Purezza e classificazione

La purezza non raggiunge mai i 24 carati e si aggira piuttosto sui 20-22K (all'incirca dall'83% al 92%).

Le pepite sono classificate in base alla loro "purezza": per esempio una "purezza 865" indica la presenza di 865 parti su mille di oro. Le impurità più comuni sono l'argento e il rame. Le pepite con un alto tenore d'argento sono note con il nome di elettro.[1]

Pepite notevoli

La più grande pepita d'oro mai trovata fu la Welcome Stranger, rinvenuta nel 1869 a Moliagul (Victoria, Australia) da John Deason e Richard Oates. Pesava, al lordo, più di 78,38 kg e restituì un netto di 71,04 kg.[2] La più grande pepita ancora integra, con un peso di 60,82 kg, è la pepita Canaã, scoperta in Brasile il 13 settembre 1983 da Julio de Deus Filho nel Garimpo da Malvina, nella Serra Pelada. Attualmente è conservata presso il Museo dei valori del Banco Central do Brasil, a Brasilia, che la acquistò il 20 dicembre 1984. La più grande pepita visibile al pubblico è, invece, la Hand of Faith. Trovata nel 1980 grazie a un metal detector da Kevin Hillier nei pressi di Wedderburn in Australia, pesa 27 kg ed è esposta nell'hotel The Nugget di Las Vegas.[3]

Note

  1. ^ Gold: Its Geological Occurrence and Geographical Distribution by J. Malcom McLaren.
  2. ^ Memoirs of the Geological Survey of Victoria, No. 12, by E.J. Dunn, pubblicato nel 1912.
  3. ^ Australia: trovata pepita d'oro da 2,7 kg (e non è la più grande) - Corriere.it

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