Utente:Interminatispazi/Sandbox3
Cronologia storica essenziale
XV - XIX secolo
- 1418 - In questo anno si annovera il tentativo di Norcia per ottenere da papa Martino V i possedimenti di Arquata e di Cerreto. [1]
- 1426 - Astorgio Agnesi, vescovo, governatore pontificio della Marca anconitana e del Ducato di Spoleto dal 1426 al 1427, concluse la pace territoriale tra Arquata e Norcia presso Fonte del Vescovo, località della Piana di Cavaliera. [1]
- 1429 - Il 19 luglio, papa Martino V cede Arquata in vicariato a Norcia ricevendo in pagamento 7000 fiorini. Il 20 novembre, dello stesso anno, gli arquatani giurano obbedienza e fedeltà a Norcia. A partire da questo momento fino al 1816, Arquata resterà sotto la soggezione della giurisdizione norcina, tranne che per alcuni periodi. [2]
- 1432 - Il 12 febbraio, Benedetto de Sabellis di Norcia, allora podestà di Arquata, emette la sentenza di condanna capitale per Petruccio di Cascia, uomo di malaffare e vagabondo, che aveva commesso azioni delittuose tra il 1410 ed il 1432, e dimorava tra Faete e Trisungo. [2]
- 1433 - Il 25 dicembre, Francesco Sforza stipula patti con la città di Ascoli e tra gli accordi vi è anche la previsione del recupero del dominio su Arquata. [2]
- 1435 - Il giorno 11 gennaio, Eugenio IV rilascia una quietanza al comune di Norcia per la somma di 6.850 fiorini che ha dato a Francesco Sforza come censo e sussidio di Arquata e Norcia. [2]
- 1437 - Cola di Biagio di Norcia risulta essere il podestà di Arquata. [2]
- 1438 - Francesco Sforza, il 5 luglio, firma presso il paese di Capodacqua un capitolato con la città di Norcia. Con questo atto Arquata passa in garanzia al conte che diviene il nuovo beneficiario delle tasse pagate da Norcia per il possesso di Arquata. Il 19 luglio dello stesso anno, arrivano ad Arquata i castellani mandati da Norcia e l'8 ottobre eleggono un nuovo podestà. [2]
- 1439 - Nel mese di maggio, Stasio Barattani di Norcia è podestà di Arquata. [2]
- 1441 - Norcia corrisponde le taglie di Arquata a Nicolò Piccinino. Il 31 ottobre risulta che Benedetto Buoconti è podestà di Arquata e Miliano Nursini vicario. [2]
- 1447 - Arquata ritorna sotto il dominio norcino quando finisce l'occupazione degli Sforza sulla Marca anconitana. [3]
- 1450 - Flavio Biondo scrive: «Arquata nobil terra è tenuta hoggi da quelli di Norcia per concessione del pontefice (...)». [3]
- 1454 - Il 29 ottobre, papa Niccolò V stabilisce che Norcia debba versare «taglie e sussidi dovuti per se stessa e per Arquata» non più al tesoriere del Ducato, ma direttamente alla Curia romana. [3]
- 1466 - Nel gennaio di questo anno, i norcini respingono la città di Ascoli che, con il supporto di Accumoli ed Amatrice, conquista Arquata ma non la rocca. Nel mese di Febbraio, l'arcivescovo di Milano, Sefano Nardini ottiene un trattato di pace tra Ascoli e Norcia. Il 3 maggio il pontefice Paolo II ratifica la tregua e, il 22 novembre, ordina a Norcia di consegnare Arquata e la rocca. Vista l'inadempienza dei norcini li scomunica ed acconsente che siano catturati come ribelli contro la Chiesa. [3]
- 1467 - All'inizio del mese di gennaio, Norcia non ha ancora obbedito alle richieste papali, così Paolo II invia contro Arquata Braccio Baglioni con a seguito uomini armati. Il 31 gennaio Norcia si arrende al pontefice e restituisce la fortezza ed Arquata nelle mani di Chierichino Chiericato, capitano di Paolo II. [3] Il 7 luglio il papa esenta Arquata dal pagamento di ogni taglia per conservarne il dominio. Il 20 agosto Ascoli, Amatrice ed Accumoli si riappacificano con Arquata alla presenza del commissario pontificio Niccolò Bonaparte. [4]
