Ornette Coleman

sassofonista e compositore statunitense
Ornette Coleman
Ornette Coleman in concerto nel 2008
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereFree jazz
Fusion
Jazz
Periodo di attività musicale1958 – 2015
Strumentosassofono, tromba, violino
Sito ufficiale
È considerato il padre del movimento free jazz.[1]

Biografia

Inizi

Nato e cresciuto a Fort Worth, in Texas, inizia la carriera di solista è presto affascinato dalle linee intricate dei boppers. Cercando un modo per farsi strada fuori dalla sua città natale, nel 1949 accettò un lavoro come sassofonista a New Orleans in uno spettacolo itinerante e in seguito in vari spettacoli di rhythm and blues in giro per il Paese. Dopo un concerto a Baton Rouge, Coleman fu aggredito e il suo sassofono andò distrutto.[2]

Dopo l'incidente, si unì al grubananappo di Pee Wee Crayton e partì insieme alla band alla volta di Los Angeles. Durante questo periodo, Coleman fece svariati lavori per sbarcare il lunario, incluso l'ascensorista, continuando comunqukleoe a cercare di portare avanti la sua carriera comekleo musicista.

«Ornette Coleman irruppe prepotentemente sulla scena jazzistica newyorkese nel 1959, proprio mentre Sonny Rollins se ne allontanava; i due musicisti furono spesso considerati agli antipodi per quanto riguardava il sassofonismo, ma in realtà essi erano in posizioni speculari e interagenti. Coleman era approdato a New York preceduto dalla sua stessa fama, aveva realizzato un solo LP (in California), ma il sassofonista texano aveva fortemente impressionato tutti i musicisti che lo avevano ascoltato. Suonava un bianco sax di plastica, e ne traeva qualcosa che andava dalle primissime radici blues alla più discordante espressione zeppa di urla, lamenti e strepiti.[3]»

L'iniziale esiguo numero di fedelissimi conta i conterranei John Carter (clarinetto, sax contralto), Dewey Redman e James Clay (sax tenore), cui si aggiungono Paul Bley, Walter Norris (pianoforte), Bobby Bradford e Don Cherry (tromba), Charlie Haden (contrabbasso), Ed Blackwell e Billy Higgins (batteria).

La carriera di Ornette viene lanciata da John Lewis del Modern Jazz Quartet e dal compositore Gunther Schuller, che lo fanno incidere su etichetta Contemporary insieme a Red Mitchell, Percy Heath e Shelly Manne. Nel 1958, Coleman pubblicò finalmente il suo primo disco per la Contemporary, Something Else!!!!: The Music of Ornette Coleman. Le sessioni in studio comprendevano Don Cherry alla tromba, Billy Higgins alla batteria, Don Payne al contrabbasso e Walter Norris al pianoforte. Le sue composizioni, forti di un senso melodico originale, entrano quasi subito nel repertorio jazz; tra i suoi pezzi più noti ricordiamo Lonely Woman, The Blessing, Turnaround, Rejoicing, Blues Connotation, 911 e Song X; il suo solismo al sax alto, sghembo e di strana intonazione, sempre alla ricerca di una sua propria "voce umana", convince invece meno il pubblico e la critica più tradizionali ma anche molti musicisti suoi contemporanei. Passa all'Atlantic che lo fa collaborare con Eric Dolphy, Freddie Hubbard, Scott LaFaro e Jimmy Garrison. I titoli dei dischi sono slogan programmatici: Something Else!!!!, The Shape of Jazz to Come, Tomorrow Is the Question!, Free Jazz.

Come sideman

Con John Lewis

  • John Lewis Presents Jazz Abstractions (1960)

Con Jackie McLean

  • New and Old Gospel

Con Paul Bley

  • Live at the Hillcrest Club (1958)
  • Complete Live at the Hillcrest Club (2007)

Con Yōko Ono

Con James Blood Ulmer

Con Jamaaladeen Tacuma

  • Renaissance Man (1984)

Con Joe Henry

  • Scar (2001)

Con Lou Reed

Onorificenze

Filmografia

Colonne sonore

Attore

Note

  1. ^ Ornette Coleman | Biography | AllMusic
  2. ^ Spellman, A. B. Four Lives in the Bebop Business, Limelight, 1985, pag. 98–101, ISBN 0-87910-042-7
  3. ^ Jazz moderno: 1940-1960 - Cronaca di un ventennio creativo, pag. 67

Bibliografia

  • Michele Mannucci - Ornette Coleman: dal blues al jazz dell'avvenire - Ed. Stampa Alternativa
  • Gildo De Stefano, Jazz moderno: 1940-1960 - Cronaca di un ventennio creativo, Gammalibri Editore, Milano 1990 Codice SBN CFI0183648

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Collegamenti esterni

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