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L'uniforme

 
Ufficiale (1863)

I bersaglieri hanno le stesse dotazioni e indossano la medesima uniforme della fanteria dell'Esercito Italiano, fatta eccezione per alcune tradizionali e distintive caratteristiche proprie della specialità.

Il cappello

 

Anche detto cappello piumato, moretto da bersagliere o vaira in onore di Giuseppe Vayra che per primo vestì la divisa del corpo.

Si utilizza in occasione di servizi armati d'onore e di parata, quando di ronda o di picchetto e con la grande uniforme.[1] e si indossa inclinato verso destra fino a coprire il lobo dell'orecchio coprendo così metà del sopracciglio. La fibbia del sottogola tenuta sulla tempia sinistra e l'estremità del cinturino rivolta verso l'alto.

E' il più riconoscibile emblema del Corpo, il simbolo più sentito delle sue tradizioni, secondo in questo solo al tricolore. A riprova di tale affermazione si ricorda l'episodio che vide protagonista il tenente colonnello Negrotto, Comandante del 23º Battaglione bersaglieri, che colpito a morte sul Mrzli (campo trincerato di Gorizia) nel 1915, durante la prima guerra mondiale, pose il suo cappello sulla punta della sciabola lanciandolo poi al di là del reticolato nemico gridando: «Bersaglieri, quella è la vostra Bandiera! Andate a prenderla!».[senza fonte]

Il piumetto

 

La Marmora, che nel corso dei suoi viaggi in Francia, Austria, Prussia e altrove aveva avuto modo di studiare minutamente le fanterie leggere dei diversi eserciti d'Europa [2], nel concepire la divisa dei bersaglieri lo volle così, affinché rappresentasse plasticamente ardore ed impeto, prontezza nello slancio e resistenza nella corsa.[3]

Gli ufficiali che in origine per distinguersi impiegavano penne di colore verde chiaro e subivano per questo una specifica attenzione da parte dei tiratori nemici uniformarono nel 1871 il colore delle loro penne con quelle nere della truppa.[4][5]

 
Porta piumetto

Il piumetto è formato da centotrentadue penne nere naturali di cappone di varia lunghezza (trenta lunghe 10-15 cm., cinquanta lunghe 15-18 cm., trentadue lunghe 20-25 cm., venti lunghe 27-29 cm.) che assumono colore verde bronzeo, iridescente; fissate ad un gambo metallico del diametro di 2 mm. e lungo 100 mm. fasciato da un rivestimento in pelle di montone di colore nero dotato tramite una cucitura di una linguetta con occhiello grazie al quale può essere inserito e bloccato nell'apposita sede presente sul copricapo. Nella parte superiore del supporto un bottone nero telato.[6][7]

Sugli elmetti

I bersaglieri montano le caratteristiche piume sui loro elmetti grazie ad un apposito accessorio porta piumetto [6] introdotto a partire dal Mod.31/33 agganciato al bordo inferiore destro della calotta. Ovvero adattandolo quando possibile ai gusci dei più recenti elmetti in materiale composito anche realizzando se necessario le modifiche utili al fissaggio del piumetto sul telino mimetico vegetato.

Cappello, casco coloniale o elmetto, il piumetto non ha mai abbandonato i bersaglieri se non durante la prima guerra mondiale quando tra il settembre 1915 e gli ultimi mesi del 1917 per occultare i movimenti dei reparti e offrire al nemico bersagli meno individuabili il generale Cadorna ordinò [8] che venissero temporaneamente dismessi piumetti e penne alpine dalla zona del fronte.[9]

Perduta la sua storica valenza mimetica il piumetto tattico montato oggi sugli elmetti ha dimensioni ridotte (50 piume).

