David Roy Shackleton Bailey

studioso britannico
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David Roy Shackleton Bailey, FBA (10 dicembre 1917-28 novembre 2005) è stato un filologo e accademico britannico, specialista di letteratura latina (in particolare nel campo della critica del testo), che ha insegnato nelle università di Cambridge, del Michigan e Harvard. È noto soprattutto per il suo lavoro su Orazio (di cui ha curato le opere complete per la Bibliotheca Teubneriana) e Cicerone, in particolare i suoi commenti e traduzioni delle lettere di Cicerone.[1]

Carriera accademica

David Roy Shackleton Bailey era il più giovane di quattro figli di John Henry Shackleton Bailey, insegnante e studioso di matematica, e Rosmund Maud (nata Giles).[2] Dopo aver studiato alla Lancaster Royal Grammar School, dove suo padre era preside, Shackleton Bailey ha studiò prima Classics e poi Studi orientali al Gonville & Caius College di Cambridge, prima di trascorrere gli anni della Seconda Guerra Mondiale a Bletchley Park, il quartier generale del genio militare britannico che si dedicava alla decriptazione dei messaggi cifrati. Tornò al Caius College come Fellow nel 1944, e nel 1948 ottenne la cattedra di Tibetano all'Università di Cambridge. Nel 1955 si spostò al Jesus College di Cambridge, dove, in qualità di direttore del dipartimento di studi classici, iniziò a pubblicare la lunga serie di libri e articoli su autori latini che avrebbero occupato il resto della sua vita. Trascorse altri quattro anni al Caius College (dal 1964 fino al 1968), questa volta prestando servizio come Borsista e poi come Borsista Senior. Questa volta, il suo spostamento avvenne, a quanto pare, perché Sir Denys Page, Master di Jesus College, rifiutò di permettere a Shackleton Bailey (come era abituato a fare) di installare una gattaiola nell'antica porta di quercia dell'ufficio. Nel 1968 attraversò l'Atlantico, diretto all'Università del Michigan ad Ann Arbor; nel 1976 si trasferì all'Università di Harvard (del cui dipartimento di Classics era stato Visitor nel 1963), prima come professore di greco e latino, poi (dal 1982) come Pope Professor di lingua e letteratura latina. Fu due volte direttore degli Harvard Studies in Classical Philology (1980-1981 e 1983-1985). Nel 1988 andò in pensione da Harvard e divenne professore a contratto presso l'Università del Michigan.

Nel 1967 sposò Hilary Ann Bardwell (che in seguito sposò con Alastair Boyd), l'ex moglie dello scrittore britannico Kingsley Amis; divorziarono nel 1975. Nel 1994 ha sposato Kristine Zvirbulis. Amava i gatti (il primo volume della sua edizione in sette volumi della Cambridge University Press, Letters of Cicero, è dedicata a Donum, un dono di Frances Lloyd-Jones) e la musica classica.

Nel 1958 fu nominato Fellow of the British Academy (la quale l'avrebbe poi premiato con la Kenyon Medal nel 1985)[3] e un Litt.D. da parte dell'Università di Cambridge; fu anche insignito di un Litt.D. onorario dall'Università di Dublino 1984. È stato eletto membro dell'American Academy of Arts and Sciences nel 1975.[4] Era un membro dell'American Philological Association, che gli ha conferito il Goodwin Award for Merit nel 1978; dell'American Academy of Arts and Letters; membro onorario della Society for the Promotion of Roman Studies; infine, membro onorario del Gonville & Caius College di Cambridge .

Il suo lavoro di ricerca si concentrava sulla filologia latina, sulla storia e sulla prosopografia romane. Durante gli anni della pensione, ha curato diverse edizioni per la Loeb Classical Library, pubblicata dalla Harvard University Press, tra cui quelle di Marziale, Valerio Massimo, Stazio e la corrispondenza di Cicerone.

