Hazor
Il Tel Hazor (ebraico: תל חצור) è un tell situato sopra all'antico sito di Hazor, dove i reperti archeologici sono i più grandi e preziosi della moderna Israele. Hazor fu un'antica città situata nella Galilea settentrionale, a nord del Mar di Galilea, tra Ramah e Kadesh, sull'altopiano che sovrasta il lago Merom. In tempi moderni il sito è stato oggetto di molti scavi, a partire dal 1955 con quelli guidati da James de Rothschild, che pubblicò i risultati in un'opera composta da 5 volumi editi dalla Israel Exploration Society. Nel 2005 i resti di Hazor sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
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Tell di Megiddo, Hazor e Be'er Sheva | |
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Tipo | Culturali |
Criterio | (ii) (iii) (iv) (vi) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2005 |
Scheda UNESCO | (EN) Biblical Tells – Megiddo, Hazor, Beer Sheba (FR) Scheda |
La Hazor Canaanea
Durante il Secondo periodo intermedio dell'Egitto e all'inizio del Nuovo Regno (ovvero tra il XVIII ed il XIII secolo a.C.), Canaan era uno stato vassallo dell'Egitto, ed i documenti del XIV secolo dell'archivio egiziano di El Amarna descrivono il re di Hazor (chiamato Hasura), Abdi-Tirshi, come fedele al faraone. In questi documenti Hazor viene descritta come importante città di Canaan. Viene anche menzionata in alcuni testi del XVII secolo a.C. trovati a Mari, sul fiume Eufrate.
Secondo il Libro di Giosuè Hazor fu sede di Iabin, un potente re canaaneo che guidò la sua Confederazione contro Giosuè, ma venne sconfitto da quest'ultimo che bruciò completamente Hazor.[1] Secondo il Libro dei Giudici Hazor fu la sede di Iabin, il re cananeo il cui comandante, Sisara, guidò l'esercito canaaneo contro Barak, venendo sconfitto.[2] Secondo l'ecdotica la versione prosaica del personaggio di Barak, a differenza di quella poetica della Canzone di Deborah, è una fusione di due eventi separati, uno riguardante Barak e Sisara come descritto nella parte poetica, l'altro relativo alla confederazoine di Iabin ed alla sua sconfitta.[3] Inoltre, sempre per l'ecdotica, il Libro di Giosuè ed il Libro dei Giudici sarebbero contemporanei, riferendosi agli stessi eventi, piuttosto che descrivere eventi differenti,[3][4] e quindi si riferirebberro allo stesso re Iabin (ne esistette più di uno), potente re di Hazor, la cui confederazione canaanea venne sconfitta da un esercito israelita.[5]
Alcuni archeologi credono che gli israeliti emersero come cultura dalla società canaanea, e quindi che la stessa conquista israelita di Canaan non è solo un dettaglio biblico;[6] molti testi biblici credono che il Libro di Giosuè racchiuda numerose battaglie indipendenti tra vari gruppi, per un periodo di molti secoli, ed attribuite artificiosamente a un singolo leader, Giosuè.[3] Nondimeno, un giacimento archeologico databile attorno al 1200 a.C. mostra segni di un incendio catastrofico, e tavole con scrittura cuneiforme ritrovate sul posto parlano di monarchi di nome Ibni, che potrebbe essere l'origine etimologica di Iabin.[6] La città mostra anche segni di essere stata una magnificente realtà prima della sua distruzione, con grandi templi e maestosi palazzi,[6] suddivisi in un'acropoli superiore e in una città al livello inferiore; Hazor sarebbe stata, con ogni probabilità, il principale centro canaaneo.
Le tavole cuneiformi citano Ibni riferendolo alla media età del bronzo (2000-1550 a.C.), data molto anteriore alla distruzione di Hazor e a quelle avvenute nel tardo periodo del bronzo di Aphek (Antipatris), Lachish e Megiddo; questo dimostrerebbe che tali città non possono essere state distrutte da un singolo esercito guidato da una sola persona in una sola campagna bellica (come il Libro di Giosuè farebbe credere).[6] Gli archeologi sospettano che la vera causa della distruzione di Hazor possa essere semplicemente una guerra civile, attacchi portati dai Popoli del Mare e/o come risultato del collasso generale della civilizzazione che coinvolse l'intero Mediterraneo orientale nella tarda età del bronzo.[6]
La Hazor israelita
I reperti archeologici suggeriscono l'idea che, dopo la sua distruzione, la città di Hazor venne ricostruita sotto forma di piccolo villaggio. Secondo i Libri dei Re la città, insieme a Megiddo e Gezer, venne in seguito fortificata ed espansa da re Salomone.[7] Come quelli di Megiddo e Gezer, anche i resti di Hazor mostrano che all'inizio dell'età del ferro in città venne costruita una porta con sei camere, nello stile tipico degli edifici amministrativi; gli archeologi sono convinti che questa costruzione sia stata aggiunta dalla stessa persona che creò quelle di Megiddo e Gezer.[6] Riferendosi ai Libri dei Re gli archeologi conclusero che questi reperti dimostrassero la veridicità di quanto raccontata nella Bibbia, ovvero che fossero state costruite per ordine di Salomone.
