Nella notazione musicale, l'espressione tacet (latino: «tace») indica che uno strumento o una voce non deve suonare. Nella polifonia vocale e nelle partiture orchestrali, solitamente, viene applicato ad un lungo di tempo, tipicamente un intero movimento. Nella musica più moderna, come ad esempio nel jazz, tacet tende a marcare pause molto più brevi.

Come appare un tacet su uno spartito

Nelle prime sinfonie era comune lasciare fuori gli ottoni o le percussioni in certi movimenti, soprattutto in quelli lenti (come il secondo movimento), e il tacet era l'istruzione data a chi suonava tali strumenti nelle partiture per indicargli di aspettare la fine del movimento.

È anche comunemente usato nella musica di accompagnamento per indicare quando uno strumento non è presente per una certa porzione dell'esecuzione, ad esempio "Tacet 1ª volta".

Un uso esclusivo di questo termine si ha nella composizione del 1952 4'33" di John Cage, in cui viene indicato un tacet per tutti e tre i movimenti e per tutti gli strumenti. Il pezzo dura un totale di 4 minuti e 33 secondi (come indicato dal titolo) senza che venga suonata alcuna nota; Cage scrisse tale brano in quanto sostenitore dell'idea che il silenzio assoluto sia impossibile e sostenendo che si trattasse di un brano non silenzioso ma composto dai rumori ambientali presenti durante il silenzio degli strumenti.

Bibliografia

  • tacet, dizionario Merriam-Webster

Altri progetti

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica