Storia

Fino al 1910

1920

1930

La nazionale italiana non prese parte al campionato del mondo 1930, svolto in Uruguay, per via del lungo viaggio transoceanico da affrontare e anche in funzione di un certo snobismo delle nazioni europee nei confronti di tale torneo.

Il campionato del mondo 1934 venne svolto in Italia e gli Azzurri vincono il torneo, superando nell'ordine gli Stati Uniti (7-1), la Spagna (1-0 nella ripetizione dopo lo 0-0 del primo incontro), l'Austria (1-0) e, in finale allo Stadio Nazionale del PNF a Roma, la Cecoslovacchia per 2-1, laureandosi per la prima volta campioni del mondo.

Il campionato del mondo 1938, disputato in Francia, ebbe la riconferma dell'Italia vincitrice con il secondo titolo, consecutivo, di campione del mondo. La nazionale superò nell'ordine la Norvegia (2-1 d.t.s.), i padroni di casa della Francia (3-1), il Brasile (2-1) e in finale allo Stade olympique Yves-du-Manoir di Colombes la forte Ungheria per 4-2.

1940

1950

La tragedia di Superga privò la Nazionale di un fondamentale apporto in vista del campionato del mondo 1950 in Brasile. Inoltre la formazione attraversò l'Oceano Atlantico in nave, perdendo l'attrezzatura per l'allenamento e non riuscendo a eseguire una preparazione adeguata.[1] L'eliminazione giunse già al primo turno con una sconfitta contro la Svezia e una vittoria sul Paraguay.

Nel campionato del mondo 1954 in Svizzera il cammino degli Azzurri nel torneo iniziò e finì al primo turno, per la doppia sconfitta incassata dai padroni di casa elvetici, intervallati da una vittoria sul Belgio.[2]

Il 1957 fu l'anno delle qualificazioni al campionato del mondo 1958 in Svezia, i primi che vedono l'Italia fallire sul campo la partecipazione. Inserita in un girone con Portogallo e Irlanda del Nord, la nazionale perse lo scontro decisivo con i britannici perdendo 2-1 a Belfast, venendo eliminati.[3][4]

1960

Al campionato del mondo 1962 in Cile la nazionale non superò il girone iniziale dopo aver battuto la Svizzera, pareggiato con la Germania Ovest ma sopratutto perso contro i padroni di casa in un incontro passato alla storia come la «battaglia di Santiago» per il clima in campo, tra i giocatori e l'arbitro, e sugli spalti.

Anche nel campionato del mondo 1966 in Inghilterra l'Italia uscì alla fase a gironi. La squadra del CT Edmondo Fabbri vinse nell'esordio-rivincita contro il Cile, perse contro l'Unione Sovietica ma sopratutto contro gli allora semisconosciuti della Corea del Nord: Pak Doo Ik realizzò l'unica rete del match, che resterà nella storia del calcio italiano.[5]

1970

Il campionato del mondo 1970 giocato in Messico, nonostante la mancata vittoria, segnò il ritorno più o meno in pianta stabile dell'Italia ai vertici del calcio mondiale. Gli Azzurri vincono il proprio girone con Uruguay, Svezia e Israele, affrontando nei quarti i padroni di casa, battuti con un secco 4-1. La semifinale tra Italia e Germania Ovest, vinta dai primi per 4-3 dopo i tempi supplementari, passerà alla storia poiché riconosciuta universalmente come la «Partita del secolo». Nella loro terza finale mondiale gli italiani verranno sconfitti dal Brasile di Pelè per 4-1.

Al campionato del mondo 1974, in Germania Ovest, la compagine mediterranea non supera la fase a gironi dopo aver battuto Haiti, pareggiato con l'Argentina e perso contro la Polonia.[6]

Nel campionato del mondo 1978 in Argentina, l'Italia fondata sul cosiddetto «blocco Juve», vince a punteggio pieno il girone con Francia, Ungheria e i padroni di casa. Nella seconda fase a giorni gli Azzurri pareggiano con la Germania Ovest vincono con l'Austria e perdono con i Paesi Bassi. Per questo si qualificheranno per la finale per il terzo posto, perdendola per 2-1 con il Brasile.

1980

1990

2000

2010

Campionato italiano di calcio

Titoli per squadra

Coppa Italia

Titoli per squadra

Supercoppa Italiana

Titoli per squadra
  Lo stesso argomento in dettaglio: Supercoppa Italiana.

La Supercoppa italiana, ufficialmente Supercoppa di Lega,[7] è una competizione calcistica istituita nel 1988 e mette annualmente di fronte, in gara unica, il club campione d'Italia e quello vincitore della Coppa Italia. Nel caso che nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputi tra quest'ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia.