Il fregio

Il fregio della specialità rappresenta un corno con nappe poggiato su due moschetti incrociati; al centro del corno una granata con collo; sormontata da una fiamma a sette lingue ripiegate a sinistra [7] (a destra per chi guarda) inclinata e fuggente, come mossa dal vento della corsa dei bersaglieri, sinonimo di impeto e velocità.[3]

Al centro della granata trova posto il numero del Reggimento in cui si presta servizio.[10] Il bersagliere che opera fuori corpo, cioè non è assegnato organicamente ad alcun reparto della specialità,[11] conserva il fregio ma non vi appone alcun numero [1] (In passato il personale destinato alle scuole o fuori corpo apponeva sul fregio una croce scorciata). Per tradizione antica ufficiali e sottufficiali dei bersaglieri mantengono nel fregio il numero del primo reparto di assegnazione,[11] i comandanti assumono e mantengono quello del reparto comandato.[11]

sul cappello
 
 
pulce del 3°

Questo fregio viene applicato sul cappello nella parte anteriore della calotta, subito sopra la tesa. Si compone di una coccarda tricolore in raion del diametro di circa 8 cm. su cui viene posto il trofeo in metallo dorato alto circa 6,8 cm. e largo 6,2 cm. fissato tramite linguette di metallo ripiegate all'interno del cappello. Completa il fregio l'applicazione di un dischetto bombato anch'esso di metallo dorato sul quale trova, inciso o punzonato e smaltato di nero il numero del Reggimento;[10] dischetto comunemente definito pulce per via della sua caratteristica forma.

evoluzione del fregio
(1836-49)
(1861)
(1889)
da ufficiale
(1885)
casco coloniale


In realtà nel 1836 alla fondazione del Corpo un fregio molto diverso compariva sui cappelli dei bersaglieri; su una coccarda di lana di colore azzurro savoia un fregio in ottone di grossolana fattura in cui apparivano due fucili poggiati su una tromba, il tipico fregio della fanteria leggera (sarà impiegato per tutta la prima guerra di indipendenza). (I BERSAGLIERI - pag.129) La prima evoluzione si ha nel 1848. Il Regno di Sardegna adotta la bandiera tricolore, nuove coccarde e la granata con le sue sette fiamme inizia lentamente e gradualmente ad apparire sui copricapi dei bersaglieri. Nel 1861 la transizione è completata.

Quando con le nuove uniformi mod.1885 un contingente di 800 bersaglieri occupa il porto eritreo di Massaua dando il via alla prima guerra coloniale italiana, l'impiego del fregio si estese dal cappello piumato ai caschi coloniali. Unica differenza la forma della coccarda, non più circolare ma ovale.

su altri copricapi

 
fregio per berretto rigido

Il fregio per berretto rigido è in canutiglia, sborda dal cappello. Oltre questo c'è il fregio per il basco da bersagliere (anche quello del basco 1975) e per completezza riportiamo i fregi utilizzati nel periodo 1915-1969 sull'elmetto.

da inserire

  • numero btg sost. nel 1870 da rgt, poi nel 1886 si reintroduce btg.
  • fiamma come i carabinieri
  • coccarda seta o lana

uniforme (integrare)

  • fiamme
  • sciabola

Sciabola del tipo da fanteria ma con l'elsa di modello speciale con cinque branche al guardamano, queste sono raccordate all'impugnatura mediante una testa di leone, tutto è in metallo dorato. (https://www.difesa.it/Area_Storica_HTML/UniformiTradizioni/EsercitoItaliano/Risorgimento/Pagine/1863CapBersaglieriGrandeUniforme.aspx)

sulla sciabola il leone compare nel 1850

simboli

  • fanfara
    • drappelle
  • passo di corsa
    • (info su comandi propri del corpo e altre usanze ((baionetta?))

tradizioni e simboli

  • insegne
    • labaro
    • (la bandiera l'hanno tutti... info su modello ridotto)
  • araldica militare
  • bicicletta
  • riferimenti alla patrona del corpo
  • preghiera
  • alla festa (18 giugno)
  • al museo

menzioni

  • -Benito Mussolini, politico (11°Rgt.)
  • -Eduardo De Filippo, artista (2°Rgt.)
  • -Enrico Toti, eroe insignito di MOVM (3° Rgt.)
  • -Giuseppe Di Vittorio, sindacalista (1°Rgt.)
  • -Mario Riva, attore e conduttore radiofonico e televisivo (9°Rgt.)