A questo periodo è attribuito anche l'edificio tripartito a pilastri, con probabili funzioni di controllo delle importazioni e delle vie commerciali[8].
Nel 1996 l'archeologo Israel Finkelstein propose che questi reperti archeologici andassero invece datati al IX secolo a.C., ovvero durante il regno di Omri, sovrano di Israele (Samaria). Secondo Finkelstein, questa nuova datazione proverebbe che ai tempi di Salomone non esisteva nessuno stato centralizzato, come descritto nella Bibbia, che sarebbe un'invenzione tarda da attribuire al re Giosia.[6]
Le posizioni di Finkelstein hanno causato un durissimo dibattito nella comunità archeologica: mentre alcuni archeologi e studiosi (come Ze'ev Herzog e Thomas L. Thompson) hanno supportato la nuova "cronologia bassa", altri (tra cui William G. Dever, Amihai Mazar, Kenneth Kitchen e Baruch Halpern) hanno ferocemente criticato tale proposta, ritenendola priva di fondamento scientifico.[9][10]
In risposta alle tesi di Finkelstein, l'archeologo Amihai Mazar ha proposto una "cronologia tradizionale modificata", che permetterebbe di risolvere i problemi della cronologia classica, pur continuando a datare le rovine di Hazor al X secolo a.C., come previsto dalla cronologia tradizionale. Ad oggi, la maggioranza degli archeologi e degli studiosi supporta la teoria di Mazar, continuando quindi a datare le rovine ai tempi di Salomone.[11]
Museo
I reperti degli scavi sono esposti in un museo a Ayelet HaShahar. Nel 2008 alcuni artefatti vennero danneggiati da un terremoto.[12][13]
Note
- ^ Libro di Giosuè Giosuè 11:1-5 Giosuè 11:10-13
- ^ Libro dei Giudici 4
- ^ a b c Commenti di Peake alla Bibbia
- ^ Jewish Encyclopedia, Libro di Giosuè, Libro dei Giudici
- ^ Jewish Encyclopedia, Iabin
- ^ a b c d e f g Israel Finkelstein, The Bible Unearthed
- ^ Primo Libro dei Re 1 Re 9:15
- ^ Jeffrey A. Blakely, "Reconciling Two Maps:Archaeological Evidence for the Kingdoms of David and Solomon", in Bulletin of the American Schools of Oriental Research, 327, 2002.
- ^ (EN) Divided Kingdom, United Critics, su Biblical Archaeology Society, 2 luglio 2014. URL consultato il 29 aprile 2021.
- ^ William G. Dever, What Did the Biblical Writers Know and When Did They Know It? What Archaeology Can Tell Us About the Reality of Ancient Israel, Eerdmans Pub Co, 2002.
- ^ Lester L. Grabbe, Ancient Israel: What Do We Know and How Do We Know It?, T&T Clark, 2007, p. 84.
- ^ Articolo su haaretz.com[collegamento interrotto]
- ^ Versione in israeliano, con foto dei reperti danneggiati dal terremoto, su haaretz.co.il. URL consultato il 20 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2010).
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Bibliografia
- The James A. de Rothschild Expedition at Hazor. An Account of the Second Season of Excavation, 1956. Y.Yadin et al.
- The James A. de Rothschild Expedition at Hazor. An Account of the Third and Fourth Seasons of Excavation, 1957-1958. A. Ben-Tor
- The James A. de Rothschild Expedition at Hazor. An Account of the Fifth Season of Excavations, 1968. A. Ben-Tor e R. Bonfil
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hazor
Collegamenti esterni
- Le fotografie di Yadin e suoi appunti sugli scavi, su yadinproductions.com. URL consultato il 20 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2008).
- UNESCO World Heritage site for Hazor, su whc.unesco.org.
- Foto e filmati di Hazor, su ebibletools.com. URL consultato il 20 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).