Utente:Leo Pasini/Sandbox
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Infobox Militare
Vought V-173 | |
---|---|
Descrizione | |
Tipo | cacciabombardiere |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Charles Horton Zimmerman |
Costruttore | Vought |
Data primo volo | 23 novembre 1942 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 8,13 m (26 ft 8 in) |
Apertura alare | 7,11 m (23 ft 4 in) |
Altezza | 3,94 m (12 ft 11 in) |
Superficie alare | 39,67 m² (427 ft²) |
Carico alare | -,- kg/m² (-,- lb/ft²) |
Peso a vuoto | - - kg (- - lb) |
Peso carico | 1 025 kg (2 258 lb) |
Peso max al decollo | - - kg (- - lb) (con serbatoi di carburante esterni, sganciabili) |
Passeggeri | - |
Capacità combustibile | - - l (- - U.S. gal); |
Propulsione | |
Motore | due Continental A-80, motore boxer a 4 cilindri raffreddati ad aria compressore a flusso assiale |
Potenza | 81 CV (80 hp, 60 kW) ciascuno |
Spinta | (39,7 kN, 8 920 lbf) - - kgf (-,- kN, - - lbf) con postbruciatore; |
Prestazioni | |
Velocità max | - 222 km/h (- 138 mph, - 120 kt), al livello del mare |
Velocità di crociera | - - km/h (- - mph, - - kt) |
Velocità di salita | -,- m/s (- - ft/min), iniziale |
Autonomia | (- - mi, - - nm) a - km/h (- mph, - kt) - h - min |
Raggio di azione | - - km (- - mi, - - nm) |
Tangenza | - - m (- - ft) |
Impieghi sperimentali e di ricerca | |
Sviluppo del progetto di caccia Vought XF5U | |
I dati sono tratti da "V-173 and XF5U-1 Flying Pancakes", tranne dove diversamente indicato. | |
voci di aerei militari presenti su Wikipedia |
Storia del progetto
Tecnica
Cellula
Motore
Sistemi e impianti
Armamento / Sistemi d'arma
Passeggeri
Impiego operativo
Il primo volo del nuovo MiG avvenne il 2 gennaio 1945, con l'esemplare N-1. Dopo poco più di 2 mesi l'aereo si distrusse per un incidente che costò la vita al pilota Deyev, di ritorno da un volo di ricognizione su Berlino.
Nel frattempo arrivò l'esemplare N-2, con un impennaggio verticale maggiorato per migliorare la stabilità. Non durò molto nemmeno questo, ma se non altro riuscì ad eseguire un atterraggio di fortuna.
Nonostante tali problemi, l'aereo dimostrò di essere all'altezza delle aspettative, con un velocità massima di 620 km/h a 0 metri e 670 km/h a 7 000 metri senza azionare il VRDK, e ben 820 con questo attivato. Il tempo di salita era di 3,9 minuti per i 5 000 metri, la quota di tangenza quasi 12 000 metri e l'autonomia massima di 1 380 km.
La produzione, iniziata il 7 gennaio 1945, riguardò 16 macchine complessive (distribuite solo dopo la fine della guerra), date in carico alla Marina, con i reparti aerei di stanza nel Baltico. L'aereo non era certamente insoddisfacente, con una velocità di poco inferiore a quella dei migliori jet dell'epoca, ma il tempo delle eliche per i caccia stava finendo e le tecnologie tedesche preda bellica orientarono la richiesta su veri turbojet. Il mezzo, semisconosciuto persino dai piloti sovietici, sarebbe dovuto comparire agli occhi degli Alleati durante la parata per la vittoria a Berlino, ma gli apparecchi rimasero a terra. La cancellazione causa maltempo di un'altra parata aerea nel 1946, per il 20º anniversario della Rivoluzione, impedì al mondo di conoscere il nuovo aereo sovietico, che era entrato in servizio da poco più di un anno.
Se la guerra si fosse prolungata, il MiG-13 (sempre che esso abbia mai posseduto davvero tale nome, cosa non totalmente chiara, visto che rimase poco più di un prototipo e non ebbe nemmeno un nome in codice NATO) sarebbe stato un velivolo sicuramente interessante ed immesso in produzione in grandi quantità. Era migliore del rivale Su-5, un poco più lento e meno armato (ma forse "fermato" con troppa disinvoltura, visto che la motivazione, una velocità massima inferiore a quella del concorrente, era supportata da una differenza di non oltre 18 km/h).
Per il maggio 1948 la macchina - I-250 o MiG-13 che fosse - venne tolta dalla linea e rottamata senza clamori. Benché fosse inferiore ai nuovi caccia a reazione "convenzionali", essa era più veloce dello Yakovlev Yak-15 e rappresentò un utile esercizio per tecnici e piloti nel prendere padronanza delle tecnologie necessarie per raggiungere "alti numeri di Mach".
Incidenti
--- Dati tratti da Aviation Safety Network
- (EN) Aircraft accident Canadair CL-44D4-6 LV-JTN Yerevan, su Aviation Safety Network. URL consultato il 6 dicembre 2018.
Versioni
- A-123 o Abc:
Utilizzatori
Dati tratti da "...".
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Voci Correlate
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Wikilinks
- [1] Zavod Imeni Goltsman
Internet links
No*(EN) UK Civil Aviation Authority, http://www.caa.co.uk/docs/HistoricalMaterial/G-ABPI.pdf . URL consultato l'8 settembre 2015.
No*(EN) Characteristics for grade D1 (Д1), su Database of Steel and Alloy (Marochnik). URL consultato il 6 dicembre 2014.
No*(EN) GOE 387 AIRFOIL (goe387-il), su Airfoil Tools. URL consultato il 7 dicembre 2014.
- Sistema di designazione nel Regno Unito, dal 1920
- Soviet/Russian Designation Prefixes and Suffixes [2]
- Denominazione reparti da ricognizione della U.S. Navy
Infobox 2
Boeing 80 | |
---|---|
Descrizione | |
Tipo | aereo di linea |
Equipaggio | 3 persone |
Costruttore | Boeing |
Data primo volo | 27 luglio 1928 |
Utilizzatore principale Utente | Boeing Airplane Company |
Esemplari | 16 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 16,74 m (54 ft 11 in) |
Apertura alare | 24,38 m (80 ft 0 in) |
Freccia alare | -° |
Altezza | 4,47 m (14 ft 8 in) |
Superficie alare | 113,34 m² (1 220 ft²) |
Carico alare | -,- kg/m² (-.- lb/ft²) |
Peso a vuoto | 4 191 kg (9 231 lb) |
Peso carico | 6 935 kg (15 276 lb) |
Peso max al decollo | - - kg (- - lb) |
Passeggeri | 12 |
Capacità combustibile | - - L (- - gal) |
Propulsione | |
Motore | tre Pratt & Whitney Wasp, radiali a 9 cilindri raffreddati ad aria |
Potenza | - - CV (3 550 hp, - 410 kW) ciascuno |
Spinta | (16,0 kN, 3 600 lbf) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 206 km/h (128 mph, 111 kt) a - - m di quota (- - ft) |
Velocità di crociera | 185 km/h (115 mph, 100 kt) a - - m di quota (- - ft) |
Velocità di salita | 3,6 m/s (- 700 ft/min) |
Corsa di decollo | - m (- - ft) |
Autonomia | fino a - 877 km (- 545 mi, - 474 nm) |
Quota di servizio | - - m (- - ft) |
Tangenza | 4 267 m (14 000 ft) |
Note | Misure, prestazioni e motori sono relativi alla variante "Model 80" |
Dati tratti da "Boeing aircraft since 1916", tranne dove diversamente indicato. | |
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Note
Annotazioni
Fonti
Bibliografia
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- (EN) Yefim Gordon e Dmitriy Khazanov, Yakovlev's Piston-Engined Fighters, Hinckley - UK, Midland Publishing, 2002, ISBN 1-85780-140-7.
- (EN) Yefim Gordon, Dmitriy Komissarov e Sergey Komissarov, OKB Yakovlev - A History of the Design Bureau and its Aircraft, Hinckley - UK, Midland Publishing, 2005, ISBN 1-85780-203-9.
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- (EN) Bill Gunston e Yefim Gordon, Yakovlev Aircraft since 1924, Londra, Putnam, 1997, ISBN 0-85177-872-0.
- (EN) Herbert Leonard, Encyclopaedia of Soviet Fighters 1939-1951, Parigi, Histoire & Collections, 2005, ISBN 2-91523-9-60-6.
- (RU) V. B Shavrov, История конструкций самолетов в СССР 1938-1950 (Istoriâ konstrukcij samoletov v SSSR 1938-1950), Mosca, Машиностроение (Mashinostroyeniye), 1994, ISBN 5-217-00477-0.
Pubblicazioni
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Archivio
Ricorrente
No* Enzo Angelucci e Paolo Matricardi, Fairey Firefly, in Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo, vol. 3, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979, pp. 86-7, ISBN non esistente.
No* Giorgio Apostolo, Fiat AS.1, in Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1981, p. 87, ISBN non esistente.
No* Yakovlev Yak-7, in L'Aviazione - Grande enciclopedia illustrata, vol. 12, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1988, p. 240, ISBN non esistente.
No* Chris Chant, Consolidated TBY Sea Wolf, in Aerei della II Guerra Mondiale, Roma, L'Airone, 2008, p. 93, ISBN 978-88-7944-910-6.
No* Michael Sharpe, North American FJ-1 Fury, in Aerei da attacco e intercettori, Roma, L'Airone, 2008, p. 218, ISBN 978-88-7944-923-6.
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No* (EN) Chris Dunning, Regia Aeronautica. The Italian Air Force 1923-1945 – An Operational History, Hersham, UK, Ian Allan Publishing, 2009, ISBN 978-1-906537-02-9.
Periodici
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No*(EN) Everett Cassagneres, The Consolidated PBY Catalina, in Aircraft Profile, Number 183, Leatherhead, UK, Profile Publications Ltd., 1967, ISBN non esistente.
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No* Nico Sgarlato, "Reggiane" 2001 Ariete I, in I Grandi Aerei Storici, n° 51, Parma, Delta Editrice, aprile 2011.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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