Solitamente la sede di gara della Supercoppa italiana è usualmente appannaggio dell'impianto casalingo della formazione campione d'Italia. È però sovente accaduto che la Lega Calcio derogasse a questa consuetudine: qualora si presentasse l'occasione di disputare la sfida in campo neutro, ospiti di una Nazione straniera (la manifestazione ha infatti varcato in alcune edizioni i confini italici, per essere disputata negli Stati Uniti, in Libia, in Cina, in Qatar e in Arabia Saudita) oppure, per decisione federale, in casa della detentrice della Coppa Italia.[8]

Anche la Lega Italiana Calcio Professionistico, gestisce il campionato di Serie C organizza annualmente la Supercoppa di Serie C, che mette di fronte le squadre vincenti nei gironi del torneo.

Rugby

Nazionale Città Stadio
  Francia 76 Colombes 76 Stadio olimpico Yves du Manoir
60 Parigi 60 Parco dei Principi
51 Saint Denis 51 Stade de France
1 Marsiglia 1 Velodrome
1 Vincennes 1 Stade de Pershing
  Galles 180 Cardiff 119 National Stadium
48 Millennium Stadium
13 Arms Park
45 Swansea 45 St. Helen's Rugby and Cricket Ground
6 Newport 6 Rodney Parade
4 Londra 4 Wembley Stadium
3 Llanelli 3 Stradey Park
1 Birkenhead 1 Parco di Birkenhead
  Inghilterra
210 Londra 198 Twickenham Stadium
12 Rectory Field
9 Richmond 9 Athletic Ground
5 Manchester 4 Whalley Range
1 Fallowfield Stadium
4 Leicester 4 Welford Road
3 Leeds 1 Meanwood Road
1 Headingley
1 Cardigan field
1 Birkenhead 1 Upper Park
1 Bristol 1 Ashton Gate
1 Gloucester 1 Stadio di Kingsholm
1 Dewsbury 1 Crown Flatt
  Irlanda 203 Dublino 173 Lansdowne Road
20 Aviva Stadium
10 Croke Park
20 Belfast 14 Ravenhill Stadium
5 Ormeau Cricket Ground
1 Ulster Cricket Ground
9 Balmoral 9 Balmoral Showgrounds
3 Cork 3 Mardyke
1 Limerick 3 Thomond Park
  Italia 47 Roma 30 Stadio Flaminio
17 Stadio Olimpico
  Scozia 234 Edinburgo 178 Stadio di Murrayfield
37 Inverleith
17 Raeburn Place
2 Powderhall Stadium
3 Glasgow 2 Hamilton Crescent
1 Hampden Park

Città

Chiese

[9] [10] [11] [12]

S. N.

La facciata è a salienti, ripartita verticalmente da quattro lesene e da modanatura con cornice ad archetti pensili. Nella ripartizione centrale, di altezza maggiore rispetto a quelle laterali, è collocato centralmente un protiro con timpano triangolare ed un piccolo portico, con arco a tutto sesto sorretto da quattro colonne, nel quale è collocato l'ingresso principale della concattedrale. Nelle colonne sono inseriti dei capitelli con i simboli dei quattro evangelisti. Sopra il protiro è collocato invece un artistico rosone. Le due ripartizioni laterali presentano entrambe un ingresso con arco a tutto sesto sormontato da una monofora.[13] La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.

Soc

La facciata è a capanna e presenta centralmente un piccolo portale lapideo, entro il quale è collocato l'unico ingresso della chiesa, formato da due semicolonne che sostengono una trabeazione. Sopra il protiro poggiano due lesene composite che sorreggono un frontone spezzato triangolare. Centralmente alla due lesene si trova una cornice sormontata da uno stemma. Ai due lati del protiro invece vi sono due coppie di capitelli ionici festonati che sorreggono un secondo frontone, curvilineo, di dimensione maggiore rispetto a quello centrale.[13] La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.

Ros

La facciata è a capanna e presenta, nella parte inferiore, un portico avente la stessa larghezza della facciata e formato da quattro colonne che sorreggono due archi a tutto sesto frontalmente e due archi a sesto acuto lateralmente. Centralmente il portico è interrotto da un protiro, più alto e aggettante rispetto al resto del portale stesso, formato da due ulteriori colonne che sorreggono anch'esse un arco centrale a sesto acuto. In corrispondenza del protiro, nella facciata è collocato l'ingresso principale della chiesa, sormontato un mosaico raffigurante la Madonna del Segno. La parte superiore della facciata presenta verticalmente due lesene all'estremità della stessa, che sorreggono una modanatura con cornice ad archetti pensili. Centralmente, nella parte superiore, è collocato un piccolo rosone.[13] La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una croce in ferro.

gradini

S. Fam.

Cro

La facciata della chiesa, a capanna, ha un unico portale d'ingresso incorniciato da due lesene corinzie che sorreggono un timpano curvilineo spezzato. Ai lati del portale sono invece collocate delle paraste che sorreggono a loro volta un frontone triangolare che chiude dalla parte superiore il prospetto, alla cui sommità è posta una croce in ferro. Tra il portale ed il frontone è collocata una monofora semicircolare. La facciata si innalza da sopra una base in marmo, che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa.

I e S. R.

La nuova chiesa è un esempio di architettura moderna. La facciata presenta solamente un'ampia zoccolatura, che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa, e delle lesene decorative in pietra scura che la dividono in tre settori per tutta l'altezza. Centralmente è collocato un atrio, in arretrato rispetto alla facciata e delimitato anch'esso dalle lesene, nel quale vi sono tre ingressi, due laterali e uno centrale.

M. C.

La facciata del santuario, a capanna, risulta incorniciata da due coppie di lesene poste all'estremità della stessa, con ornamenti corinzi in travertino bianco. Le quattro lesene si innalzano da sopra una base in marmo, che si sviluppa per tutta la larghezza della facciata, e sopra di esse si trova un frontone triangolare con, all'interno, lo stemma in marmo dell'Ordine carmelitano. Centralmente, attorno all'unico ingresso del santuario, è collocato un piccolo portale composto da due colonne composite alla cui cima s'innalza un timpano spezzato. Sopra l'ingresso si trova l'altra apertura della facciata, una finestra centinata nei cui vetri, dal 2012, è riprodotta l'immagine della Madonna del Carmine. Sulle coppie di lesene sono collocati gli stemmi vescovili e papali, in bronzo, riferiti al 1894 e al momento di realizzazione degli stessi (mons. Antonio Maria de Lorenzo, mons. Benigno Luigi Papa, papa Leone XIII e papa Giovanni Paolo II). Ai lati del portale sono invece apposte due iscrizioni, anch'esse in bronzo. Alla sommità della facciata vi è una croce di Gerusalemme. La facciata è completata, ai due lati, dagli edifici che compongono il complesso del convento.

S. F.

La nuova chiesa presenta una facciata a capanna lineare e semplice che prospetta su di un ampio sagrato. Una scalinata precede l'ingresso, sormontato da una grande vetrata, che si sviluppa verticale occupando una buona parte della facciata stessa.

S. E.

La chiesa esternamente presenta una facciata a capanna senza finestre e senza ornamenti, ad eccezione di due fasce di mattoni ad andamento zigzagante, collocate sopra il portone d'ingresso rialzato di tre gradini rispetto all'esterno.

M. S. A.

L'edificio è un esempio di architettura moderna. La facciata, a un saliente, è costituita dal portone d'ingresso e dalla soprastante vetrata a tutta larghezza, che segue l'inclinazione del tetto, realizzato a falda unica in cemento armato, con mensole reggitravi interne di sostegno e manto di copertura in tegole canadesi. Sempre esternamente, a lato destro della facciata, è collocata una stele alla cui cima è posizionata una croce.

Or

Il portale d'ingresso è decorato da una scultura in bronzo rappresentante l' Annunciazione, opera dell'artista palmese Antonio Badolati.[14]

S. G.

La chiesa, di aspetto moderno, esternamente risulta rivestita di marmi bianchi e rosati e nella facciata principale presenta un solo ingresso con gradini, sormontato da una tettoia a sua volta sottostante una vetrata artistica. Altre vetrate artistiche sono l'unico ornamento delle facciate laterali dell'edificio. Nella parte posteriore è collocato un piccolo campanile mentre all'interno il luogo di culto è a navata unica. La chiesa prospetta su una scalinata che la divide dalla pubblica via.

  1. ^ Tommasso Pellizzari, Mondiale 1950: quando l'Italia andò in Brasile in nave (e non fu una grande idea), su corriere.it, 11 febbraio 2014.
  2. ^ Italia in Svizzera 1954, su mondialidicalcio.org, 27 aprile 2014.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Ferrario
  4. ^ Angelo Rovelli, Quando gli azzurri furono aggrediti a Belfast, in La Gazzetta dello Sport, 22 gennaio 1997.
  5. ^ La famigerata Corea del Nord del 1966, su ilpost.it, 19 luglio 2016.
  6. ^ L'Italia torna a casa: giusta punizione (PDF), in l'Unità, 24 giugno 1974, p. 6 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
  7. ^ Regolamento della Lega Nazionale Professionisti, Federazione Italiana Giuoco calcio.
  8. ^ Supercoppa, ora è ufficiale: Juve-Lazio il 18 agosto a Roma, su repubblica.it, 2 luglio 2013.
  9. ^
  10. ^
  11. ^
  12. ^
  13. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CHIESE
  14. ^ La voce del Tirreno, 5 marzo 2009 anno 3 n. 3 (PDF), su lavocedeltirreno.it. URL consultato il 24 settembre 2016.