Nino Nutrizio
Nino Nutrizio (Traù, 10 febbraio 1911 – Firenze, 20 aprile 1988) è stato un giornalista italiano.
Ricordato nella storia del giornalismo italiano come il mitico direttore del quotidiano milanese “La Notte”, Nutrizio viene ritenuto l’inventore di una nuova forma di giornalismo d'attualità italiano.
Nativo di Traù (Dalmazia) era stato studente di giurisprudenza ma non aveva mai discusso la tesi di laurea, pur avendo sostenuto tutti gli esami richiesti dal corso. La sua carriera giornalistica aveva avuto inizio al“Secolo XIX”di Genova. In seguito era divenuto cronista sportivo del quotidiano fascista “Il Popolo d’Italia”.
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, viene imbarcato quale corrispondente di guerra sull'incrociatore "Pola" della Regia Marina, che venne silurato il 27 marzo 1941 nel corso della battaglia navale di Capo Matapan. Dopo il naufragio venne tratto in salvo dall'equipaggio di un cacciatorpediniere inglese e quindi internato in un campo di prigionia in India dal 1941 al 1946.
Rientrato in Italia nel 1947, ed impossibilitato a riprendere la professione di giornalista a causa delle leggi sull'epurazione, venne nominato direttore tecnico dell'Inter grazie ai buoni uffici del suo collega Emilio Colombo.
Torna a fare il giornalista scrivendo per il “Corriere di Milano”, quotidiano del pomeriggio diretto da Filippo Sacchi che esce dal 1945 al 1950. Questo periodo sarà per Nutrizio una fondamentale esperienza, che metterà a frutto in seguito.
Dopo la chiusura del "Corriere di Milano", Nutrizio torna ad occuparsi di sport come caposervizio del “Corriere Lombardo”, all'epoca diretto da Benso Fini. L'incarico è tuttavia di breve durata perché il giornale entra in una profonda crisi. Nutrizio tuttavia non si scoraggia ed inizia a collaborare con diverse testate scrivendo articoli di sport come giornalista "free-lance" ante litteram.
All'inizio degli anni '50 arriva per Nutrizio la tanto attesa occasione: l'industriale cementiero Carlo Pesenti decide di finanziare la pubblicazione di un quotidiano del pomeriggio di orientamento conservatore, per contrastare la martellante propaganda dei giornali di sinistra (e principalmente del quotidiano pomeridiano Milano Sera) contro il tentativo della Democrazia Cristiana|DC]] di far approvare dal Parlamento una legge elettorale maggioritaria, bollata con il termine spregiativo di "legge truffa".
Il profilo del giornalista ideale che verrà posto alla guida del foglio viene tracciato da Pesenti insieme a don Ernesto Pisoni, direttore del giornale cattolico “L'Italia”: dovrà trattarsi di un giornalista sportivo che non si interessi di politica, ma sappia occuparsi con competenza di calcio. Il resto del contenuto del giornale (e soprattutto la politica), verrà gestito da qualcun altro.
Quando Nutrizio viene nominato alla guida de "La Notte", pochi lo ritengono capace di dirigere un quotidiano del pomeriggio in una città che conta altri giornali del settore. Oltre al già citato "Milano Sera" nella metropoli lombarda vengono pubblicati anche il "Corriere Lombardo" ed il "Corriere d'Informazione", edizione pomeridiana del più noto Corriere della Sera. Ma nonostante il deludente risultato dell'esordio (il primo numero del giornale, comparso nelle edicole il 7 dicembre 1952, vende a malapena mille copie) nel giro di pochi mesi le vendite salgono vertiginosamente ed in capo a pochi anni il giornale tocca la strabiliante cifra di 250.000 copie, delle quali oltre 80.000 vendute in città.
La bravura di Nutrizio ed il soddisfacente aumento delle vendite, ma soprattutto il favore dei lettori che abbandonano a frotte gli altri quotidiani del pomeriggio per acquistare il nuovo foglio, convincono Pesenti a lasciare in vita il giornale anche dopo le elezioni del 1953.
Nonostante la popolarità del giornale, "el Nutrisio" deve far fronte negli anni '70 ad un'inarrestabile calo della tiratura. Dalle 250 mila copie degli anni '60 il giornale ne stampa a malapena 50.000. Nel gennaio del 1979, dopo ventisette anni di ininterrotta direzione (più di quelli di Luigi Albertini al "Corriere della Sera"), Nino Nutrizio lascia la direzione del quotidiano milanese per ritirarsi a vita privata nella sua casa di Bagno a Ripoli (FI), mantenendo rapporti di collaborazione con alcune testate fino a poco prima della morte.
Indro Montanelli lo definirà: “Un uomo a caldo in questo mondo di pesci Findus”.