John Emes (Derby, 30 dicembre 1762Londra, 20 marzo 1810) è stato un orafo inglese, oltre che argentiere.

Biografia

Emes nacque da William Emes, un giardiniere paesaggista di Mackworth vicino a Derby.[1]

È noto soprattutto per la sua incisione dell'immagine di James Jefferys de La distruzione delle batterie spagnole prima di Gibilterra. L'incisione è datata 1786 e poiché è stata pubblicata nell'ottobre 1789 da Emes ed Elizabeth Woollett, vedova di William Woollett, è possibile che sia stata iniziata da Woollett.

Emes era anche un pittore di acquerelli ed eseguì disegni colorati di vedute nel Lake District e altrove, alcuni dei quali espose alla Royal Academy nel 1790 e nel 1791.

Dopo la sua morte sua moglie Rebecca Emes gestì un'attività di argenterie ottenendo un buon successo.[1]

[2]

[3]

[4]

[5]

[6]

[7]

[8]

[9]

[10]

[11]

[2]

[8]

[12]

[2]

[9]

[6]

[13]

Teatro

  • Marino Faliero di George Gordon Byron;
  • Susanna dagli occhi neri (Black eyed Susan) di Douglas Jerrold;
  • Romeo e Giulietta (Romeo and Juliet) di William Shakespeare;
  • Amleto (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark) di William Shakespeare;
  • Enrico V (The Life of King Henry the Fifth) di William Shakespeare.

Note

  1. ^ a b (EN) Emes, John (1762–1808), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004.
  2. ^ a b c Elliston, Robert William, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 338-339.
  3. ^ (FR) Maxine Elliott, in The National Cyclopaedia of American Biography, XIV, James T. White & Company, 1910, pp. 87–88.
  4. ^ (EN) Adam Lusher, Did Churchill really fall for Cara Delevingne's great aunt in the villa of Edward VII's former mistress?, in The Independent, Londra, 2018.
  5. ^ (EN) Mary S. Lovell, The Riviera Set, Little, Brown Book Group, 2016.
  6. ^ a b Elia, Simone, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 giugno 2021.
  7. ^ Ernst Eklund, su mymovies.it. URL consultato il 30 maggio 2021.
  8. ^ a b Joe123/Sandbox, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 30 maggio 2021.
  9. ^ a b Eisenhoit, Anton, su sapere.it. URL consultato il 30 maggio 2021.
  10. ^ (EN) Jean Duvet, su britannica.com. URL consultato il 14 maggio 2021.
  11. ^ (EN) Netty Hoeflake, Van Dijck, in A Tally of Types, Amsterdam, CUP Archive, 1973, pp. 113-116.
  12. ^ (EN) [Знаменитые россияне 18-19 веков. Биография и портреты (Famous Russians of the 18th and 19th Centuries. Biographies and Portraits) — Saint Petersburg, Лениздат, (1996), pg.764. Primo Cuttica]. URL consultato il 24 marzo 2021.
  13. ^ (FR) Étienne Charles, Choses du jour : Un nouveau salon, in La Liberté, Parigi, 1899, p. 1.

Bibliografia

  • Enea Balmas, Josias di 'M. Philone' e il teatro riformato italiano del Cinquecento, in Saggi e studi sul Rinascimento francese, Padova, 1982, pp. 105 s..
  • S. Muzzi, La bottega di Lelio Dalla Volpe, Conversazioni letterarie, in Almanacco statistico bolognese per l'anno 1839 dedicato alle donne gentili, Bologna, 1839, pp. 211-219.
  • (EN) Martin Banham, The Cambridge Guide to Theatre, Cambridge, Cambridge University Press., 1998.
  • (EN) Oscar G. Brockett e J. Hildy Franklin, History of the Theatre, Boston, Allyn and Bacon, 2003.
  • John Russel Brown, Storia del teatro (The Oxford Illustrated History of the Theatre), Il Mulino, 1999.
  • (EN) Charles Dickens, "Dot"; or, The cricket on the hearth. A fairy tale of home, Filadelfia, T.B. Peterson & Bros, 1870.
  • (EN) David Grimsted, Melodrama Unveiled: American Theatre and Culture, 1800–50, Chicago, U of Chicago, 1968.
  • Claudio Meldolesi e Ferdinando Taviani, Teatro e spettacolo nel primo Ottocento, Roma-Bari, Laterza, 1991.
  • Glynne Wickham, Storia del teatro, Bologna, Il Mulino, 1988.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni