Macram Max Gassis

vescovo cattolico sudanese (1938-2023)
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Macram Max Gassis (Khartoum, 21 settembre 1938) è un vescovo cattolico sudanese, dal 28 ottobre 2013 vescovo emerito di El Obeid.[1]

Macram Max Gassis, M.C.C.I.
vescovo della Chiesa cattolica
 
TitoloEl Obeid
Incarichi attualiVescovo emerito di El Obeid
Incarichi ricoperti
 
Nascita21 settembre 1938 (87 anni) a Khartoum
Ordinazione sacerdotale28 giugno 1964 dal cardinale Krikor Bedros XV Aghagianian
Nomina a vescovo12 marzo 1988 da papa Giovanni Paolo II
Consacrazione a vescovo15 maggio 1988 dall'arcivescovo Luis Robles Díaz

Biografia

Monsignor Macram Max Gassis è nato a Khartoum il 21 settembre 1938.

Formazione e ministero sacerdotale

Ha frequentato una scuola gestita da missionari comboniani a Khartoum. Dal 1955 al 1964 ha proseguito l'educazione filosofica e teologica in Gran Bretagna e in Italia, nei seminari comboniani. Il 9 settembre 1957 ha emesso la professione solenne.

Il 28 giugno 1964 è stato ordinato presbitero a Verona dal cardinale Krikor Bedros XV Aghagianian, prefetto della Congregazione de Propaganda Fide. Dopo essere tornato in Sudan, è stato vicario parrocchiale a Wad Madani, nella parte centrale del paese. Ha poi operato come parroco nelle parrocchie di Gadaref, Cassala e New Half, nella parte orientale del paese. Nel 1971 è divenuto cancelliere vescovile. Dal 1973 al 1983 è stato segretario generale della Conferenza dei vescovi cattolici del Sudan. Nel 1979 ha conseguito la laurea in diritto canonico e amministrazione all'Università Cattolica d'America a Washington.[2]

Il 4 ottobre 1983 è stato nominato amministratore apostolico di El Obeid.

Ministero episcopale

Il 12 marzo 1988 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di El Obeid. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 15 maggio successivo dall'arcivescovo Luis Robles Díaz, nunzio apostolico in Sudan e delegato apostolico nella Regione del Mar Rosso, co-consacranti l'arcivescovo metropolita di Khartoum Gabriel Zubeir Wako e il vescovo di Tombura-Yambio Joseph Abangite Gasi. Durante la stessa celebrazione ha preso possesso della diocesi.

Come unico vescovo di lingua araba nella Conferenza episcopale, ha avuto numerosi colloqui con i rappresentanti del governo. Il governo sudanese ha però presentato un'accusa contro il vescovo Gassis quando questi ha rilasciato una dichiarazione al Congresso degli Stati Uniti d'America in cui parlava dei crimini commessi dalle autorità contro la sua stessa gente. Per le sue attività nel difendere la popolazione cristiana del suo paese invocando il rispetto del rispetto dei diritti umani da parte del governo di Khartoum, monsignor Gassis ha ricevuto numerosi premi ma vive in esilio. Nel 1989, tornando da un viaggio in Europa dopo il colpo di stato fondamentalista che ha deposto il primo ministro Sadiq al-Mahdi, il suo passaporto è stato sequestrato. Le autorità hanno quindi ordinato di arrestarlo all'aeroporto. Poiché aveva ancora qualche alleato nel governo, l'ordine non è stato eseguito. Si è comunque dovuto presentare davanti al Procuratore generale, che ha rinviato la decisione sul suo destino al Primo ministro. È stato interrogato e quindi rilasciato su cauzione. Nel 1990 è partito per un viaggio all'estero. In quel periodo ha scoperto di avere un tumore e si è sottoposto a un intervento nell'ospedale dell'Università di Georgetown. Nel 1991 un membro cristiano della giunta militare ha informato la Santa Sede che monsignor Gassis non doveva tornare in patria. Oggi vive soprattutto in Kenya, ma non smette di viaggiare in Europa e in America del Nord per chiedere aiuto per far rispettare i diritti umani in Sudan. Informa il pubblico sulla persecuzione religiosa contro la popolazione cristiana, il bombardamento degli insediamenti umani e il terrorismo tramite la fame e gli omicidi.[2][3][4] Promuove inoltre l'attivazione di progetti umanitari di vario tipo volti alla creazione di pozzi e ospedali e a favore dell'istruzione delle popolazioni locali.

In sua assenza la diocesi di El Obeid è stata retta da due amministratori apostolici sede plena: Antonio Menegazzo dal 1995 al 2010 e Michael Didi Adgum Mangoria dal 2010 al 2013.

Nel 2011 ha visitato la Polonia in occasione dei tre giorni di solidarietà con la Chiesa perseguitata.[5]

Nel marzo del 2010 e nel settembre del 2018 ha compiuto la visita ad limina.

Il 28 ottobre 2013 papa Francesco ha accettato la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età.

A Pregnana Milanese è attiva un'associazione a lui intitolata che porta aiuti alle popolazioni Nuba e Dinka, due tribù del Sudan del Sud.

Note

  1. ^ Ocalić od czystki, in gosc.pl, 5 novembre 2011.
  2. ^ a b (EN) H.L. Bishop Macram Max Gassiss, in archdioceseofkhartoum.catholicweb.com, 13 novembre 2011.
  3. ^ World Over - Sudanese Christians - Raymond Arroyo with Bishop Macram Max Gassis, in www.youtube.com, 23 giugno 2010. URL consultato il 13 novembre 2011.
  4. ^ (EN) Joan Frawley Desmond, The Pulse of Sudan, in www.ncregister.com, 7 luglio 2010. URL consultato il 5 novembre 2011.
  5. ^ (PL) Wstępny plan wizyty ks. bpa Gassisa 11–20 listopada 2011, in www.pkwp.org. URL consultato il 13 novembre 2011.

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN430167021256652870033 · SBN LIGV051260 · LCCN (ENn2022231094 · GND (DE1323977546