Orneore Metelli
Orneore Metelli (Terni, 2 giugno 1872 – Terni, 26 novembre 1938) è stato un pittore italiano.

Biografia
Orneore Metelli nacque a Terni da una famiglia borghese. Per la gran parte della vita svolse, come il padre, l'attività di calzolaio e in questo ruolo ottenne vari riconoscimenti sia in ambito locale che nazionale. La calzoleria Metelli era in quegli anni un punto di riferimento per la produzione artigianale di calzature di ottima fattura e la clientela era costituita da nobili, alto-borghesi, ufficiali e prelati che vedevano in Orneore un sicuro interlocutore per scarpe create con ineccepibile maestria.
A questa attività Metelli affiancava un impegno nella musica entrando, come primo bombardino, nella fanfara cittadina e, come primo trombone, nell'orchestra del teatro Verdi. A causa dei disturbi cardiaci sopravvenuti con l'età, gli fu proibito di bere vino e di affaticarsi suonando la tromba. Questa rinuncia gli costò moltissimo, ma decise di indirizzare la sua creatività verso la pittura, che già aveva cominciato ad esercitare come passatempo nei momenti liberi dal 1922. Ovviamente considerava le sue creazioni come opere non degne di nota e le teneva più o meno nascoste.
Nel 1936 conobbe il giovane scultore ternano Aurelio De Felice che rimase folgorato dall'inventiva che il calzolaio metteva nelle sue creazioni e gli promise di "renderlo celebre". Negli anni seguenti l'amicizia e la stima tra i due si consolidò e ad ogni incontro Metelli regalava al concittadino dei suoi quadri ricordandogli scherzosamente la sua promessa. Metelli morì a Terni il 26 novembre 1938.
Dopo la morte
Per tutta la vita non ebbe nessun rapporto con critici, galleristi o esperti d'arte ma il suo concittadino De Felice, tenendo fede alla promessa fatta nel 1936, cominciò a mostrare le opere del Metelli in giro per valutare la reazione del pubblico.
La prima prova ufficiosa avvenne nel 1942, durante la mostra retrospettiva organizzata da Ugo Castellani e Aurelio De Felice a Terni, presso il palazzo Carrara. La successiva, nel 1945, alla Galleria del Secolo in Via Veneto a Roma, fu un grande successo, anche se limitato. Una mostra dell'anno seguente, sempre a Roma, pur non essendo molto apprezzata dal pubblico, attirò un'insperata attenzione della stampa grazie a un concorso per la migliore recensione, vinto dal poeta Libero de Libero.
Il concorso portò una valanga di articoli e il nome di Metelli varcò per la prima volta i confini nazionali. Nel 1947 la Kunsthalle di Berna, seguita da altre città elvetiche, chiese di poter avere le opere di Metelli per realizzare una mostra postuma.
Le mostre svizzere furono un successo di pubblico e di critica e la stampa italiana specializzata lanciò il suo nome tra i grandi dell'arte.
Il giornalista Zavattini, scrisse su "Il Minuto" (giornale di Roma) del 16 giugno 1946:
Il suo stile si rifà a una visione del mondo in cui la realtà sembra una scena teatrale; lo stesso Metelli scrisse:
Lo studioso di storia locale Pompeo De Angelis, autore di una minibiografia edita nel 1997, lo definisce "progressista ma triste", "pittore pieno di idee".
Riconoscimenti
A lui è intitolato l'Istituto Statale d'Arte di Terni e la pinacoteca comunale della città (che raccoglie opere che vanno dal XIV secolo a oggi).
Gli è stato dedicato un asteroide, 7260 Metelli[1].
Note
Bibliografia
- Pompeo De Angelis, "Il genio di Orneore Metelli", Terni 1997, prefazione di Gian Franco Ciaurro
- Paolo Cicchini e Maurella Eleonori, O. Metelli : il racconto della città che c'era - Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, 2014 ,Terni : Arti Grafiche Celori - Catalogo della mostra tenuta a Terni, Palazzo Montani Leoni, dal 28 settembre 2014 al 11 gennaio 2015 271 p. : ill. ; 28 cm
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Pagina del Liceo Artistico "Orneore Metelli"di Terni, su liceoartisticoterni.it. URL consultato l'8 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2014).
- Il pittore-calzolaio - sezione del Museo d'arte moderna e contemporanea Aurelio De Felice.
- Museo di arte moderna e contemporanea di Terni, su caos.museum.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20485701 · ISNI (EN) 0000 0000 6628 7834 · BAV 495/97312 · ULAN (EN) 500059922 · LCCN (EN) n88051032 · GND (DE) 119212234 · BNF (FR) cb14418370j (data) |
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