Define the Great Line

album degli Underoath del 2006

Define the Great Line è il quinto album degli Underoath

Define the Great Line
Pubblicazione
Certificazioni FIMI (dal 2009)
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Il Disco

Dopo il disco They're Only Chasing Safety, non molto apprezzato e più orientato verso l'emo, il quinto disco degli Underoath presenta sonorità molto più pesanti, più vicine a quelli dei primi album che avevano portato un discreto successo alla band. Il disco inizia con una canzone molto "pesante": In regards to myself, canzone di cui è anche stato prodotto il video, seguita da un susseguirsi di brani tirati, violenti e cattivi, anche se molto spazio è dato alle parti strumentali mescolate da quella componente elettronica, che è una delle caratteristiche del suono del sestetto americano e che rende ancor più oscure e sofferenti le atmosfere del disco. Anche in questo disco è presente una ballad, ormai sempre più parte del panorama metal, Returning empty handed, e trovano spazio anche sperimentazioni come Salmarnir un pezzo inconsueto e spiazzante, dove il fruscio di un torrente è accompagnato da una voce enigmatica di sottofondo recitante versi della Bibbia in russo. L'album è, poi, valorizzato dal lavoro in cabina di regia svolto dal duo Matt Goldman (Copeland, Cartel) e Adam Dutkiewicz (chitarrista dei Killswitch Engage).

Tracce

  1. In Regards to Myself - 3:24
  2. A Moment Suspended in Time - 3:59
  3. There Could Be Nothing After This - 3:26
  4. You're Ever So Inviting - 4:13
  5. Sálmarnir - 2:57
  6. Returning Empty Handed - 4:27
  7. Casting Such a Thin Shadow - 6:13
  8. Moving for the Sake of Motion - 3:15
  9. Writing on the Walls - 4:02
  10. Everyone Looks So Good from Here - 2:56
  11. To Whom It May Concern - 7:02

Formazione

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