argomenti

  • rivolta dei bersaglieri
  • insurrezione di genova
  • massacro pontelandolfo e casalduni
  • contributo alla resistenza
  • calamità naturali e protezione civile
  • ordine pubblico
  • gruppo sportivo

curiosità

  • i bersaglieri del mare
  • i bersaglieri americani
  • i bersaglieri nella letteratura
  • i bersaglieri nei film
  • i bersaglieri nelle canzoni

citazioni

  • “IMITATI FORSE… EGUAGLIATI MAI”!*
  • "il soldato tedesco..."
  • manco la fortuna....

torneremo

(piumetto) Perduta la sua storica valenza mimetica il piumetto tattico montato oggi sugli elmetti ha dimensioni ridotte. (50 piume) mentre per il cappello piumato è possibile reperire in commercio un'ampia gamma di piumetti fuori ordinanza, che differiscono oltre che per i materiali (naturali e sintetici) soprattutto per il numero delle penne utilizzate ovvero per volume e lunghezza (fino ai 60 cm. del modello '1000 piume') che il bersagliere può indossare, indipendentemente dal grado.

Note

  1. ^ a b REGOLAMENTO SULLE UNIFORMI DELL'ESERCITO - pub.SME 6566 (PDF), su Issuu, Ed. SME, 2009.
  2. ^ Pietro Fea, STORIA DEI BERSAGLIERI, su archive.org, Ed. Tipografia della Gazzetta d'Italia, 1879, pp. 7. URL consultato il 15 luglio 2019.
  3. ^ a b Aut. vari, I BERSAGLIERI, su Issuu, Ed. Rivista Militare, 1986, pp. 127 e succ.. URL consultato il 15 luglio 2019.
  4. ^ Nota su tavola uniformologica - Collezione fregi d'uniformi militari "Col. Dino Panzera" Genova
  5. ^ Luciano Lollio, Alberto Rovighi, Calo Jean, IL SOLDATO ITALIANO DEL RISORGIMENTO, su Issuu, Ed. Rivista Militare, 1986. URL consultato il 16 luglio 2019.
  6. ^ a b Sergio Coccia, Nicola Pignato, LE UNIFORMI METROPOLITANE DEL REGIO ESERCITO DALLA RIFORMA BAISTROCCHI ALL'INIZIO DELLA II G.M., su Issuu, Ed. Ufficio Storico dello SME, 2005, pp. 149 e 157.
  7. ^ a b Stefano Ales, Andrea Viotti, STRUTTURA, UNIFORMI E DISTINTIVI DELL'ESERCITO ITALIANO DAL 1946 AL 1970 tomo I - parte 2, su Issuu, Ed. Ufficio Storico dello SME, 2007, pp. 361-362. URL consultato il 16 luglio 2019.
  8. ^ Circolare del Comando Supremo 10 settembre 1915 n.3338
  9. ^ Andrea Viotti, L'UNIFORME GRIGIO-VERDE 1909-1918, su Issuu, Ed. Ufficio Storico dello SME, 1994, pp. 65. URL consultato il 16 luglio 2019.
  10. ^ a b Così è stato nel Regio Esercito (1861-1945) e nell'Esercito Italiano fino alla riforma del 1975 che ha visto l'eliminazione dei reggimenti e la nascita dei battaglioni autonomi. Dal 1975 quindi il numero sul fregio era riferito al Battaglione fino a quando, sul finire degli anni 90, si è gradualmente tornati verso una organizzazione di livello reggimentale e il fregio è tornato ad ospitare il numero del Reggimento.
  11. ^ a b c Reggimento o Battaglione a seconda del tipo di organizzazione adottata in quel periodo dalla Forza Armata