File:Carl O. Sauer.jpg
Carl Ortwin Sauer

Carl Ortwin Sauer (Warrenton, 24 dicembre 1889Berkeley, 18 luglio 1975) è stato un geografo statunitense.

Considerato uno dei padri fondatori della geografia culturale americana [1], Sauer è stato professore di geografia presso l'Università della California a Berkeley dal 1923 fino a diventare professore emerito nel 1957. Definito come "il decano della geografia storica americana", è stato determinante nello sviluppo della scuola di specializzazione di geografia a Berkeley. Una delle sue opere più note è Agricultural Origins and Dispersals (1952).[2]

Vita privata

Il 1830 segna l’anno in cui gli antenati di Sauer si stabiliscono definitivamente negli Stati Uniti, precisamente a Warrenton nello stato del Missouri. Membri di una setta pietistica tedesca affiliata con i metodisti americani, erano conosciuti come i “German Methodists” (metodisti tedeschi).
Il nonno di Sauer era un ministro che si spostava spesso tra vari stati americani tra i quali Missouri, Wisconsin, Illinois e Indiana. I figli dei metodisti tedeschi di Warrenton frequentavano solitamente il Central Wesleyan College, dove infatti era stato formato e successivamente diventato insegnante di francese e musica lo stesso padre di Carl Sauer.[3]
Il giovane Sauer frequenta la scuola in Germania per 5 anni (nel Württemberg), paese originario della famiglia, per poi trasferirsi di nuovo negli Stati Uniti con l’obiettivo di proseguire gli studi presso il Central Wesleyan College, diplomandosi nel 1908 poco prima dei suoi 19 anni. Qui conosce Lorena Schowengert, con la quale inizia una relazione sentimentale. Nonostante gli iniziali contrasti con il padre della donna, il quale, posseditore del più grande negozio di generi alimentari di Warrenton ambiva ad un futuro marito più ricco per la figlia, i due si sposano nel 1913 e successivamente daranno vita a Elizabeth Sauer e Jonhatan Sauer. [4] [5]

Carriera

Università

Si iscrive alla Northwestern University (Evanston) nell’indirizzo di geologia, per poi effettuare un cambio e dirigersi invece presso la geografia. In particolare mostra interesse nell’ambito del paesaggio naturale e delle attività culturali umane presenti e passate.

 
University of Chicago

Si trasferisce poi all’Università di Chicago (uno dei migliori centri di studio dell’epoca), dove conosce il professore e geologo Rollin D. Salisbury, del quale ammira il lavoro di rinnovamento del programma di laurea in geografia e con il quale instaura un rapporto di ammirazione e affetto che durerà per tutta la sua vita.
Si laurea in geografia nel 1915. Dopo attenti studi svolti in Missouri e Illinois, produce una tesi sulle Ozark Highlands in Missouri e sulla cultura della popolazione del luogo, poi revisionata e pubblicata nel 1920 sotto forma di libro che ancora oggi rappresenta un modello per la geografia culturale regionale.
Il primo approccio al mondo del lavoro da parte di Sauer, è come docente sostituto alla Massachusetts State Normal School, successivamente riceve una cattedra presso la University of Michigan nel Dipartimento di Geologia (poi trasformatosi in Dipartimento di Geologia e Geografia) dove rimane fino al 1923, anno in cui gli viene proposto da David Prescott Barrows, rettore dell’università californiana di Berkeley, di dirigere il Dipartimento di Geografia; con lui si trasferisce John Leighly, promettente studente laureato a Michigan, che inizia a lavorare in climatologia e cartografia. Si unisce poi anche Richard Joel Russell, dottorando in geologia, che successivamente diventerà assistente in geografia. E’ qui che Sauer diventa famoso, creando la cosiddetta “Berkeley School” (Scuola di Berkeley) di rilievo nell’ambito della geografia culturale. [6] [4] [7] [8] [9]


 
The University of California Berkeley 1868

Geografo

Nel 1940 Carl Sauer presiede l'Associazione dei Geografi Americani, e tiene il discorso di apertura del rispettivo Congresso tenutosi a Baton Rouge in Louisiana tra il 27 e il 31 dicembre. Nel suo intervento, che poi verrà pubblicato dalla stessa Associazione nel contributo “Foreword to Historical Geography”, il geografo critica l'abbandono da parte della comunità accademica degli studi di geografia storica e degli strumenti descrittivi della geografia fisica.
Dopo il 1957, anno del pensionamento, Sauer approfitta dei diminuiti impegni accademici e didattici per intensificare la sua attività di ricerca. Così gli ultimi venti anni della sua vita sono contraddistinti da un’elevata produzione scientifica, coerentemente con la sua convinzione che diventare un geografo è un’impresa che richiede un duro lavoro di studio che non può dirsi mai concluso: “becoming a geographer is a job of life-long learning” (Sauer, 1941, p. 4). La sua instancabile dedizione alla ricerca è stimolata tra l’altro dalla mole di appunti presi in cinque decadi nelle numerose escursioni di studio effettuate nel continente americano. Tale attività dà i suoi più riconosciuti frutti nella nuova edizione ampliata di un’opera sull’origine e sulla diffusione dell’agricoltura, in cui l’autore fornisce un contributo significativo per l’innovazione negli studi fino ad allora condotti (Sauer, 1969) e soprattutto nell’ambizioso progetto di una serie di volumi di geografia storica del continente americano dal XV al XVII secolo. [10]
Sauer fu anche il fondatore della scuola di Berkeley specializzata nello studio del paesaggio, che contribuì con molte ricerche empiriche alla diffusione della geografia culturale.

