Sam Fender
Sam Fender, pseudonimo di Samuel Thomas Fender (North Shields, 25 aprile 1994), è un cantante britannico. Legato all'etichetta Polydor Records, nel corso della sua carriera ha pubblicato due album, entrambi arrivati in vetta alla classifica britannica.
Sam Fender | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Indie rock[1] |
Periodo di attività musicale | 2016 – in attività |
Strumento | chitarra, voce |
Etichetta | Polydor |
Album pubblicati | 2 |
Studio | 2 |
Sito ufficiale | |
Biografia e carriera
Nato il 25 aprile del 1994 a North Shields nel nord est dell'Inghilterra, Sam Fender è figlio e fratello d'arte. Sia suo padre Alan che suo fratello Liam sono musicisti e cantautori. Inizia a suonare la chitarra all'età di 10 anni e a comporre la propria musica all'età di 14 anni.[2] Viene notato per la prima volta nel 2013 durante un'esibizione in un pub: notato dal manager Owain Davies, Fender inizia ad esibirsi in numerosi eventi in giro per il Regno Unito.[3] A ciò seguono due anni di completa inattività a causa di un problema di salute, per il quale afferma di aver rischiato di morire.[4]
Nel 2017 debutta con il singolo Play God: spingendosi fino alla cinquantunesima posizione nella classifiche di vendita scozzesi e all'ottantanovesima tacca di quelle inglesi. Nonostante la carriera ancora agli inizi, Fender è già stato riconosciuto come tra gli esordienti più promettenti sul panorama britannico, aggiudicandosi il Critics' Choice Award ai Brit Awards del 2019. Sempre nel 2018 pubblica il suo EP d'esordio Dead Boys. Nel corso del 2019 l'artista pubblica diversi singoli, ottenendo un disco d'oro per Hypersonic Missiles e un disco d'argento per Will We Talk.[5] Seguono numerosi concerti sul suolo britannico.[6]
In seguito al successo di alcuni suoi singoli, l'artista pubblica l'album di debutto Hypersonic Missiles, il quale raggiunge la vetta della classifica britannica e ottiene un disco d'oro sempre in madrepatria.[7] Eseguirà una versione live dei singoli Will we Talk?, The Borders e You’re not the only one presso Capitol Studio, in California. Nel 2020 viene nominato come Best New Artist ai BRIT Awards.[8] Sempre nel 2020 collabora con vari altri artisti per il progetto Live Lounge Allstars, raggiungendo in questo modo la vetta della classifica singoli britannica con il singolo Times like These, cover di un brano dei Foo Fighters.[9] Eseguirà inoltre una cover di Amy Winehouse, Back to Black, per la BBC Radio 1, per poi annunciare la stesura di un nuovo album, previsto per il 2021.
Nel 2021 pubblica i singoli Get You Down, Aye, Spit of You e Seventeen Going Under, quest'ultimo in grado di raggiungere il 3º posto della Official Singles Chart.[10] L'album Seventeen Going Under viene pubblicato il 8 ottobre 2021,[11] debuttando in vetta alla classifica britannica.[12]
Il 18 dicembre 2021 riceve 3 nomination ai Brit Awards 2022 per Album of the year con Seventeen Going Under; Artis of the year e Best rock/alternative vincendo poi quest'ultima.
Discografia
Album in studio
- 2019 – Hypersonic Missiles
- 2021 – Seventeen Going Under
EP
- 2018 – Dead Boys
Singoli
- 2017 – Play God
- 2017 – Greasy Spoon
- 2017 – Millennial
- 2017 – Start Again
- 2018 – Friday Fighting
- 2018 – Leave Fast
- 2018 – Dead Boys
- 2018 – That Sound
- 2019 – Hypersonic Missiles
- 2019 – All Is on My Side
- 2021 – Hold Out
- 2021 – Sad but True
- 2021 – Seventeen Goin' Under
- 2021 – Aye
- 2021 – Get You Down
- 2021 – Spit of You
- 2021 – Long Way Off
- 2021 – The Dying Light
- 2022 – Alright/The Kitchen
Note
- ^ (EN) Timothy Monger, Sam Fender, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 9 febbraio 2022.«melodic indie rock»
- ^ (EN) Ruth Lawson, Emerging Tyneside musician Sam Fender talks to Ruth Lawson, su ChronicleLive, 6 dicembre 2013. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) Ben Homewood, On The Radar: Sam Fender, su musicweek.com, 19 settembre 2018. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) Sam Fender: ‘I don’t want to cling on to the “class hero” thing’, su the Guardian, 3 agosto 2019. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) BRIT Certified, su BPI. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) Kate Hutchinson, Sam Fender: ‘I don’t want to cling on to the “class hero” thing’, su the Guardian, 3 agosto 2019. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) Sam Fender, su officialcharts.com. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) Lewis Capaldi beats Sam Fender to Best New Artist award at The BRITs 2020, su amp.radiox.co.uk, 18 febbraio 2020. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) BBC Radio 1's Live Lounge Allstars, su officialcharts.com. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) George Griffiths, Adele's Easy On Me reclaims top spot while Sam Fender bags personal best, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 7 gennaio 2022.
- ^ (EN) Will Lavin, Sam Fender announces new album 'Seventeen Going Under' with title track, in NME, 7 luglio 2021. URL consultato l'11 settembre 2021.
- ^ (EN) George Griffiths, Sam Fender earns second Number 1 album with Seventeen Going Under, su officialcharts.com, 17 ottobre 2021. URL consultato il 17 ottobre 2021.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sam Fender
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale, su samfender.com.
- Sam Fender (canale), su YouTube.
- Sam Fender, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Sam Fender, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Sam Fender, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Sam Fender, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Sam Fender, su WhoSampled.
- (EN) Sam Fender, su SoundCloud.
- (EN) Sam Fender, su Genius.com.
- (EN) Sam Fender, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8158156990999461180008 · ISNI (EN) 0000 0004 6529 7183 · LCCN (EN) no2019176461 · GND (DE) 1195467877 · BNF (FR) cb178832771 (data) |
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