Eventi organizzati in Italia

Eventi per nazionali

Campionato mondiale

Nel corso della sua storia, la FIGC si è candidata per ospitare la fase finale del campionato mondiale di calcio in tre edizioni, ed esattamente per quelle del 1930, del 1934 e del 1990.

La prima candidatura italiana si ebbe in occasione del primo campionato mondiale in assoluto, nel 1930, ma la FIGC ritirò la sua proposta prima della votazione finale del Congresso FIFA, riunito a Barcellona il 18 maggio 1929, poiché vi era poco tempo a disposizione per poter organizzare il torneo. L'Italia, tra l'altro, aveva ottenuto l'appoggio della Spagna che aveva ritirato anch'essa in precedenza la propria proposta di ospitare l'evento, che verrà svolto alla fine in Uruguay, unica nazione rimasta in lizza il giorno del congresso.

La FIGC ottenne invece l'incarico di ospitare l'edizione del 1934, la prima in Europa, a seguito della ritiro dalla corsa della Svezia, unica candidata oltre all'Italia, prima del voto. La decisione venne ratificata nel Congresso FIFA di Stoccolma e resa pubblica a Zurigo il 14 maggio 1932. La FIGC però accettò l'incarico con riserva, sciogliendola ufficialmente solo il 9 ottobre. L'evento venne ospitato nei seguenti stadi: Littoriale di Bologna, Giovanni Berta di Firenze, Via del Piano di Genova, San Siro di Milano, Partenopeo di Napoli, Nazionale del PNF di Roma, Littorio di Trieste e Municipale Benito Mussolini di Torino. La finale venne giocata allo Stadio Nazionale del PNF di Roma.

La terza ed ultima candidatura italiana avvenne per ospitare l'edizione del 1990, quando la FIGC si candidò contro l'Inghilterra, la Grecia e l'Unione Sovietica. Inglesi e greci ritirarono in seguito la propria candidatura, lasciando solo Italia e URSS in lizza al Congresso FIFA di Zurigo del 19 giugno 1984. La candidatura italiana risultò vincente, su quella sovietica, per 11 voti a 5 e, pertanto, il Bel Paese organizzò l'edizione del 1990.[1] Il comitato organizzatore fu guidato da Luca Cordero di Montezemolo, manager della Ferrari.[2][3] L'evento venne ospitato nei seguenti stadi: Stadio San Nicola di Bari, Stadio Renato Dall'Ara di Bologna, Stadio Sant'Elia di Cagliari, Stadio Artemio Franchi di Firenze, Stadio Luigi Ferraris di Genova, Stadio Giuseppe Meazza di Milano, Stadio San Paolo di Napoli, Stadio La Favorita di Palermo, Stadio Olimpico di Roma, Stadio delle Alpi di Torino, Stadio Friuli di Udine e Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona. La finale venne giocata allo Stadio Olimpico di Roma. La FIGC dovette affrontare la questione degli stadi, la maggior parte dei quali erano inadeguati.[4] Alcuni vennero riammodernati, mentre altri furono costruiti appositamente (Bari e Torino). Non mancarono polemiche e inchieste al riguardo,[5] dovendosi registrare costi elevati e ben 24 morti sul lavoro.[6][7]

Edizione Città Stadio
Campionato mondiale di calcio 1934 Bologna Stadio Littoriale
Firenze Stadio Giovanni Berta
Genova Stadio di Via del Piano
Milano Stadio San Siro
Napoli Stadio Partenopeo "G. Ascarelli"
Roma Stadio Nazionale del PNF
Trieste Stadio Littorio
Torino Stadio Municipale Benito Mussolini