- 1469 - Norcia emette un mandato di pagamento a favore dei maestri lombardi Francia e Beltramo per aver eseguito lavori presso la Rocca. [4]
- 1471 - Il giorno 8 del mese di ottobre, gli ascolani chiedono al papa Sisto IV la restituzione di Arquata, mentre sul finire dello stesso si vocifera che la Rocca ed Arquata torneranno sotto la giurisdizione norcina. [4]
- 1472 - 1474 - Il 13 gennaio 1472 Norcia pone in essere manovre per il recupero dell'influenza su Arquata. Al contempo Sisto IV rassicura Ascoli che non consentirà alla città umbra alcuna concessione su Arquata. Il 6 marzo del 1474, lo stesso papa conferma la sua intenzione di non rinunciare ad Arquata. [4]
- 1477 - Una delegazione norcina si reca a Roma per riavere il dominio su Arquata e lo ottiene. Il 7 ottobre, Battista Quarantotto di Norcia è eletto con la carica di prefetto della Rocca. [4]
- 1479 - Un contingente di di 400 fanti ascolani libera Arquata dall'occupazione norcina. [5]
- 1486 - Le pretese di Norcia su Arquata sono respinte da papa Innocenzo III. [5]
- 1514 - La Camera Apostolica autorizzò Arquata alla riscossione del diritto pedaggio sul suo territorio.[5]
- 1527 – Arquata rientrò nei possedimenti di Norcia per un canone annuale corrisposto dagli umbri pari 280 fiorini.[6]
- 1554 – In questo anno vi fu il tramonto delle autonomi locali, poiché le cariche dei pretori e dei castellani divennero di nomina papale.[6]
- 1616 - Il presidio arquatano opera sotto l'influenza di Norcia ed i servizi postali dipendono dalla città umbra.[5]
- 1799-1809 - La Rocca torna sotto il governo dello Stato Pontificio. A seguito dell'invasione napoleonica diventa la terza fortezza del Dipartimento del Trasimeno dell'Impero Francese.[7]
- 1816 - Il territorio arquatano fa parte della Delegazione apostolica di Ascoli dopo la restaurazione del Governo Pontificio.[8]
- 1860 - Arquata entra a far parte del Regno d'Italia[9] e divenne sede del II Mandamento di Ascoli.[10].
Note
- ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreAA. VV., Conoscere l'Archivio di Norcia, Norcia e Arquata del Tronto, Vol. II, pag. 10.
- ^ a b c d e f g h AA. VV., Conoscere l'Archivio di Norcia, Norcia e Arquata del Tronto, Vol. II, op. cit., pag. 11.
- ^ a b c d e AA. VV., Conoscere l'Archivio di Norcia, Norcia e Arquata del Tronto, Vol. II, op. cit., pag. 12.
- ^ a b c d e AA. VV., Conoscere l'Archivio di Norcia, Norcia e Arquata del Tronto, Vol. II, op. cit., pag. 13.
- ^ a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreGalièVecchionip40
- ^ a b N. Galiè G. Vecchioni, op. cit., p. 55.
- ^ N. galiè G. Vecchioni, op. cit., p. 61.
- ^ Il motu proprio “Quando per ammirabile disposizione” di Pio VII
- ^ Regio decreto n. 4495 del 22 dicembre 1860 in Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1866 ed altre anteriori, anno XLV, parte prima, Enrico Dalmazzo Editore, Firenze 1866, p. 89.
- ^ Mandamento di Arquata nella suddivisione del Circondario di Ascoli Piceno in Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1866 ed altre anteriori, anno XLV, parte prima, Enrico Dalmazzo Editore, Firenze 1866, p. 91.