Pensiero

Premi e riconoscimenti

Sauer ha ricevuto numerosi premi di spessore durante la sua carriera, oltre che a collezionare anche quattro dottorati onorari. Ha fondato ed è stato ex editore anche di Iberoamericana, che si occupa in particolar modo di pubblicazioni accademiche nelle zone latino-americane. [11]

Premi

Dottorati onorari

E' anche membro onorario di:

  • Royal Scottish Geographical Society
  • Royal Dutch Geographical Society
  • Finnish Geographical Society
  • Academie Nacional de Ciencias Antonio Alzate, Messico

Pubblicazioni

Sauer pubblica un totale di 21 libri e interviene con molti articoli sia in ambito accademico che giornalistico, fino a sfiorare la soglia di 100 pezzi scritti. [11]

  • Geography of the Upper Illinois Valley and History of Development, Illinois Geological Survey Bulletin, 1916, pp. 148.
  • Starved Rock State Park and its Environs, The Geographic Society of Chicago, pp. 148.
  • The Geography of the Ozark Highland of Missouri, The Geographic Society of Chicago, 1920, pp. 245.
  • The Morphology of Landscape, Univ. Calif. Publ. Geogr., 1925.
  • Geography of the Pennyroyal, vol. 25, Kentucky Geological Survey, 1927, pp. 303.
  • An Introduction to Geography, Edwards Brothers, 1929.
  • Basin and Range Forms in the Chiricahua Area, Univ. Calif. Publ. Geogr., 1930.
  • Pueblo Sites in Southeastern Ariziona, Univ. Calif. Publ. Geogr., 1930.
  • Prehistoric Settlements of Sonora, With Special Reference to Cerros de Trincheras, Univ. Calif. Publ. Geogr., 1931.
  • Azlatan: Prehistoric Mexican Frontier on the Pacific Coast, Ibero-Americana, 1932, pp. 92.
  • The Road to Cibola, Ibero-Americana, 1934, pp. 58.
  • The Distribuction of Aboriginal Tribes and Languages in Northwestern Mexico, Ibero-Americana, 1934, pp. 94.
  • Aboriginal Popolation of Northwestern Mexico, Ibero-Americana, 1935, pp. 33.
  • Man in Nature: America Before the Days of the White Man, Berkeley, Turtle Island Press, 1975 [1939], pp. 273.
  • Colima of New Spain in the 16th Century, Ibero-Americana, 1948, pp. 104.
  • Agricultural Origins and Dispersals. Bowman Memorial Lectures, New York, American Geographical Society, 1952, pp. 110.
  • John Leighly (a cura di), Land and Life: A Selection from the Writings of Carl Ortwin Sauer, Univ. Calif. Press., 1963, pp. 435.
  • The Early Spanish Main, Univ. Calif. Press, 1966, pp. 360.
  • Northern Mists, Univ. Calif. Press, 1966, pp. 306.
  • Sixteen Century North America: The Land and People as Seen by Europeans, Univ. Calif. Press, 1971, pp. 320.
  • Seventeenth Century North America, Berkeley, Turtle Island Press, 1980, pp. 295.
  • Selected Essays 1763-1975, Berkeley, Turtle Island Press, 1981, pp. 391.

Note

  1. ^ Leonardo Mercatanti,"Carl Ortwin Sauer e la geografia culturale contemporanea", in Id. (a cura di), Percorsi di geografia tra cultura, società e turismo, Bologna, Pàtron, 2011, pp.111-123.
  2. ^ Christopher R. Boyer, "Geographic Regionalism and Natural Diversity," in A Companion to Mexican History and Culture, ed. William H. Beezley. Oxford: Wiley-Blackwell 2011, p. 126.
  3. ^ (EN) John Leighly, Annals of the Association of American Geographers, vol. 66, 2ª ed., 1976.
  4. ^ a b (EN) Vita di Carl Sauer, su thoughtco.com.
  5. ^ (EN) William M. Denevan e Kent Mathewson, Carl Sauer on Culture and Landscapes.
  6. ^ (EN) James J. Parsons, Obituary: Carl Ortwin Sauer 1889-1975, in Taylor & Francis.
  7. ^ (EN) Biography of Carl Sauer, su britannica.com.
  8. ^ treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/carl-ortwin-sauer_%28Enciclopedia-Italiana%29/.
  9. ^ treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/carl-ortwin-sauer/.
  10. ^ Mercatanti, L. (2014). Carl Sauer e gli ultimi lavori sul continente americano. The Early Spanish Main. RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, 121(4), 275-288.
  11. ^ a b (EN) Biografia su Carl Sauer, su geography.berkeley.edu (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2005).

Altri progetti

Collegamenti esterni