Morì del morbo di Alzheimer ad Ann Arbor, nel Michigan.[5]

Pubblicazioni selezionate

  • The Śatapañcāśatka of Mātṛceṭa. Sanskrit text, Tibetan translation & commentary and Chinese translation [by I-Ching]. Edited by D.R. Shackleton Bailey. With an introduction, English translation and notes. (1951)[6]
  • Propertiana (Cambridge, 1958).
  • Co-Ed. W.S. Watt. Cicero, Marcus Tullius. Epistulae. 4 v. (Oxford, OCT, 1958-1982); v. 2.ii: Ep. ad Atticum, libri ix-xvi, recensuit D.R. Sh.-B., 1961).
  • ed. Cicero: Letters to Atticus, 7 v. (Cambridge, 1965-1970).
  • ed. Cicero: Epistulae ad familiares, 2 v. (Cambridge, 1977).
  • trad. Cicero's letters to his friends (Atlanta, 1978).
  • Cicero's Letters to Atticus, 2 v. (Penguin, 1978).
  • Profile of Horace (Harvard, 1982).
  • ed. Anthologia Latina, I: Carmina in codicibus scripta, fasc. 1: Libri Salmasiani aliorumque carmina (Stuttgart, 1982).
  • ed. Q. Horati Flacci Opera (Stuttgart, 1985).
  • ed., trad. Cicero: Philippics (Chapel Hill, 1986).
  • ed. M. Tulli Ciceronis Epistulae ad Atticum, 2 v. (Stuttgart, 1987).
  • ed. M. Tulli Ciceronis Epistulae ad Familiares (Stuttgart, 1988).
  • ed. M. Tulli Ciceronis Epistulae ad Q. Fratrem, ad M. Brutum, Commentariolum petitionis, fragmenta epistularum (Stuttgart, 1988).
  • ed. M. Fabii Quintiliani Declamationes minores (Stuttgart, 1989).
  • Onomasticon to Cicero's speeches (Stuttgart, 1988; 1991²).
  • trad. Cicero. Back from Exile: Six Speeches upon his Return (Atlanta, 1991).
  • ed. M. Annaei Lucani De bello civili libri X (Stuttgart, 1988; 1997²).
  • ed. M. Valerii Martialis epigrammata (Stuttgart, 1990).
  • Homoeoteleuton in Latin dactylic verse (Stuttgart, 1994).
  • Onomasticon to Cicero’s letters (Stuttgart, 1995)
  • Onomasticon to Cicero’s treatises (Stuttgart, 1996).
  • Selected classical papers (Ann Arbor, 1997).
  • ed., trad. Valerius Maximus: Memorable doings and sayings, 2 v. (Loeb Classical Library nn. 492, 493, Harvard UP, 2000).
  • ed., trad. Cicero: Letters to friends, 3 v. (Loeb Classical Library, nn. 205, 216, 230, Harvard UP, 2001).
  • ed., trad. Statius: Silvae (Loeb Classical Library n. 206, Harvard UP, 2003; ed. corretta 2015).
  • ed., trad. Statius: Thebaid Books 1-7 (Loeb Classical Library n. 207, Harvard UP, 2003).
  • ed., trad. Statius: Thebaid Books 8-12; Achilleid (Loeb Classical Library n. 498, Harvard UP, 2003).
  • ed., trad. Quintilian: The Lesser Declamations 2 v. (Loeb Classical Library nn. 500, 501, Harvard UP, 2006).

Riferimenti

  1. ^ "Professor D. R. Shackleton Bailey Latin scholar whose edition of Cicero's letters is a monument of 20th-century classical scholarship" The Independent Wednesday 04 January 2006 https://www.independent.co.uk/news/obituaries/professor-d-r-shackleton-bailey-521523.html
  2. ^ amphilsoc.org, http://www.amphilsoc.org/sites/default/files/proceedings/1520215.pdf. URL consultato il 9 November 2014.
  3. ^ britac.ac.uk, http://www.britac.ac.uk/about/medals/kenyon.cfm. URL consultato il 9 November 2014.
  4. ^ amacad.org, http://www.amacad.org/publications/BookofMembers/ChapterB.pdf.
  5. ^ http://www.michigandaily.com/media/storage/paper851/news/2005/12/07/News/Classics.Prof.Loved.Latin.Literature.Cats-1433579.shtml[collegamento interrotto] Michigan Daily
  6. ^ Bailey e D. R. Shackleton Bailey, Satapancasa, Cambridge University Press, January 1960, ISBN 978-0-521-04077-8.
Necrologi

Collegamenti esterni

  • D. R. Shackleton Bailey at the Database of Classical Scholars