Rugby

Nazionale Città Stadio
  Francia 76 Colombes 76 Stadio olimpico Yves du Manoir
60 Parigi 60 Parco dei Principi
51 Saint Denis 51 Stade de France
1 Marsiglia 1 Velodrome
1 Vincennes 1 Stade de Pershing
  Galles 180 Cardiff 119 National Stadium
48 Millennium Stadium
13 Arms Park
45 Swansea 45 St. Helen's Rugby and Cricket Ground
6 Newport 6 Rodney Parade
4 Londra 4 Wembley Stadium
3 Llanelli 3 Stradey Park
1 Birkenhead 1 Parco di Birkenhead
  Inghilterra
210 Londra 198 Twickenham Stadium
12 Rectory Field
9 Richmond 9 Athletic Ground
5 Manchester 4 Whalley Range
1 Fallowfield Stadium
4 Leicester 4 Welford Road
3 Leeds 1 Meanwood Road
1 Headingley
1 Cardigan field
1 Birkenhead 1 Upper Park
1 Bristol 1 Ashton Gate
1 Gloucester 1 Stadio di Kingsholm
1 Dewsbury 1 Crown Flatt
  Irlanda 203 Dublino 173 Lansdowne Road
20 Aviva Stadium
10 Croke Park
20 Belfast 14 Ravenhill Stadium
5 Ormeau Cricket Ground
1 Ulster Cricket Ground
9 Balmoral 9 Balmoral Showgrounds
3 Cork 3 Mardyke
1 Limerick 3 Thomond Park
  Italia 47 Roma 30 Stadio Flaminio
17 Stadio Olimpico
  Scozia 234 Edinburgo 178 Stadio di Murrayfield
37 Inverleith
17 Raeburn Place
2 Powderhall Stadium
3 Glasgow 2 Hamilton Crescent
1 Hampden Park

Città

Chiese

[8] [9] [10] [11]

S. N.

La concattedrale è in stile neoromanico.

La facciata è a salienti, ripartita verticalmente da quattro lesene e da modanatura con cornice ad archetti pensili. Nella ripartizione centrale, di altezza maggiore rispetto a quelle laterali, è collocato centralmente un protiro con timpano triangolare ed un piccolo portico, con arco a tutto sesto sorretto da quattro colonne, nel quale è collocato l'ingresso principale della concattedrale. Nelle colonne sono inseriti dei capitelli con i simboli dei quattro evangelisti. Sopra il protiro è collocato invece un artistico rosone. Le due ripartizioni laterali presentano entrambe un ingresso con arco a tutto sesto sormontato da una monofora.[12] La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.

Soc

La chiesa è in stile neoclassico.[13]

La facciata è a capanna e presenta centralmente un piccolo portale lapideo, entro il quale è collocato l'unico ingresso della chiesa, formato da due semicolonne che sostengono una trabeazione. Sopra il protiro poggiano due lesene composite che sorreggono un frontone spezzato triangolare. Centralmente alla due lesene si trova una cornice sormontata da uno stemma. Ai due lati del protiro invece vi sono due coppie di capitelli ionici festonati che sorreggono un secondo frontone, curvilineo, di dimensione maggiore rispetto a quello centrale.[12] La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.

Ros

La chiesa è in stile neoromanico.

La facciata è a capanna e presenta, nella parte inferiore, un portico avente la stessa larghezza della facciata e formato da quattro colonne che sorreggono due archi a tutto sesto frontalmente e due archi a sesto acuto lateralmente. Centralmente il portico è interrotto da un protiro, più alto e aggettante rispetto al resto del portale stesso, formato da due ulteriori colonne che sorreggono anch'esse un arco centrale a sesto acuto. In corrispondenza del protiro, nella facciata è collocato l'ingresso principale della chiesa, sormontato un mosaico raffigurante la Madonna del Segno. La parte superiore della facciata presenta verticalmente due lesene all'estremità della stessa, che sorreggono una modanatura con cornice ad archetti pensili. Centralmente, nella parte superiore, è collocato un piccolo rosone.[12] La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.

gradini

S. Fam.

Cro

La chiesa è in stile xxx.

La facciata della chiesa, a capanna, ha un unico portale d'ingresso incorniciato da due lesene corinzie che sorreggono un timpano curvilineo spezzato. Ai lati del portale sono invece collocate delle paraste che sorreggono a loro volta un frontone triangolare che chiude dalla parte superiore il prospetto, alla cui sommità è posta una croce in ferro. Tra il portale ed il frontone è collocata una monofora semicircolare. La facciata si innalza da sopra una base in marmo, che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa.

I e S. R.

La chiesa è in stile moderno.

La nuova chiesa è un esempio di architettura moderna. La facciata presenta solamente un'ampia zoccolatura, che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa, e delle lesene decorative in pietra scura che la dividono in tre settori per tutta l'altezza. Centralmente è collocato un atrio, in arretrato rispetto alla facciata e delimitato anch'esso dalle lesene, nel quale vi sono tre ingressi, due laterali e uno centrale.

