Hey Hey, My My (Into the Black)
Hey Hey, My My (Into the Black) è una canzone rock scritta da Neil Young inclusa come ultima traccia nell'album Rust Never Sleeps del 1979.
| Hey Hey, My My (Into the Black) singolo discografico | |
|---|---|
| Artista | Neil Young |
| Pubblicazione | 27 agosto 1979 |
| Durata | 7:24 |
| Album di provenienza | Rust Never Sleeps |
| Dischi | 1 |
| Tracce | 2 |
| Genere | Rock |
| Etichetta | Reprise Records |
| Produttore | Neil Young David Briggs Tim Mulligan |
| Registrazione | 22 ottobre 1978 |
| Neil Young - cronologia | |
Il brano fa da contraltare elettrico della canzone d'apertura acustica My My, Hey Hey (Out of the Blue). I due brani sono stati pubblicati come unico singolo dalla Reprise nel 1979, qui la versione di Hey Hey, My My è più corta di quella sull'album.
Il brano
Ispirata dai Devo e dall'esplosione del punk 77, e scritta sull'onda emotiva della morte di Elvis Presley, la canzone è diventata uno dei brani più celebri di Neil Young, ammirato da un ampio pubblico che va dagli estimatori del punk a quelli del grunge.
Il verso: «It's Better to Burn Out Than to Fade Away» ("è meglio bruciare che spegnersi lentamente"), presente in realtà solo in My My, Hey Hey (Out of the Blue) è divenuto celebre perché rinvenuto sulla lettera d'addio scritta da Kurt Cobain dei Nirvana prima di suicidarsi nel 1994. Da allora la popolarità della canzone è aumentata notevolmente. Young, scosso dall'accaduto, dedicò poi a Cobain l'album Sleeps with Angels. Da allora Young canta con enfasi il verso: «Once you're gone you can't come back» ("una volta che te ne sei andato non puoi più tornare") nelle esibizioni dal vivo.
Anche il verso: «Out of the blue and into the black» ("Improvvisamente e nell'oscurità") assurse ad emblema della Guerra del Vietnam, perché descrive il salto dalla luce del giorno in un tunnel oscuro da parte dei Vietcong, con probabile riferimento alla morte.[senza fonte] Il verso è inoltre posto in esergo al romanzo It, di Stephen King.
La versione presente sull'album fu registrata il 22 ottobre 1978 al Cow Palace di San Francisco.
Cover
La canzone ha influenzato molti artisti, tra cui gli Oasis, che nel 2000 presentarono una cover del pezzo durante il tour mondiale poi immortalato dall'album live Familiar to Millions. In occasione del sesto anniversario della morte di Cobain, la band di Manchester dedicò la performance al rocker di Seattle proprio durante un concerto tenuto nella sua città natale[1].
Tracce[2]
Lato A
- Hey Hey, My My (Out of the Blue) - 3:51
Lato B
- My My, Hey Hey (Into the Black) - 3:44
Note
Collegamenti esterni
- (EN) Hey Hey, My My, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Hey Hey, My My, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Hey Hey, My My / Hey Hey, My My (altra versione), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) HyperRust Never Sleeps, su hyperrust.org.
- (EN) Kurt Cobain and Neil Young, su thrasherswheat.org.
- (EN) 'My My Hey Hey' song of the day on thishereboogie.com 17 Oct 2008, su thishereboogie.com.
- (EN) Sonic Youth and Neil Young, su thrasherswheat.org.
- (EN) Scheda brano su Allmusic, su allmusic.com.