Cappelle sul Tavo
Cappelle sul Tavo (Li Cappélle in abruzzese[3]) è un comune italiano di 4 001 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo. Fa parte dell’area metropolitana di Pescara.
Cappelle sul Tavo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Lorenzo Ferri (lista civica) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 42°28′N 14°06′E |
Altitudine | 122 m s.l.m. |
Superficie | 5,41 km² |
Abitanti | 4 001[1] (31-12-2018) |
Densità | 739,56 ab./km² |
Frazioni | Staffieri, Terra Rossa |
Comuni confinanti | Città Sant'Angelo, Collecorvino, Montesilvano, Moscufo, Spoltore |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 65010 |
Prefisso | 085 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 068006 |
Cod. catastale | B681 |
Targa | PE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | cappellesi |
Patrono | san Pasquale Baylon |
Giorno festivo | 17 maggio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
Il paese sorse nel XVII secolo, molto tardi per un comune abruzzese, come agglomerato di case contadine ed era una frazione dipendente da Moscufo: si trattava di una serie di insediamenti creatisi a seguito dell'arrivo di popoli di origine balcanica, i cosiddetti Schiavoni (serbo-croati, zingari ed albanesi), che si stabilirono anche in altre località della campagna abruzzese. Successivamente nel XIX secolo fu contrada di Montesilvano, e dal 1904 ottenne l'autonomia comunale con il nome di Cappelle, mutuato in Cappelle sul Tavo nel 1912[4].
Nel '900 il paese si arricchì di case e palazzi, sviluppando il livello economico e sociale del piccolo borgo rurale, in contemporanea con l'accrescimento di Montesilvano.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa della Beata Vergine Lauretana
Si tratta dell'unica chiesa di Cappelle, posta in Piazza Chiesa. Risale al XVI secolo, anche se nel XIX secolo è stata profondamente restaurata, e la facciata rifatta nella metà degli anni '50. La facciata è stata realizzata tra il 1940 e il 1950, poiché la precedente era incompiuta, e fu danneggiata dai soldati che usarono la chiesa come stalla per cavalli. Nel 1950 ci fu il rifacimento delle coperture interne, la volta interna in cannucciato fu sostituita da un soffitto piano, dopo dei crolli del 1940. Nel 1972 si ristruttuò il presbiterio, nel 2005-2007 ci sono stati altri restauri, nel 2005 l'opera di Luigi Di Francesco, Sandra Delle Monache e Silvio De Amicis ha riguardato la ripulitura degli intonaci ammalorati dall'umidità, la pulitura e deumidificazione delle mura esterne, nel 2010 nuovi progetti hanno riguardato la sostituzione della bussola in legno con una in vetro per il coro, la sostituzione degli arredi sacri, la realizzazione del confessionale presso il vano accanto, che era usato come garage.
La facciata è a semplice coronamento orizzontale in pietra bianca, con oculo centrale e un portale, che rispecchia il romanico abruzzese. L'impianto in mattoni cotti con fori, e l'assenza di intonacatura, e il campanile turrito, rivelano l'antichità della cappella. L'interno è a navata unica con tre cappelle per lato, scandite da lesene di ordine composito. L'abside rettangolare racchiude il presbiterio, volta a botte, suddivisa in due campate da arco trionfale.
Palazzo comunale
In Piazza Marconi, è interessante perché, rifatto negli anni '50, mostra uno stile simile al progetto di Vincenzo Pilotti degli anni '30 per il Palazzo Civico di Pescara. La facciata in mattoni rossi è preceduta da un portico in pietra bianca che si rifà al nartece a tre archi dell'abbazia di San Clemente a Casauria, sulla sinistra si innalza una torre rettangolare, provvista di orologio e loggia di archi per la campana, come il palazzo pescarese.
Monumento alla Coppa Acerbo
Si trova tra Cappelle Spoltore, in via Tratturo, è stato realizzato di recente, ed è un blocco in travertino che mostra una Vanwall con a bordo un pilota, in ricordo delle gare che si tennero dal 1924 al 1961 presso il circuito di Pescara. La dedica è a Enzo Ferrari.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]

Cultura
Eventi
Il Palio delle pupe
Caratteristica la festa che si tiene tutti i Ferragosto a partire dal 1976. Consiste in una gara tra le 14 contrade della cittadina nel preparare la pupa più bella. Le pupe sono fantocci di cartapesta rappresentanti donne prosperose circondati da una castello ricoperto di giochi pirotecnici che vengono accesi dando vita a uno spettacolo di fuochi; le Pupe all'interno sono cave, per far sì che un ballerino professionista possa introdurvisi e ballare a suon di mazurka, polka e valzer mentre la Pupa si accende di vari colori.
Il lavoro inizia nei mesi precedenti nelle varie contrade del Palio e passa anche attraverso l'allestimento della sfilata di carri per dimostrare lo spirito di appartenenza e di collaborazione degli abitanti. Le vie delle contrade vengono addobbate a festa da stendardi e bandierine con i colori della pupa per poi essere attraversate durante la sfilata del pomeriggio di ferragosto anche da sbandieratori e majorettes. Questo spettacolo folcloristico e culturale è un ottimo contributo per la riscoperta e valorizzazione delle tradizioni e dei valori delle antiche genti d'Abruzzo
Le contrade del Palio
Nome Contrada | Colore |
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Lu Quarte da Cape | Bianco-Arancione |
Lu Quarte da Pite | Giallo-Blu |
La Habbine | Bianco-Verde |
La Piazze | Rosso-Blu |
La Pignatare | Giallo-Rosso |
A Pite a li coste | Bianco-Blu |
Lu Crucifisse | Arancione-Rosso |
Lu Cucchione | Bianco-Giallo |
Lu Magazzene | Giallo-Verde |
Abballe a lu Cucchione | Blu-Azzurro |
Ammond'a la Valle | Giallo-Nero |
Lu Colle di Barbone | Rosso-Nero |
Li Vragne | Blu-Nero |
La Marianne | Rosso-Verde |
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2018.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 136.
- ^ R.D. N. 840 - 1912
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Voci correlate
Altri progetti
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