M. C.

Il santuario è in stile barocco.

La facciata del santuario, a capanna, risulta incorniciata da due coppie di lesene poste all'estremità della stessa, con ornamenti corinzi in travertino bianco. Le quattro lesene si innalzano da sopra una base in marmo, che si sviluppa per tutta la larghezza della facciata, e sopra di esse si trova un frontone triangolare con, all'interno, lo stemma in marmo dell'Ordine carmelitano. Centralmente, attorno all'unico ingresso del santuario, è collocato un piccolo portale composto da due colonne composite alla cui cima s'innalza un timpano spezzato. Sopra l'ingresso si trova l'altra apertura della facciata, una finestra centinata nei cui vetri, dal 2012, è riprodotta l'immagine della Madonna del Carmine. Sulle coppie di lesene sono collocati gli stemmi vescovili e papali, in bronzo, riferiti al 1894 e al momento di realizzazione degli stessi (mons. Antonio Maria de Lorenzo, mons. Benigno Luigi Papa, papa Leone XIII e papa Giovanni Paolo II). Ai lati del portale sono invece apposte due iscrizioni, anch'esse in bronzo. Alla sommità della facciata vi è una croce di Gerusalemme. La facciata è completata, ai due lati, dagli edifici che compongono il complesso del convento.

S. F.

La chiesa è in stile moderno.

La nuova chiesa presenta una facciata a capanna lineare e semplice che prospetta su di un ampio sagrato. Una scalinata precede l'ingresso, sormontato da una grande vetrata, che si sviluppa verticale occupando una buona parte della facciata stessa.

S. E.

La chiesa è in stile moderno.

La chiesa esternamente presenta una facciata a capanna senza finestre e senza ornamenti, ad eccezione di due fasce di mattoni ad andamento zigzagante, collocate sopra il portone d'ingresso rialzato di tre gradini rispetto all'esterno.

M. S. A.

La chiesa è in stile moderno.

L'edificio è un esempio di architettura moderna. La facciata, a un saliente, è costituita dal portone d'ingresso e dalla soprastante vetrata a tutta larghezza, che segue l'inclinazione del tetto, realizzato a falda unica in cemento armato, con mensole reggitravi interne di sostegno e manto di copertura in tegole canadesi. Sempre esternamente, a lato destro della facciata, è collocata una stele alla cui cima è posizionata una croce.

Or

La chiesa è in stile moderno.

Il portale d'ingresso è decorato da una scultura in bronzo rappresentante l' Annunciazione, opera dell'artista palmese Antonio Badolati.[14]

S. G.

La chiesa è in stile moderno.

La chiesa, di aspetto moderno, esternamente risulta rivestita di marmi bianchi e rosati e nella facciata principale presenta un solo ingresso con gradini, sormontato da una tettoia a sua volta sottostante una vetrata artistica. Altre vetrate artistiche sono l'unico ornamento delle facciate laterali dell'edificio. Nella parte posteriore è collocato un piccolo campanile mentre all'interno il luogo di culto è a navata unica. La chiesa prospetta su una scalinata che la divide dalla pubblica via.

  1. ^ Giuseppe Smorto, Bearzot: "Premiati i nostri risultati", in la Repubblica, 20 maggio 1984, p. 37.
  2. ^ Ecco i manager di Italia '90, in la Repubblica, 31 marzo 1987, p. 48.
  3. ^ Vittoria Sivo, Il Mundial '90 da gioco a business, in la Repubblica, 17 luglio 1987, p. 14.
  4. ^ Domenico Rocca, La grande abbuffata, su rivistacontrasti.it, 22 settembre 2017.
  5. ^ Alberto Stabile, Mondiali '90, in la Repubblica, 25 aprile 1989, p. 1.
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore morti
  7. ^ Commissione d'inchiesta sull'affare dei Mondiali, in la Repubblica, 8 marzo 1991, p. 18.
  8. ^
  9. ^
  10. ^
  11. ^
  12. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CHIESE
  13. ^ Guida Touring, pag. 629
  14. ^ La voce del Tirreno, 5 marzo 2009 anno 3 n. 3 (PDF), su lavocedeltirreno.it. URL consultato il 24 settembre 2016.