SOS Méditerranée

Versione del 5 gen 2020 alle 13:04 di 93.34.93.204 (discussione) (ho ampliato le notizie sulla ONG inserendo dati ufficiali e aggiornando alla situazione attuale.)

SOS Méditerranée è una organizzazione non governativa umanitaria senza scopo di lucro franco-italo-tedesca-svizzera che ha come obiettivo la conduzione di operazioni di ricerca e soccorso in mare nella regione del mar Mediterraneo. Il gruppo è stato fondato nel giugno 2015 dall'ex capitano tedesco Klaus Vogel e dalla francese Sophie Beau. Il gruppo ha sede a Marsiglia, in Francia. Le operazioni della prima nave di SOS MEDITERRANEE denominata Aquarius iniziano sostanzialmente anche per coprire una mancanza nel sistema dei soccorsi in mare organizzata nel progetto ''Mare Nostrum'' che vide Marina Militare Italiana e Guardia Costiera Italiana impegnate in prima fila in operazioni di soccorsi che ridussero notevolmente il numero degli eventi tragici che da anni si verificavano nel mediterraneo e che si aggravarono anche a causa degli eventi destabilizzanti di molti equilibri strategici e militari nel nord-africa a partire dal 2011. Il progetto fu poi interrotto e ciò portò ad una ripresa dei naufragi che andarono ad aggiungersi alle tragedie che purtroppo si sono verificate anche negli anni precedenti come quelle del 2013. Per dare un'idea della complessità della situazione che la sola nave Aquarius si trovò ad affrontare e anche i numeri delle persone in difficoltà lunga la rotta più mortale del pianeta ecco il resoconto delle prime operazioni condotte da SOS MEDITERRANEE cui si aggiunse il fondamentale supporto a bordo di Medici Senza Frontiere: operazione 5 ottobre 2016 (h 05:30) un'imbarcazione di 25 mt. al largo delle coste libiche 722 le persone soccorse dopo 7h di operazioni di queste persone 192 donne e 200 minori di cui 9 bimbi con meno di 5 anni in 2 giorni sono state soccorse 10.200 persone 50 sono invece decedute. Il 2016 è stato l'anno più drammatico della storia del Mediterraneo più di 4.700 persone, uomini, donne e bambini vi hanno perso la vita in soli 11 mesi . Dal febbraio 2016 le squadre di SOS Méditerranée in partenariato con Medici senza Frontiere a bordo della nave Aquarius hanno portato assistenza a 9.594 persone di cui 5.612 in alto mare tra i sopravvissuti il 18% erano donne e il 26% minori di cui 9 su 10 non accompagnati in 38 missioni di soccorso. Le nazionalità delle persone sono qui elencate : Nigeria, Sudan, Eritrea, Mali, Guinea, Costa d'Avorio, Senegal, Gambia, Ghana, Cameroun, Sud sudan, Somalia. Si tratta di paesi in cui si verificano fenomeni di guerriglia o guerre cosiddette ''a bassa intensità'' tra parti interne ai singoli paesi , oppure ancora coinvolte in conflitti armati conclamati tra una nazione e l'altra. In aggiunta vanno aggiunti fenomeni di radicalizzazione delle lotte a causa dell'azione di gruppi islamici fondamentalisti armati come in Somalia, Nigeria, Mali e molti altri paesi. Nel frattempo, nel corso degli ultimi 20 anni si sono aggiunte anche crisi alimentari, siccità e crisi economiche e sanitarie ricorrenti ed in aumento in i paesi occidentali hanno un ruolo determinante non solo legato allo sfruttamento delle materie prime o al commercio delle armi. Stando così la situazione che perdura appunto da decenni le missioni e il ruolo di SOS Méditerranée si è da subito focalizzato unicamente nel salvataggio di persone disperse in mare, proteggerle e accompagnarle, testimoniare le realtà dando un volto ai protagonisti loro malgrado delle migrazioni presentandoli come persone come tutti noi, legittimamente desiderose di un futuro vivibile o anche solo di un futuro. Dopo la prima fase delle operazioni la situazione politica in Europa è drasticamente cambiata tanto che le operazioni di salvataggio da semplici operazioni di soccorso in mare di persone a rischio di naufragio sono entrate nelle controversie politiche, nei dibattiti televisivi alimentando stereotipi e pregiudizi ora sul pericolo della cosiddetta ''invasione'', ora sul ruolo negli attentati degli integralisti islamici armati o addirittura su un presunto progetto mondiale teso ad inquinare le radici giudaico-cristiane della cultura occidentale anche sul piano ''genetico''. Ciò ha portato a blocchi amministrativi, procedimenti giudiziari degli operatori umanitari, tutti revocati perché infondati ma di fatto ad un blocco delle operazioni di soccorso della nave Aquarius di circa un anno fino all'organizzazione di una seconda nave denominata Ocean Viking. In questo intervallo di tempo i naufragi si sono susseguiti e molti di questi, proprio a causa dell'assenza in mare di ''testimoni'', si sono venuti a conoscere solo ex-post.

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