e portò Polluce in cielo dove condivise la sua immortalità con Castore[6].

Igino e Teocrito invece, scrivono che Leucippo (loro zio e padre delle Leucippidi), promise le due figlie ad Idas e Linceo ma si lasciò tentare dai doni offerti dai Dioscuri (Castore e Polluce) ed acconsentì al matrimonio con gli ultimi due.
Idas così, cercando di recuperare le due donne con il fratello prese le armi ed attaccò i due rivali e nella battaglia vide suo fratello Linceo colpito a morte da Castore e si accinse a seppellirlo accatastando sue le ossa in un monumento funebre.
Castore però, si oppose sostenendo che il cadavere gli appartenesse ed Idas reagì usando la spada e trafisse mortalmente la coscia del rivale, così intervenne Polluce che, dopo averlo sconfitto a sua volta recuperò il corpo del proprio fratello (Castore) e lo seppellì[7][8].

Note

  1. ^ a b (EN) Apollodoro, Biblioteca, I, 9.16, su theoi.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
  2. ^ a b c d (EN) Apollodoro, Biblioteca I, 8.2, su theoi.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
  3. ^ a b c (EN) Apollodoro, Biblioteca III, 10.3, su theoi.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
  4. ^ Igino, Fabulae, 14.3
  5. ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca, I, 7.8 e 9, su theoi.com. URL consultato il 18 giugno 2019.
  6. ^ a b (EN) Apollodoro, Biblioteca, III, 11.2, su theoi.com. URL consultato il 18 giugno 2019.
  7. ^ a b Igino, Fabulae, 80
  8. ^ a b Teocrito, Idilli, XXII
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