RoboCop 3

film del 1993 diretto da Fred Dekker

RoboCop 3 è un film del 1993 diretto da Fred Dekker, sequel di RoboCop 2 (1990) di Irvin Kershner e terzo e ultimo capitolo della saga avviata da Paul Verhoeven con RoboCop (1987).

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RoboCop (Robert John Burke) in una scena del fim
Titolo originaleRoboCop 3
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1993
Durata104 min
Rapporto1,85:1
Genereazione, fantascienza, thriller
RegiaFred Dekker
SoggettoFrank Miller (basato sui personaggi creati da Edward Neumeier e Michael Miner)
SceneggiaturaFrank Miller e Fred Dekker
ProduttorePatrick Crowley
FotografiaGary B. Kibbe
MontaggioBert Lovitt
Effetti specialiRob Bottin, Jeff Jarvis
MusicheBasil Poledouris
ScenografiaHilda Stark
CostumiHa Nguyen
TruccoKathryn Bihr
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Trama

Detroit, Michigan. Dopo molti problemi finanziari, la OCP va in bancarotta e viene rilevata dalla Kanemitsu Superprodotti, una multinazionale giapponese; assieme alla OCP, la Kanemitsu acquista tutti i suoi beni, compresa la città di Detroit, le forze di polizia e Robocop. La società giapponese decide di investire sulla costruzione di "Delta City", una nuova metropoli ultratecnologica da costruire sulla vecchia Detroit, ormai fatiscente; per questo motivo, la Kanemitsu assolda un gruppo di mercenari, comandati dallo spietato comandante Paul McTaggett, con il compito di sfollare la città. I mercenari cacciano con la violenza la gente dalle proprie case per poter incominciare a demolire la città, lasciando spazio per i cantieri di Delta City.

Per questo motivo, a Detroit si formano numerose bande armate di cittadini ribelli, che attaccano i mercenari e i poliziotti. Una sera Robocop trascura gli ordini ricevuti per rispondere alla richiesta di aiuto dell'amica e collega Anne Lewis, rimasta isolata nel quartiere degli Splatterpunks, i teppisti più temuti di Detroit. Il fatto suscita le ire del nuovo capo della divisione sicurezza della OCP, il quale ordina alla dottoressa Mary Lazarus, responsabile della manutenzione di Robocop, l'immediata cancellazione delle sue memorie umane mediante l'installazione di un chip neuronale, ma la donna si rifiuta di eseguire quest'ordine.

Frattanto, dal Giappone, giunge il misterioso Otomo, un inviato speciale del signor Kanemitsu, con il compito di localizzare la base segreta dei ribelli di Detroit e annientarli definitivamente.

RoboCop e Lewis raggiungono una cattedrale, dove scoprono un gruppo di sfollati appena scampati alle violenze dei mercenari, ma sul posto arrivano McTagget e i suoi, che, credendoli banali teppisti, ne ordina l'arresto. I due poliziotti si oppongono con fermezza, ma Lewis, che prima di partire con Murphy aveva rifiutato di indossare il giubbotto antiproiettile in quanto fuori servizio, viene assassinata da McTaggett, mentre Murphy non può sparargli e viene così danneggiato dai proiettili dei mercenari, soprattutto da una granata sparata da McTagget, che lo colpisce in pieno petto. Recuperato e condotto in salvo dai ribelli, Murphy viene operato e riparato dalla dottoressa Lazarus, contattata dai ribelli, che cancella la sua quarta direttiva. Subito dopo, per vendicare l'amica Lewis, RoboCop si reca alla centrale di polizia, dove rade al suolo la nuova sezione dei riqualificatori della Kanemitsu. Nel frattempo però McTaggett, ricevendo una soffiata da un ribelle corrotto, scopre l'ubicazione del rifugio dei ribelli e sferra un attacco a sorpresa: quasi tutti i ribelli perdono la vita, inclusa Bertha.

Quando RoboCop torna alla base, è ormai troppo tardi. Sul posto è rimasto solo il guerriero Otomo con il quale ingaggia un duello mortale. RoboCop, danneggiato dalla katana di Otomo, riesce comunque ad annientarlo usando uno speciale bazooka, scoprendo che in realtà è un sofisticato androide ninja prodotto dalla Kanemitsu.

Qualche giorno più tardi, McTaggett ordina alla polizia di aiutarlo nelle operazioni di sfollamento, ma il Sergente Warren Reed e gli agenti del dipartimento di polizia di Detroit rifiutano e si uniscono ai pochi ribelli sopravvissuti. McTaggett, a questo punto, recluta gli Splatterpunk, armandoli di tutto punto e cominciando l'invasione armata della città. Per i ribelli, in inferiorità numerica e male armati, si mette male, ma l'arrivo di RoboCop riequilibra lo scontro; successivamente, RoboCop si reca al palazzo della vecchia OCP; qui affronta McTaggett ancora una volta, ma anche i due replicati dell'androide Otomo, la cui programmazione viene alterata da Nikko, una amica del poliziotto cyborg che li spinge a distruggersi a vicenda.

Poiché una volta distrutti nei loro corpi si attiva un meccanismo di autodistruzione, RoboCop fugge lontano con le sue amiche, lasciando McTaggett nella costruzione, che esplode dopo pochi istanti provocando la sua morte. Con i mercenari sconfitti e la popolazione che impedisce a elementi ostili di entrare in città, i progetti della Kanemitsu sono falliti.

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