Constanze Weber
Constanze Mozart Nissen, nata Maria Constanze Caecilia Josepha Johanna Aloisia Weber (Zell im Wiesental, 5 gennaio 1762 – Salisburgo, 6 marzo 1842), fu la moglie di Wolfgang Amadeus Mozart e la cugina del compositore Carl Maria von Weber.
Biografia
Proveniva da una famiglia di musicisti e cantanti: sua sorella Aloysia era un soprano di grande talento e interpretò diversi ruoli nelle opere di Mozart. Wolfgang e Constanze si conobbero a Mannheim nel 1777. Inizialmente lui era più interessato ad Aloysia che, però, dopo un iniziale periodo nel quale aveva mostrato di gradire la sua corte, preferì sposare Joseph Lange, un attore e impresario teatrale di fama. Per Mozart fu una delusione cocente, ma non serbò rancore e dopo alcuni anni spostò le sue attenzioni su Constanze.
Wolfgang e Constanze si sposarono nel 1782 e in nove anni di matrimonio ebbero sei figli, due soli dei quali arrivarono all'età adulta: Carl Thomas Mozart e Franz Xaver Wolfgang Mozart. Anche per le frequenti gravidanze, Constanze attraversò lunghi periodi di spossatezza e malattia.
Dopo la morte di Wolfgang nel 1791, Constanze, che probabilmente non aveva mai avuto una chiara percezione di quale genio avesse sposato, riuscì a sfruttare il nome del defunto marito con una certa abilità, garantendisi così un futuro tranquillo. Ottenne sovvenzioni da Praga e dagli amici di Mozart, che diedero concerti il cui ricavato donarono a lei. Giunse a vendere gli spartiti autografi di Mozart, inclusi quelli del Requiem, così come era stato completato da Franz Süssmayr. Fu lei, peraltro, a diffondere la diceria dell'avvelenamento di Mozart.
Nel 1809 Constanze si risposò con Georg Nikolaus Nissen, un diplomatico danese: "Georg e Costanze, rimasta vedova con due figli bambini, si conoscono nel 1797, sei anni dopo la morte di Mozart. Si sposano nel 1809 a Bratislava: lei è cattolica, lui luterano, nella bigotta Vienna non potevano essere celebrati matrimoni misti"[1].
Dopo alcuni anni di spostamenti in diversi paesi europei, i coniugi si trasferirono a Salisburgo nel 1824. Lì viveva anche Maria Anna Mozart, la sorella maggiore del Maestro, ma i suoi rapporti con Constanze non erano mai stati buoni e le due donne non si frequentarono. Nissen, che oltre ad essere diplomatico era anche scrittore, lavorò insieme a Constanze ad una biografia di Mozart, che Costanze fece poi pubblicare nel 1828, due anni dopo la morte del secondo marito: "Sospinto da Costanze, Nissen consulta fonti, contatta musicisti che hanno conosciuto Mozart, può contare su un dono inatteso: 400 lettere familiari che Nannerl, sorella di Wolfgang, ormai anziana e cieca, gli fa recapitare e che nessuno prima di lui aveva consultato. È la spinta decisiva per proseguire l’impresa, che non vedrà completata. Nissen muore nel 1826, Costanze si affida allora a Johann Heinrich Feuerstein, un amico medico e collezionista mozartiano. Il volume esce in edizione di lusso a Lipsia nel 1829. Costanze, che ha sostenuto le ingenti spese della pubblicazione, è felice: «Siano lode e grazie a Dio perché sono arrivata a tanto». La memoria del geniale primo marito è preservata grazie al devoto secondo"[2].
Morta nel 1842, è sepolta nell'abbazia di San Pietro, a Salisburgo.
Presunta fotografia
Nel luglio 2006 lo Spiegel riportò la notizia del ritrovamento nell'archivio di Stato di Altötting di un dagherrotipo ritraente l'anziana Constanze nel 1840.[3] L'immagine, scattata in occasione del settantesimo compleanno del compositore e organista Max Keller, recava sul retro l'annotazione del nome di Constanze Mozart, e mostrerebbe una donna dalla mano destra deformata dall'artrite (di cui Constanze effettivamente soffrì).[4] Il Landeskriminalamt (ufficio di polizia criminale) della Baviera valutò che la persona ritratta possedeva lineamenti compatibili con i ritratti della vedova Mozart, e da alcuni fu anche rimarcata una somiglianza con il cugino di lei, Carl Maria von Weber.[4]
L'identificazione è però contestata da chi sostiene che Constanze non visitò Keller dopo il 1826, anche perché proprio la gravità della malattia le avrebbe impedito il viaggio, soprattutto due anni prima della morte. Altri sostengono che il documento sia già stato pubblicato due volte negli anni 1950, e che nel 1840 la giovanissima dagherrotipia non permettesse ancora di scattare foto di gruppo all'aperto, che furono rese possibili soltanto dalle lenti Petzval.[5]
Note
- ^ Sandro Cappelletto, Champagne di mattina, punch e lavoro di notte: altro che veleno, così si logorò Mozart, La Stampa, 8 maggio 2018.
- ^ Sandro Cappelletto, Champagne di mattina, punch e lavoro di notte: altro che veleno, così si logorò Mozart, La Stampa, 8 maggio 2018.
- ^ (DE) Foto-Entdeckung: Mozart-Witwe Constanze ist im Bilde, in Der Spiegel. URL consultato il 16 ottobre 2015.
- ^ a b (DE) Das Rätsel um das Constanze-Foto, in Badische Zeitung. URL consultato il 16 ottobre 2015.
- ^ (EN) Vivien Schweitzer, Mozart experts claim picture of Constanze is a hoax, in Playbill Arts, 12 luglio 2006. URL consultato il 16 ottobre 2015.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Constanze Weber
Collegamenti esterni
- (DE) Sito web su Constanze Weber, in Mozart, su constanze-mozart.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12345861 · ISNI (EN) 0000 0000 8091 3272 · BAV 495/314181 · CERL cnp00399229 · LCCN (EN) n81139238 · GND (DE) 11873721X · BNE (ES) XX1042213 (data) · BNF (FR) cb121551991 (data) · J9U (EN, HE) 987007265632805171 · NDL (EN, JA) 00621181 |
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