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Tragicorum Graecorum Fragmenta (TrGF) è il titolo di alcune raccolte di frammenti di tragedie greche ormai perdute.
Wagner
La prima raccolta di questo tipo fu compilata da Friedrich Wilhelm Wagner, il quale pubblicò tra il 1844 ed il 1848 i 3 volumi dell'opera Poetarum tragicorum Graecorum fragmenta: il primo volume, che fu ripubblicato in una nuova versione nel 1852, conteneva i frammenti dei drammi perduti di Eschilo e di Sofocle; il secondo conteneva i frammenti dei drammi di Euripide; il terzo i frammenti di altri poeti tragici.
Nauck
Di maggior rilevanza fu l'ampia raccolta che August Nauck pubblicò in volume unico nel 1852 con il titolo Tragicorum Graecorum Fragmenta: questa raccolta presentava, oltre ai tre principali autori tragici, anche numerosi autori di cui fino a quel momento non era stato pubblicato alcun frammento.
Olive: Heyd pp. 491-492
Etesii e Nilo: Heyd p. 491 n. 8
Pozzo (in nota): Talete sarebbe sceso volontariamente per vedere meglio le stelle o per individuare segni premonitori di terremoti (come Ferecide di Siro: D.L. I, 116), Heyd pp. 502-503
| Papiro 64 Manoscritto del Nuovo Testamento | |
|---|---|
| Nome | Papiro Magdalen |
| Simbolo | 64 |
| Testo | Vangelo secondo Matteo 26,7.10.14-15.22-23.31.32-33[1] |
| Datazione |
|
| Scrittura | greco |
| Ritrovamento | Coptos, Egitto |
| Conservazione | Magdalen College Gr. 17, Oxford[2] |
| Tipo testuale | alessandrino |
| Categoria | I |
| Nota | molto probabilmente proveniente dallo stesso documento di 67 |
Il Papiro 64 (64), meglio noto come Papiro Magdalen P64, è un antico manoscritto del Nuovo Testamento scritto in greco e contenente frammenti del Vangelo secondo Matteo. I tre frammenti di questo papiro ritrovati a Luxor in Egitto e portati ad Oxford da Charles Huleatt nel 1901, furono datati dal papirologo Arthur Hunt come appartenenti al IV secolo.[3] Vennero in seguito ridatati da Colin Roberts nel 1953, che stabilì la loro datazione alla fine del II secolo[4], e infine nel 1994 il papirologo tedesco Carsten Peter Thiede propose di retrodatarli alla fine del I secolo[5]. È conservato presso il Magdalen College di Oxford, da cui prende il nome.
Storia e descrizione
64 fu acquistato nel 1901 a Luxor, in Egitto, da Charles Bousfield Huleatt (1863–1908), che lo identificò come parte del Vangelo secondo Matteo e lo donò al Magdalen College, dove è catalogato come Papyrus Magdalen Greek 17.
I frammenti del papiro contengono alcuni versetti (interi o parzialmente completi) del capitolo 26 del Vangelo di Matteo: 7, 10, 14-15, 22-23, 31, 32-33[1]. I frammenti sono scritti su entrambi i lati, segno che provengono da un codice piuttosto che da un rotolo.[6] Il codice in origine forse conteneva solo il Vangelo di Matteo e occupava 150 pagine.[7]
Un altro frammento, catalogato come P. Barc. Inv. 1 ( 67 nella numerazione Gregory-Aland), è considerato dalla maggioranza degli studiosi come proveniente dallo stesso codice[8]. Un terzo papiro, 4 (contenente frammenti del Vangelo di Luca), è stato da alcuni studiosi accostato a questi due, ma non è generalmente riconosciuto come parte dello stesso manoscritto[8].
Datazione
64 fu datato al III secolo da Charles Huleatt; dopo la donazione al Magdalen College, il papirologo A.S. Hunt studiò il manoscritto e lo datò all'inizio del IV secolo. Proprio in reazione a questa datazione, che riteneva troppo tarda, Colin Roberts propose di datarlo alla fine del II secolo[4]; questa datazione fu confermata da tre altri eminenti papirologi, Harold Bell, Theodore Cressy Skeat ed Eric Gardner Turner[9], e questa è stata la datazione generalmente accettata per 64 da allora.
Tuttavia non sono mancate altre proposte. Nel loro libro Text of the Earliest NT Greek Manuscripts (2001), Philip Comfort e David Barrett sostengono per una datazione tra il 150 e il 175, sia per 64, sia per 4 e 67, che, sostengono, verrebbe dallo stesso codice e anticiperebbe di quasi 100 anni la data di composizione del papiro.[10] Comfort e Barret mostrano anche che questo 4/64/67 ha affinità con un certo numero di papiri del tardo II secolo.[11]
Secondo altri papirologi, Comfort e Barret "tendono a scegliere per molti manoscritti inclusi nel loro volume una data antecedente a quella accettata dagli altri paleografi"[12]. Il Novum Testamentum Graece, un riferimento per i testimoni greci del Nuovo Testamento, elenca 4 e 64/67 indipendentemente, datando il primo al III secolo e il secondo al 200 circa[13]. In seguito Charlesworth ha concluso che " 64+67 e 4, sebbene scritti dallo stesso scriba, non provengono dallo stesso [...] codice"[14].
Nel tardo 1994, ricevette enorme considerazione l'affermazione di Carsten Peter Thiede che retro-datava il Papiro Magdalen all'ultimo terzo del I secolo. Il suo articolo accademico comparve in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik l'anno successivo,[15] mentre la versione per non addetti ai lavori fu scritta con Matthew d'Ancona e presentata come The Jesus Papyrus (Weidenfeld & Nicolson, London, 1996; o anche come Eyewitness to Jesus, 1996, New York: Doubleday). La datazione di Thiede è stata generalmente accolta con scetticismo dagli studiosi biblici di livello accademico.[16][17][18]
Note
- ^ a b Roberts, p. 236.
- ^ In alcune pubblicazioni è indicato come numero di catalogo del frammento "Gr. 18", ma poiché frammenti con questo numero non esistono, il corretto numero di catalogo è "Gr. 17" (Thiede, Papyrus, pp. 13-14).
- ^ Roberts, p. 233.
- ^ a b Roberts, p. 237.
- ^ Thiede, Papyrus, pp. 17-18.
- ^ Roberts, pp. 233-234.
- ^ Roberts, p. 234.
- ^ a b Thiede, Papyrus, p. 13.
- ^ Thiede, Papyrus, p. 16.
- ^ Philip Wesley Comfort e David P. Barrett, The Text of the Earliest New Testament Greek Manuscripts, Wheaton, Ill., 2001, pp. 50-53.
- ^ P. Oxy. 224, 661, 2334, 2404 2750, P. Ryl. 16, 547, e P. Vindob. G 29784.
- ^ (EN) M.A. Robinson, Review of Philip W. Comfort and David P. Barrett, eds. The Text of the Earliest New Testament Greek Manuscripts, in TC: A Journal of Biblical Textual Criticism, 2001.
- ^ Nestle-Aland. Novum Testamentum Graece, 28ª ed., Stoccarda, 2012, pp. 792, 795.
- ^ Charlesworth, p. 604.
- ^ Thiede, Papyrus.
- ^ Sigrid Peterson, University of Pennsylvania, su sas.upenn.edu.
- ^ Head. L'articolo sostiene che Thiede ha sovrastimato la quantità di somiglianza stilistica tra P64 e molti manoscritti greci palestinesi e sottostimato la forza del consenso accademico sulla datazione intorno al 200.
- ^ HARALD VOCKE, PAPYRUS MAGDALEN 17 – WEITERE ARGUMENTE GEGEN DIE FRÜHDATIERUNG DES ANGEBLICHEN JESUS- PAPYRUS (PDF), su uni-koeln.de.
Bibliografia
- Massimo Astrua, La storicità dei Vangeli una guerra vinta, Mimap-Docete Editore, Pessano con Bornago 2009, ISBN 978-88-8424-170-2
- (EN) Peter M. Head, The Date of the Magdalen Papyrus of Matthew (P. Magd. Gr. 17 = P64): A Response to C.P. Thiede (PDF), in Tyndale Bulletin, vol. 46, n. 2, 1995, pp. 251-285.
- (EN) Colin Roberts, An Early Papyrus of the First Gospel, in The Harvard Theological Review, vol. 46, n. 4, 1953, pp. 233-237.
- Carsten Peter Thiede, Il papiro Magdalen. La comunità di Qumran e le origini del vangelo, Piemme Edizioni, Milano 1997, ISBN 978-88-384-2835-7
- Carsten Peter Thiede e Matthew D'Ancona, Testimone oculare di Gesù , Piemme Edizioni, Milano 1996, ISBN 978-88-384-7860-4
- (EN) C.P. Thiede, Papyrus Magdalen Greek 17 (Gregory-Aland P64): A Reappraisal (PDF), in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 105, 1995, pp. 13-20.
- (EN) S.D. Charlesworth, T. C. Skeat, P64+67 and P4, and the Problem of Fibre Orientation in Codicological Reconstruction, in New Testament Studies, vol. 53, pp. 582–604, DOI:10.1017/S002868850700029X.
- T. C. Skeat, The Oldest Manuscript Of The Four Gospels?, in New Testament Studies, vol. 43, 1997, pp. 1–34, DOI:10.1017/S0028688500022475.
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- University of Münster, New Testament Transcripts Prototype Selezionare "P64/67" dall'elenco "manuscript descriptions"
- (EN) The Magdalen Papyrus P64: possibly the earliest known fragments of the New Testament (or of a book!), su magd.ox.ac.uk. URL consultato il 10 gennaio 2020.
